Blocchi del traffico, lettera di Checcucci (AN) alle categorie economiche, alle associazioni ambientaliste e alle istituzioni: «I dati confermano la loro inutilità»
L'obiettivo è quello «di fissare un punto di partenza per una valutazione e una serena riflessione tra tutti quelli che rappresentano il tessuto produttivo della città, le istituzioni e gli enti competenti in materia». Per questo motivo la consigliera di Alleanza Nazionale ha inviato alle categorie economiche, alle associazioni ambientaliste ma anche alle istituzioni un dossier che contiene «i dati relativi alla politica dei blocchi alla circolazione privata degli ultimi 5 anni».«Tali dati ha sottolineato l'esponente del centrodestra confermano che durante i giorni interdetti al traffico veicolare privato, le concentrazioni delle polveri sottoli, il cosiddetto PM10, invece di diminuire, nel 53,5% dei casi, sono addirittura aumentate rispetto ai giorni di libera circolazione precedenti o posteriori ai giorni interdetti alla circolazione privata».«Alla luce dei risultati ha aggiunto appare palese che reprimere la circolazione dei veicoli privati in città, è un mero palliativo assolutamente privo di argomentazioni scientifiche e ininfluente sul PM10. Lo stop forzato alla circolazione privata, oltre a non produrre effetti significativi della qualità dell'aria, crea disagi a tutti i cittadini, deprime molte delle attività produttive che vedono ridotti i loro affari e innescano contraccolpi economici su delle categorie già pesantemente colpite dalla crisi economica mondiale».Alla lettera, la consigliera Checcucci ha allegato «le tabelle sulla situazione relativa agli ultimi cinque anni di blocchi alla circolazione privata».«Questi provvedimenti che hanno portato disagi alla maggioranza dei cittadini e creato condizioni di difficoltà alle imprese ha concluso l'esponente del centrodestra si sono dimostrati inefficaci, hanno contribuito a allontanare possibili acquirenti dal centro e in definitiva, hanno impoverito tutto il tessuto economico, e non solo. Il sacrificio imposto alla cittadinanza e agli imprenditori si è dimostrato sproporzionato rispetto ai risultati, che non ci sono stati. Pertanto, si invitano tutte le associazioni, le istituzioni e gli enti competenti ad una adeguata riflessione che mi auguro possa condurre ad un confronto responsabile e alle conseguenti scelte unicamente fondate su presupposti scientifici e non ideologici».«Vogliamo un confronto serio - ha concluso - senza strumentalizzazioni che ricordano molto un ambientalismo di maniera che mira più a fare qualcosa tanto per farlo. Alleanza Nazionale è sempre stata attenta al problema dell'inquinamento e della correlazione tra questo e la salute. L'amministrazione, però, ci spieghi però se l'obiettivo è veramente la tutela della salute o "fare qualcosa comunque"». (fn)Questo il testo della lettera:«Firenze, 27 maggio 2005Al Sindaco del Comune di FirenzeAl Presidente di ConfcommercioAl Presidente di ConfesercentiAl Presidente di ConfartigianatoAl Presidente dell'Associazione IndustrialiAl Presidente del C.N.A.Al Presidente dell' A.R.P.A.T.Al Presidente dell'A.C.I. di FirenzeAl Presidente di Legambiente FirenzeAl Presidente di WWF FIRENZEAl Presidente di Italia NostraAl Presidente di Amici della TerraAl Presidente di Federconsumatori FirenzeL'invio di questo documento, vuole essere il punto di partenza per una valutazione e una serena riflessione fra tutti quelli che rappresentano il tessuto produttivo della città, le Istituzioni e gli Enti competenti in materia.I dati relativi alla politica dei blocchi alla circolazione privata degli ultimi 5 anni, confermano che durante i giorni interdetti al traffico veicolare privato, le concentrazioni di PM10, invece di diminuire, nel 53,5% dei casi, sono addirittura aumentate rispetto ai giorni di libera circolazione precedenti o posteriori ai giorni interdetti alla circolazione privata.Addirittura nell'ultimo periodo di blocchi terminato parzialmente il 30 Aprile scorso, durante i giorni interdetti alla circolazione privata, il PM10 nel 66,7% dei casi, ovvero 32 volte su 48, è risultato superiore rispetto ai giorni di libera circolazione e questo, nonostante il provvedimento si articolasse attraverso una tipologia di blocchi combinati per quantità, durata e categorie interessate che non hanno riscontro negli anni passati e che non hanno eguali probabilmente in nessuna altra città italiana.A dispetto di una diminuzione imposta del traffico, il PM10 è quasi sempre aumentato, quando teoricamente avrebbe dovuto diminuire.Alla luce dei risultati, appare palese che reprimere la circolazione dei veicoli privati in città, è un mero palliativo assolutamente privo di argomentazioni scientifiche e ininfluente sul PM10.Lo stop forzato alla circolazione privata, oltre a non produrre effetti significativi della qualità dell'aria, crea disagi a tutti i cittadini, deprime molte delle attività produttive che vedono ridotti i loro affari e innescano contraccolpi economici su delle categorie già pesantemente colpite dalla crisi economica mondiale.Nella documentazione allegata, è riportata la situazione relativa agli ultimi cinque anni di blocchi alla circolazione privata.Ogni periodo di blocco, è analizzato riportando i valori di PM10 rilevati in ogni centralina (Boboli, Bassi, Gramsci, Rosselli e Mosse), durante i giorni di stop alla circolazione (giorni in rosso) e durante il giorno precedente e successivo (giorni in verde).Sempre evidenziati in rosso sono i dati che rispetto al periodo di riferimento (giorni di blocco e giorni precedenti e successivi), presentano i valori più elevati.Analogo confronto, viene effettuato sulla media di tutti i valori rilevati in ogni singolo giorno dalle 5 centraline.Sono poi riportati anche i dati relativi ai parametri metereologici (pioggia, temperatura media e vento), condizioni che influiscono notevolmente sulla produzione (indiretta) delle sostanze inquinanti (temperatura bassa = termosifoni accesi = aumento del PM10), oppure sulla dispersione (pioggia e/o vento aiutano la diluizione e la pulizia delle sostanze inquinati in atmosfera).Ogni periodo di verifica, viene anche schematizzato con due grafici, il primo evidenzia l'andamento delle medie del PM10 delle 5 centraline durante il periodo di blocco alla circolazione, evidenziando i valori in verde (giorni di libera circolazione) e in rosso (giorni di blocco alla circolazione).Nel secondo grafico, posto in corrispondenza del primo sono invece riportati i valori metereologici: azzurro per le precipitazioni, rosso per la temperatura e giallo per il vento.Nel documento riepilogativo sono indicati tutti i provvedimenti: evidenziano i riferimenti normativi, i periodi di applicazione, gli orari e le tipologie di veicoli interessati al blocco oltre ai risultati numerici e grafici del "confronto" tra giorni di blocco e senza blocco, nei quali i valori di PM10 sono più elevati.Come si verifica dai dati riportati dalla Provincia di Firenze, la cui gestione tecnica è effettuata dall'A.R.P.A.T., nella maggioranza dei casi il raffronto dei valori effettuato nei giorni precedenti o successivi ai giorni di blocco, vede proprio nei giorni interdetti alla circolazione privata, quantità di PM10 più elevati, mentre sarebbe stato logico aspettarsi decrementi significativi dell'inquinamento.Così non è: questi provvedimenti che hanno portato disagi alla maggioranza dei cittadini e creato condizioni di difficoltà alle imprese, si sono dimostrati inefficaci, hanno contribuito a allontanare possibili acquirenti dal centro e in definitiva, hanno impoverito tutto il tessuto economico (e non solo); il sacrificio imposto alla cittadinanza e agli imprenditori si è dimostrato sproporzionato rispetto ai risultati (che non ci sono stati).Pertanto, si invitano tutte le Associazioni, le Istituzioni e gli Enti competenti ad una adeguata riflessione che mi auguro possa condurre ad un confronto responsabile e alle conseguenti scelte unicamente fondate su presupposti scientifici e non ideologici.Questo documento è inviato anche ad A.P.A.T. e A.R.P.A.T. competenti per gli aspetti tecnico scientifici di controllo e di indirizzo.Certa dell'interesse e del dibattito che scaturirà da questo documento, porgo i miei migliori saluti.Il Consigliere ComunaleGaia Checcucci»