Urbanistica, il consiglio comunale dà il via libera alla modifica del regolamento edilizio per tutelare la residenza in centro storico

Evitare un eccessivo uso residenziale dei piani terra del centro storico e al tempo stesso garantire una migliore qualità della residenza. E' questo il duplice obiettivo della modifica al regolamento edilizio approvata ieri dal consiglio comunale.Fino ad oggi il regolamento edilizio prevedeva un limite minimo di superficie di 40 metri quadrati per unità immobiliare (già più elevato rispetto alla normativa nazionale che prevede un'estensione minima di 28 metri quadrati per un nucleo familiare formato da una sola persona e 35 per due persone) che con questa modifica sarà portato a 50 metri quadrati per gli appartamenti situati al piano terra all'interno del centro storico.L'obiettivo della norma è duplice: come si legge nella relazione allegata alla delibera "da un lato disciplinare l'attività edilizia in modo da non pregiudicare le trasformazioni degli immobili finalizzati a un miglior godimento degli stessi, dall'altro evitare l'eccessivo frazionamento creando quindi le condizioni idonee all'insediamento di quei nuclei familiari tradizionali, socialmente radicati nel tessuto urbano, che costituiscono l'humus dal quale questa città può trarre elementi di equilibrio economico, sociale e culturale che hanno caratterizzato per secoli il centro storico di Firenze". Insomma tutelare la permanenza delle famiglie e anzi favorire l'insediamento di nuovi nuclei familiari come elemento valorizzante del tessuto sociale cittadino."Negli ultimi anni – spiega l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi – si è assistito a un processo evolutivo che ha sta progressivamente modificando il mix delle funzioni ospitate nel centro storico. A questo si aggiunge anche la tendenza alla riduzione del numero dei componenti delle famiglie, con l'aumento dei nuclei familiari composti da una sola persona. E' quindi evidente – continua l'assessore Biagi – che si sono modificate anche le tipologie di alloggi richiesti: non più grandi abitazioni ma appartamenti più piccoli. Un fenomeno che deve essere governato perché la città non perde la propria identità. Ebbene questa modifica ha come obiettivo proprio quello di regolare questo processo in modo da evitare lo snaturamento del centro storico. Infatti con questa norma infatti si tende a porre un freno alle trasformazioni residenziali di fondi commerciali e di botteghe artigiane che in alcune zone della città rischiavano di creare un'espulsione del tessuto produttivo esistente a vantaggio di unità residenziale spesso utilizzate per uso saltuario" conclude l'assessore Biagi. (mf)