Amato, Toccafondi, Grazzini (FI): "Firenze Fiera SpA: doveroso cambiare, qualcuno dovrà pur rispondere di cinque anni di perdite"
"Oltre 8,5milioni di euro di perdita dal 2001 al 2005 sembrano non sufficienti a cambiare i vertici di Firenze Fiera SpA. Dal 2001 al 2005 la cifra complessiva relativa alle perdite di esercizio della società che gestisce attività fieristica e congressuale, alla Fortezza da Basso e al Palazzo dei Congressi rischia di arrivare a 8,5milioni di euro spiegano Paolo Amato e Gabriele Toccafondi rispettivamente capogruppo e consigliere comunale di Forza Italia e Graziano Grazzini capogruppo di Forza Italia in Provincia -. Nel 2001 la perdita fu di 1.492.592 euro, nel 2002 di 1.382.867, nel 2003 di 862.470, nel 2004 di 2milioni di euro e il preventivo 2005 ci descrive una situazione ancora peggiore ovvero circa 3milioni di euro di perdita"."Nonostante questi dati: cinque esercizi consecutivi in perdita, aumento dei costi, diminuzione dei ricavi, attività fieristica e congressuale che sposta importanti manifestazioni in altre città - evidenziano i tre esponenti di Forza Italia - sembra che i soci siano intenzionati alla continuità dei vertici dell'azienda. Eppure tutti i soci pubblici rinnovarono la fiducia già nel 2003 portando alla società importanti risorse. Camera di Commercio di Firenze, Regione Toscana, Comune di Firenze, Camera di Commercio di Prato, Provincia di Firenze, Comune di Prato (che detengono complessivamente quasi il 90% del capitale sociale della Società) a marzo 2003 sottoscrissero un patto parasociale, nel quale erano descritte le scelte gestionali della società in merito alla realizzazione delle Linee di indirizzo e i relativi impegni dei soci. Il patto aveva una durata prevista fino all'approvazione, da parte dell'assemblea ordinaria della Società, del bilancio dell'esercizio 2004, con la possibilità di valutare un eventuale rinnovo almeno 6 mesi prima della scadenza del medesimo. Questa possibilità di rinnovo non c'è stata e quindi quel patto è di fatto terminato e se i soci pubblici non lo hanno voluto rinnovare questo è segno evidente che i soci stessi non hanno gradito l'attuale gestione"."In particolare proseguono Amato, Toccafondi e Grazzini - da tale patto parasociale emergeva che i Soci avevano deciso di mettere a disposizione della Società, tramite un aumento di capitale oltre 10milioni di euro con la seguente ripartizione: 2.065.827,60 euro messi a disposizione dalla Provincia di Firenze; 1.704.307,77 euro messi a disposizione dal Comune di Prato; 877.976,73 messi a disposizione dalla Camera di Commercio di Prato; 5.164.568,99 messi a disposizione dalla Regione Toscana. Inoltre il Consiglio di Amministrazione della società approvò a novembre 2002 le linee di indirizzo strategico per il triennio 2003/2005, con investimenti previsti per un importo di Euro 40.000.000,00"."Nonostante quei fondi per investimenti, quell'aumento di capitale e il patto di rilancio della società spiegano i consiglieri - ad oggi siamo in una situazione economica ancora più difficile. Il bilancio 2004 si è chiuso con una perdita di 2 milioni di euro che nelle previsioni iniziali doveva aggirarsi su 700mila euro, ma ancora peggiori sono le voci relative al previsionale 2005 con un disavanzo che potrebbe aggirarsi sui 3milioni di euro. Così dal 2001 al 2005 la perdita complessiva della società potrebbe arrivare oltre quota 8milioni e 500mila euro".A questo punto Amato, Toccafondi e Grazzini chiedono: "I soci pubblici che detengono oltre il 90% delle quote con questa gestione adesso cosa hanno intenzione di fare?"."A breve saranno nominati i nuovi vertici concludono - e sembra naturale una discontinuità, ma a parole sentiamo che la discontinuità dovrebbe riguardare solo l'aspetto organizzativo, si parla di un consiglio direttivo di cinque persone scelte dai cinque enti pubblici maggiormente rappresentativi, ma nessuno sembra accorgersi che la discontinuità dovrebbe essere anche e soprattutto relativa alle persone chiamate a gestire dal 2002 e capaci di questi risultati". (pc)