Società della salute, interviene Anna Nocentini (Rifondazione Comunista)
Questo il testo della capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini:«Con grande preoccupazione celebriamo il primo compleanno della Società della Salute di Firenze. Il 24 luglio 2004 è iniziato infatti il biennio di sperimentazione della SdS per la quale si sa per certo che il Comune ha bloccato 64 milioni di euro a copertura dei servizi sociali, ma non sappiamo cosa vi abbia destinato la ASL, a conferma della preoccupazione che abbiamo espressa ripetutamente che l'Azienda sanitaria penalizzi gli interventi sul territorio, per garantire il budget destinato ai servizi ospedalieri.Non è avvenuta l'integrazione fra le diverse competenze comunali che la presenza in Giunta Sds di alcuni assessori comunali voleva far intendere: le questioni relative alla salute restano esclusive dell'assessorato competente, i costi della salute non compaiono nei piani cittadini (mobilità, commercio, rifiuti...) nè negli indirizzi alle società partecipate. I cosiddetti determinanti di salute, assunti a base del ragionamento sull'integrazione, sono tuttora da individuare e quantificare.Non si sono attuate le cosiddette forme di partecipazione previste dalla norma regionale, attraverso il coinvolgimento del terzo settore nella valutazione e programmazione delle prestazioni, ambito che per altro apre molti dubbi sia sulla praticabilità della cosa che sulla opportunità di condividere la programmazione con soggetti che hanno interessi diretti nell'erogazione dei servizi.L'attività della Società della salute è stata la prosecuzione di progetti in corso, il rinnovo di convenzioni: attività tutte di routine che potevano essere svolte dalle strutture e dall'organizzazione esistente, senza dover creare una Società ad hoc.Risultano alcune novità sulle quali il nostro giudizio è negativo :- la Teleassistenza trasformata nel più tecnologico Telecare (difficile da usare) che non ha raggiunto gli obiettivi prospettati e che si avvale di personale interinale al posto di quello comunale esperto e consolidato;- la progressiva unificazione della lista d'attesa sociale e sanitaria per il ricovero degli anziani, progetto in campo da alcuni anni;- l'accorpamento di servizi sul territorio e la chiusura di qualche distretto.L'unica, grave, novità è che il Consiglio comunale non ha più discusso di un qualunque argomento relativo all'attività di assistenza sociale propria dell'Amministrazione ; non ha dato alcun indirizzo né ha minimamente esercitato la sua funzione di controllo su tutti gli interventi in città, nell'ambito dei servizi sociali, dai minori agli anziani, dai portatori di handicap alle situazioni di marginalità, accoglienza, sostegno economico ecc. e di tutta l'attività sanitaria effettuata sul territorio, distretti, ambulatori ecc.. I consiglieri comunali nominati come osservatori nella Giunta della SdS (fra cui io stessa) hanno visto la ratifica di atti decisi dall'Esecutivo della Sds. Questa Giunta risulta quindi un organismo della cui utilità e funzione è più che legittimo dubitare.Inoltre il Consiglio Comunale non ha discusso del Piano Integrato Sociale, né degli indirizzi alle Aziende pubbliche di servizi alla persona e relativi bilanci (le ex IPAB) che diventano i soggetti di riferimento per tutta l'assistenza in città, né delle forme di gestione dei servizi né del futuro dei dipendenti dell'Ente che, al termine dei due anni di sperimentazione, presteranno servizio per la SdS.Mentre opportunamente tutte le società erogatrici di servizi di pubblica utilità sono al centro dell'attenzione del Consiglio e della città, dall'acqua al gas, dalla casa al trasporto pubblico, regna un silenzio minaccioso intorno ai servizi sociali. Fra un anno la SdS dovrebbe partire a regime con piena autonomia gestionale; il silenzio che ne ha caratterizzato finora l'attività, l'incapacità di controllo da parte del Consiglio Comunale, fa temere che potrebbe aprirsi uno scenario in cui la natura aziendale sia non solo la cornice ma diventi la caratteristica dei servizi alla persona, stretta nell'obbligo di garantire il pareggio di bilancio.E' indispensabile che alla ripresa delle attività il Consiglio Comunale eserciti la sua funzione di indirizzo: definizione del Piano Integrato Sociale, indirizzi alle Aziende di servizi alla persona (Innocenti, Fuligno, Montedomini, S.Ambrogio) e di controllo: verifica degli obiettivi raggiunti del Piano Sociale, dei bilanci delle Aziende, della qualità e quantità dei servizi erogati. Ciò è ancor più necessario dal momento che il finaziamento statale del Fondo sociale è a tutt'oggi bloccato al 50% del previsto, e niente fa sperare che questo Governo si impegni alla copertura totale del Fondo.E' indispensabile che il Consiglio Comunale si prepari ad effettuare, al termine dei 2 anni di sperimentazione, una seria verifica dell'attività svolta e progettata della SdS per quanto di competenza e risorse impegnate dall'Amministrazione Comunale, e per quanto di competenza e risorse impegnate dalla Asl: l'integrazione socio sanitaria (obiettivo da sempre condiviso) può essere raggiunta con strumenti diversi dalla Società della salute che rimane un soggetto terzo con spese di gestione ulteriori, strumenti che non comportano l'esternalizzazione del servizio e consentono al Consiglio Comunale di rimanere protagonista responsabile nella materia dell'assistenza, caratteristica propria dell'attività e della funzione del Comune».(fn)