Maggio musicale, lettera aperta di Falciani (Sdi) al sindaco Domenici: "Limitarsi a scegliere il nuovo Sovrintendente non risolve la crisi "

Una lettera aperta al sindaco Leonardo Domenici sul Maggio Musicale. L'ha scritta il capogruppo dello Sdi Alessandro Falciani alla vigilia della riunione del consiglio di amministrazione.Ecco il testo della lettera."Caro Sindaco,alla vigilia della riunione del consiglio di amministrazione che si terrà domani, a nome del gruppo consiliare dei Socialisti democratici italiani, che rappresento in Palazzo Vecchio, ritengo opportuno informarti su alcune considerazioni utili per individuare una soluzione adeguata alla crisi del Maggio Musicale.E allora, in primis, occorre partire dalla individuazione delle cause che hanno generato, negli ultimi cinque anni (dal 1999 al 2004), perdite di gestione per complessivi 20 milioni di euro. E' vero che una parte del disavanzo è da attribuire al taglio dei contributi ministeriali, ovvero del Fondo Unico dello Spettacolo (FUS), ma è altrettanto vero che una quota rilevante è da addebitarsi a scelte gestionali evidentemente disallineate con le risorse a disposizione.In buona sostanza appare palese che il consiglio di amministrazione, per mantenere il Comunale di Firenze ai vertici della produzione lirico-sinfonica nazionale e internazionale, è ricorso all'indebitamento con la speranza che il governo, gli enti locali, e le forze economiche fiorentine dotassero la fondazione di risorse finanziarie sufficienti.Allo stato delle cose appare pertanto prioritario definire un accordo di programma tra Comune di Firenze, Regione Toscana, Provincia di Firenze - coinvolgendo anche le forze economiche sul territorio - per individuare se e quali risorse aggiuntive possano essere destinate alla Fondazione e su questo dimensionare la programmazione teatrale, i vincoli di bilancio, il piano di risanamento.E tutto ciò deve essere fatto al più presto, perché dal 1° gennaio del prossimo anno entra in vigore la disposizione legislativa per cui saranno commissariate quelle Fondazioni che non saranno messe nelle condizioni di presentare il bilancio di previsione 2006 in pareggio. Ne consegue che limitarsi ad intervenire sugli organigrammi della Fondazione –in particolare sulla figura del Sovrintendente- se prima o contemporaneamente non si risolve il problema delle risorse e della politica gestionale, rischia di essere inadeguato alla situazione straordinariamente critica. Cosa faremo dopo aver venduto la ex Longinotti, se entro dicembre non si troveranno sei o sette milioni di euro aggiuntivi? Elimineremo il Festival del Maggio? O la stagione autunnale? Oppure cominceranno i licenziamenti? Il che per chi scrive è impensabile. Un'ultima riflessione sulla figura del futuro Sovrintendente. Mi auguro che, a fronte della esperienza degli ultimi cinque anni, il prossimo sia individuato tra chi ha una solida esperienza nel settore, e cioè che abbia nel proprio curriculum la direzione di un Teatro lirico sinfonico. E che possieda le capacità di utilizzare al meglio i suoi collaboratori all'interno del Teatro. Tra coloro che si impegnano attualmente con passione e competenza. Insomma una Sovrintendenza che sia messa nelle condizioni di governare, e quindi di tranquillizzare gli oltre cinquecento lavoratori del Teatro e le loro famiglie".Alessandro Falciani, capogruppo Sdi(mf)