«Sostegno della presenza e della attività del Farmaceutico Militare»: via libera del consiglio a mozione della commissione sanità
«Sostegno della presenza e della attività sanitaria dell'Istituto Chimico Farmaceutico Militare» è stato espresso dal consiglio comunale che ieri sera ha approvato all'unanimità un'apposita mozione.Nel documento si sottolinea che il Farmaceutico «è l'unica industria dello Stato in grado di produrre, senza scopo di lucro, importanti e particolari preparati farmaceutici, come, salvavita, antidoti e i cosiddetti "farmaci orfani"». (fn)Questo il testo della mozione:Mozione n. 358 approvata dal Consiglio Comunalenella seduta del 15 giugno 2005"Sostegno all'Istituto Farmaceutico Militare"IL CONSIGLIO COMUNALEPreso atto e condivise le motivazioni con le quali le RSU, il Farmaceutico Militare di Firenze richiamano l'attenzione delle Istituzioni in merito alla complessa situazione che sta attraversando l'Istituto sia per quanto riguarda il presente che per le future prospettive di continuità lavorativa nel settore sanitario;Visto che il Farmaceutico Militare di Firenze è l'unica industria dello Stato in grado di produrre, senza scopo di lucro, importanti e particolari preparati farmaceutici, come, salvavita, antidoti; e i cosiddetti "farmaci orfani";Considerato possibile, anche alla luce delle normative vigenti in materia sanitaria attraverso la competenza territoriale, garantire nuove condizioni per mantenere la produzione di preparati importanti e aggiornati per la cura e la salute delle persone, in una sede e con una competenza oramai consolidate nel tempo come è l'Istituto Farmaceutico Militare di Firenze;Constatato inoltre quanto il Farmaceutico si sia contraddistinto anche in un ruolo sociale nelle recenti emergenze nazionali ed internazionali;Riconosciuto come nel tempo l'Istituto fiorentino abbia dimostrato di saper garantire sia la produzione che la tempestiva distribuzione, di consistenti quantitativi oltre a garantire la produzione di farmaci e posologie personalizzate per poter meglio rispondere a peculiari bisogni di assistenza emersi di volta in volta nel territorio;Visto il fermo al processo di riforma iniziato nel 2001 che ha portato ad impoverire la sua attività tanto da determinare il fatto che per la prima volta l'Istituto non è stato attivato nell'emergenza del sud-est asiatico con la pronta fornitura di farmaci e presidi a sostegno della popolazione, venendo meno ai propri compiti istituzionali. Questione che ha allarmato ulteriormente le maestranze dell'Istituto;Visto che l'Istituto Chimico Farmaceutico Militare è una presenza storica nel territorio del Quartiere 5 e svolge un importante ruolo di opportunità lavorative e socio sanitarie per il Comune di Firenze;Considerato che nel tempo la produzione è andata diminuendo, non riuscendo a garantire il mantenimento delle quantità organiche e l'aggiornamento dei profili professionali a seguito dei tourn-over, e riducendo posti di lavoro e mettendo a rischio il destino di un'area urbanistica che deve essere preservata come attività produttiva sanitaria;Preso atto che il Consiglio Comunale, da tempo, ha stabilito che l'area urbana in questione, dove risiede l'Istituto, è , e deve rimanere dedicata a usi e scopi sanitari;Vista e condivisa la mozione presentata dalla Circoscrizione 5;Il Consiglio Comunalesi impegna a proseguire, come richiesto dai lavoratori della RSU, la propria iniziativa di sostegno della presenza e della attività sanitaria dell'Istituto Chimico Farmaceutico Militare;Chiede al SindacoDi attivarsi presso il Parlamento perché si riavvii urgentemente il percorso Parlamentare che porta all'approvazione del D.d.L. n. 1917, di iniziativa governativa, che scaturisce dal D.d.L. n. 1935;Di attivarsi presso la Giunta Regionale e gli Enti Locali perché siano costituiti tavoli di collaborazione con ASL ASO di Careggi Università etc., e di fare in modo di veicolare la produzione dell'Istituto Chimico Farmaceutico Militare tramite acquisizione da parte delle ASL e delle Aziende Ospedaliere e anche la vendita, tramite le Farmacie Comunali.Palazzo Vecchio, 15 giugno 2005