"Intervista collettiva" al sindaco degli studenti del master universitario di media e giornalismo

La trasformazione della città, i problemi legati all'immigrazione e all'invecchiamento della popolazione, le relazioni internazionali, i rapporti con i giovani: sono questi i temi principali della lunga ‘intervista collettiva' che il sindaco Leonardo Domenici ha concesso stamani ad un gruppo di studenti specializzandi in media e giornalismo all'Università di Firenze. Quasi due ore di domande e risposte che diventeranno materia di studio, sintetizzate dai ragazzi nel laboratorio di scrittura giornalistica tenuto da Riccardo Monni; ognuno dei 25 laureati scriverà un articolo, il migliore di quali sarà pubblicato dalla rivista "Doc", trimestrale di discussione e confronti."Questa è per me un'opportunità importante, perché mi offre un punto di vista ‘esterno' e oggettivo rispetto ai problemi che mi trovo ad affrontare quotidianamente" ha detto il sindaco ai giovani, che hanno dimostrato grande attenzione e interesse non solo sui temi più strettamente legati a Firenze, ma anche su argomenti di carattere nazionale che coinvolgono Domenici in veste di presidente dei Comuni italiani, come la devolution e i rapporti fra le istituzioni.Durante l'intervista, il sindaco ha fra l'altro sottolineato come Firenze sia una città non conservatrice ma ‘conservativa' e quindi poco incline all'innovazione, anche se "vivacemente e polemicamente partecipativa"; ha ribadito la necessità di creare un forte coordinamento fra i Comuni dell'area, rilanciando l'dea dell'Unione di Comuni in attesa che il livello istituzionale della Città metropolitana diventi concreto; ha confermato l'impegno di Firenze come città solidale e aperta, ricordando in particolare le iniziative per l'integrazione dei cittadini immigrati e delle loro famiglie; ha ricordato l'impegno per la valorizzazione dei giovani, attraverso la formazione di alto livello e lo sviluppo della sua capacità attrattiva. "La nostra città – ha detto Domenici – sta vivendo un processo di trasformazione che va in un duplice senso: quello oggettivo, legato ai processi di globalizzazione che interessano tutte le città italiane come l'immigrazione, lo spopolamento dei grandi centri, la bassa natalità; quello che invece è legato alle scelte di innovazione che abbiamo fatto, come la trasformazione urbanistica e infrastrutturale che ci consegnerà una città più moderna e compatibile, senza però smarrire la sua identità". (ag)SEGUE FOTO CGE