Pieri (Rifondazione comunista): "Scandaloso assegnare il Giglio d'oro a chi ripristina la pena di morte"
"Scandaloso assegnare il Giglio d'oro, il riconoscimento cittadino per chi si adopera per l'affermazione della pace e dei diritti umani nel mondo, a chi ripristina la pena". E' quanto afferma il consigliere comunale di Rifondazione comunista Leonardo Pieri al termine del voto sul conferimento del Giglio d'oro del Comune di Firenze al presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Abou Mazen e a Presidente della Repubblica Israeliana Moshe Katsav."Premesso che siamo favorevoli a che Firenze, per la sua vocazione alla pace, alla tolleranza e al dialogo fra culture diverse, diventi la città ospite della conferenza permanente sulla pace in Medioriente e del confronto fra israeliani e palestinesi, siamo sconcertati per l'approvazione in consiglio comunale di una risoluzione per il conferimento del Giglio d'oro ad Abou Mazen e a Mosche Katsav" ribadisce l'esponente di Rifondazione comunista ricordando che questo riconoscimento viene attribuito a persone, rappresentanti politici e associazioni che si battono per l'affermazione della pace e dei diritti umani. "Se non bastasse l'occupazione militare da parte di Israele che continua a costruire il muro della vergogna' e nuovi indediamenti, nonché la politica degli omicidi mirati', il 12 giugno Abou Mazen ha firmato l'esecuzione di 4 condannati a morte per reati comuni" aggiunge ancora Pieri.Si tratta di un quadro notevolmente cambiato dalla vigilia delle elezioni che aveva visto il premier palestinese esprimersi contro la lotta armata, contro gli attentati suicidi e per uno stato palestinese democratico e rispettoso dei diritti umani. "Oggi è a dir poco scandaloso che una città come Firenze che ha abolito, prima in Europa, la pena di morte da quasi tre secoli, consegni un riconoscimento a chi ripristina la pena capitale insiste il consigliere comunale di Rifondazione comunista . La pace non è un qualcosa di astratto, ma va declinata rispetto ai diritti umani, alle leggi di una reale democrazia e della libertà. Incredibile è anche il tentativo disperato della maggioranza di uscire da un voto che la vede unita alla destra forcaiola e guerrafondaia, ossia di raccomandarsi' ad Abou Mazen perché torni sui propri passi. Ci sembra un'ipocrisia istituzionale e una furberia' inaccettabile, vista la drammaticità degli avvenimenti. Con questo atto conclude Pieri si indebolisce il ruolo di Firenze come capitale della pace e della solidarietà internazionale, offuscandone la credibilità sul piano europeo e mondiale". (mf)