Vandalismo alla statua del Biancone, la Polizia Municipale individua e denuncia il colpevole

Rischia una reclusione da tre mesi a sei anni il vandalo che questa notte ha danneggiato la statua del Nettuno nella fontana omonima in piazza Signoria, conosciuta a Firenze come il "Biancone". L'autore del vandalismo è stato identificato grazie alle indagini della Polizia Municipale e nei suoi confronti è scattata una denuncia a piede libero per danneggiamento di bene pubblico aggravato dal fatto che si tratta di un'opera storico-artistica e per deterioramento di bene sottoposto a vincolo.E' stato il comandante della Polizia Municipale Alessandro Bartolini a fare il punto delle indagini: "Confermiamo il fermo di una delle due persone individuate nella tarda mattinata come presunti coinvolti nell'episodio di questa notte. Si tratta di due fratelli originari di Empoli, C.S. 28 anni e C.S. 30 anni, che abbiamo interrogato nel pomeriggio. Uno, il ventottenne, ha ammesso di essere l'autore del danneggiamento escludendo il coinvolgimento del fratello che anzi ha cercato di dissuaderlo". I fratelli hanno raccontato di aver trascorso la serata in un pub della zona e per motivi futili uno dei due si è arrampicato sulla statua. Tutto questo, come emerge dalle immagini delle telecamere, attendendo il momento in cui l'auto della Polizia Municipale si è allontanata per effettuare il suo consueto controllo nella zona."Il caso è stato risolto grazie a una serie di elementi raccolti dalla Polizia Municipale e alla prontezza dimostrata dagli agenti" aggiunge il comandante Bartolini. Nello specifico grazie alle dichiarazioni dei testimoni presenti sulla piazza (le guardie giurate in servizio alla Loggia dei Lanzi e due passanti), alle immagini riprese dalle telecamere di Palazzo Vecchio, all'attenzione posta dagli agenti di pattuglia che avevano già notato nei minuti precedenti i due fratelli in atteggiamento particolarmente euforico e dai controlli effettuati sui pronto soccorso della provincia di Firenze. Dalle immagini emerge infatti come il vandalo avesse riportato alcune ferite in seguito alla caduta. "Abbiamo ristretto il cerchio – riprende Bartolini – finché non è stato individuato all'ospedale Nuovo San Giovanni Di Dio C.S. quale probabile colpevole". A inchiodarlo alle sue responsabilità, oltre alle descrizioni dei testimoni e alle immagini delle telecamere, un prelievo effettuato a uno sportello bancomat della zona pochi minuti prima. "Dai comportamenti dei due, gli agenti in auto hanno avuto l'impressione che stessero per effettuare un prelievo – spiega il comandante della Polizia Municipale –. Per questo sono stati richiesti riscontri presso le banche della zona da cui è stato possibile risalire all'identità del proprietario del bancomat. Appunto C.S. che, di fronte a queste evidenze, ha confessato". (mf)