Moschea a Firenze, Amato (Fi): "Prima di tutto garanzie per la sicurezza della nostra gente, poi discuteremo seriamente della proposta"

"Non voglio essere quello che canta fuori dal coro però, prima di dichiararmi a favore o meno di una nuova moschea, voglio avere precise garanzie. Perché, pur riconoscendo il diritto di ogni comunità religiosa ad avere luoghi di culto, antepongo su tutto il diritto alla sicurezza della nostra gente". E' quanto dichiara il capogruppo di Forza Italia Paolo Amato che oggi ha espresso la posizione del gruppo azzurro in Palazzo Vecchio."Vorrei prima di tutto precisare che a differenza di quanto è emerso in questi giorni, la proposta lanciata dal capogruppo Ds Ugo Caffaz non ha raccolto un coro unanime di consensi – ha esordito Amato -, anzi. Da subito, a nome di Forza Italia, ho giudicato l'idea di realizzare una moschea a Firenze una fuga in avanti inopportuna. In secondo luogo, pur ribadendo il nostro convincimento nei principi della libertà e del pluralismo e privilegiando la scelta del dialogo con l'Islam moderato, la proposta della costruzione di una nuova moschea non è una priorità dell'agenda politica fiorentina".Il capogruppo di Forza Italia poi è entrato nel merito della questione. "Non sono contrario in linea di principio alla realizzazione di una nuova moschea, ma ritengo che il via libera concreto debba essere subordinato al soddisfacimento di precise garanzie in termini di sicurezza e di integrazione; senza queste – ha sottolineato Amato – ogni formale assenso di principio non può trovare ovviamente conferma nei fatti e nelle scelte amministrative". Garanzie che Forza Italia ha messo nero su bianco nella mozione, presentata oggi, con cui si invita il sindaco Domenici a chiedere alla comunità islamica fiorentina di ottemperare a una serie di richieste: da "condannare sempre e comunque il terrorismo" a "collaborare maggiormente con le forze dell'ordine e con l'intelligence italiana", da "contrastare decisamente, in ogni ambito, il fondamentalismo" a "comunicare l'entità e la provenienza dei finanziamenti necessari all'edificazione della nuova moschea". E ancora "assicurare la massima trasparenza circa la natura del centro culturale che promuove tale progetto, specificando a quali paesi islamici esso faccia riferimento", "di adoperarsi affinché gli imam prescelti per la futura moschea siano di cittadinanza italiana e parlino in italiano anche durante lo svolgimento delle loro funzioni" e anche "di condividere il progetto del Ministro dell'Interno, Onorevole Pisanu, che punta a riconoscere ed integrare un Islam italiano (che è cosa assai diversa da un Islam in Italia)". "Se e quando queste richieste di garanzie e integrazione verranno soddisfatte – ha aggiunto Amato – si potrà discutere seriamente della nuova moschea".La mozione poi rinvolge direttamente al sindaco Domenici invitandolo a "chiedere alla sovrintendenza, una volta definiti il progetto e l'ubicazione, di valutare e verificare l'impatto ambientale ed architettonico di una grande moschea in una città particolare come Firenze"; e ancora "attivare, sul progetto architettonico della nuova moschea, forme di consultazione della cittadinanza, non esclusa quella referendaria, come previsto dallo statuto comunale" e infine "porre ufficialmente e pubblicamente il principio di reciprocità, scrivendo ai sindaci delle città islamiche gemellate a Firenze, per chiedere una disponibilità formale ad erigere, all'interno dei loro territori, chiese cristiane e sinagoghe". (mf)IN ALLEGATO IL TESTO DELLA MOZIONEOggetto: per invitare il Sindaco ad assumere precise garanzie di sicurezza e di integrazione relativamente alla proposta di realizzazione di una nuova ed importante moschea.Soggetti proponenti: Paolo Amato, Gabriele Toccafondi, Jacopo Bianchi, Enrico Bosi, Bianca Maria Giocoli, Massimo Pieri, Marco Stella.IL CONSIGLIO COMUNALERibadisce il proprio radicato convincimento nei principi della libertà e del pluralismo e privilegia la scelta del dialogo con l'Islam moderato, ma ritiene che la proposta della costruzione di una nuova moschea non rappresenti una priorità dell'agenda politica fiorentina. Tanto più che evidenti ragioni di opportunità sconsigliano qualsiasi fretta in materia, suggerendo semmai una doverosa prudenza: visto l'incombere della minaccia del terrorismo di matrice islamica e visti i pericolosi precedenti della moschea di Sorgane, rapidamente trasformatasi da luogo di culto a centrale di terrore.Riconosce il diritto costituzionale della comunità islamica ad avere propri luoghi di culto (peraltro già esistenti in città ), ma ritiene che l'eventuale assenso – sul piano del principio – alla costruzione di una nuova ed importante moschea, debba essere condizionato – sul piano pratico – dal soddisfacimento di precise garanzie in termini di sicurezza e di integrazione; senza le quali ogni formale assenso di principio non può trovare ovviamente conferma nei fatti e nelle scelte amministrative.INVITA IL SINDACOA chiedere alla comunità islamica:• di condannare sempre e comunque il terrorismo;• di collaborare maggiormente con le forze dell'ordine e con l'intelligence italiana;• di contrastare decisamente, in ogni ambito, il fondamentalismo;• di comunicare l'entità e la provenienza dei finanziamenti necessari all'edificazione della nuova moschea;• di assicurare la massima trasparenza circa la natura del centro culturale che promuove tale progetto, specificando a quali paesi islamici esso faccia riferimento;• di adoperarsi affinché gli imam prescelti per la futura moschea siano di cittadinanza italiana e parlino in italiano anche durante lo svolgimento delle loro funzioni;• di condividere il progetto del Ministro dell'Interno, Onorevole Pisanu, che punta a riconoscere ed integrare un Islam italiano (che è cosa assai diversa da un Islam in Italia).INVITA INOLTRE IL SINDACO• chiedere alla Sovrintendenza dei Beni Culturali, una volta definiti il progetto e l'ubicazione, di valutare e verificare l'impatto ambientale ed architettonico di una grande moschea in una città particolare come Firenze, la cui unicità costituisce un patrimonio culturale dell'umanità;• ad attivare, sul progetto architettonico della nuova moschea, forme di consultazione della cittadinanza, non esclusa quella referendaria, come previsto dallo statuto comunale. Al fine di dare direttamente ai fiorentini la possibilità di esprimersi sulla validità e compatibilità del progetto stesso. In nome di quella partecipazione tante volte richiamata dalla stessa amministrazione comunale;• a porre ufficialmente e pubblicamente il principio di reciprocità, scrivendo ai Sindaci delle città islamiche gemellate a Firenze, per chiedere una disponibilità formale ad erigere, all'interno dei loro territori, chiese cristiane e sinagoghe. Qualora non ce ne fosse bisogno, ciò servirebbe comunque all'affermazione di quel principio di reciprocità che sta alla base di ogni dialogo e civile convivenza.Paolo Amato, Gabriele Toccafondi, Jacopo Bianchi, Enrico Bosi, Bianca Maria Giocoli, Massimo Pieri, Marco StellaFirenze, 15 luglio 2005