Rifondazione e "Unaltracittà/unaltromondo": «La terza fase della "vis" chiude la strada all''inceneritore»

Questo il testo dell'intervento della capogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini, dei consiglieri Monica Sgherri e Leonardo Pieri e della capogruppo di "Unaltracittà/unaltromondo" Ornella De Zordo:«La terza fase della vis chiude la strada all''inceneritore della piana. E' quanto emerge dalla lettura della terza fase della Valutazione di impatto sanitario (VIS) illustrata ieri nella seduta congiunta delle commissioni sanità e ambiente del Comune di Firenze.Essa, nella sua parte conclusiva, segnala infatti numerosi elementi che fanno escludere la possibilità che la piana possa tollerare un altro impianto inquinante quale , si riconosce , è l'inceneritore anche di nuova generazione.La Vis terza fase consegna agli amministratori dati sanitari preoccupanti in tutta la piana : a Osmannoro ma anche a Campi, a Sesto e a Peretola, e S.Donnino dove si registrano eccessi di patologie significativamente sopra le medie provinciali.I tecnici estensori riferiscono che i dati attuali " rinforzano il giudizio di criticità dell'area dal punto di vista sanitario, giudizio che è stato più volte ribadito nello sforzo di offrire elementi utili per le decisioni ", che non sono disponibili sufficienti informazioni per predisporre uno studio preventivo sugli effetti sulla salute vista anche la mancanza di un piano complessivo dello sviluppo del territorio.Già in questa situazione sono da attivare misure di mitigazione che i tecnici hanno individuato in tre filoni di possibile intervento: la mobilità sull'asse pratese-pistoiese (su cui non risultano essere previsti interventi); il teleriscaldamento, che avrebbe però funzione di recupero di energia solo su nuovi insediamenti; la creazione di zone a bosco, che produrranno effetti solo con piante adulte e che comunque, con le attuali conoscenze, non incidono sulle diossine, per le quali la stessa vis prima fase afferma che "..aumenteranno notevolmente con l'introduzione del termodistruttore " nell'area in questione ".Certamente, anche un termodistruttore di ultima generazione, non è in grado di bloccare le particelle solide inferiori a 2,5 micron, tanto piccole da avere quasi lo stato gassoso, sulla cui ricaduta è quindi difficile fare previsioni e che sono le più pericolose fra gli inquinanti, e che si depositano nelle parti più interne degli alveoli polmonari.Rimangono completamente fuori dalla ricerca le valutazioni di rischio per le popolazioni lavorative - migliaia di persone che lavorano nella zona a ridosso dell'impianto (Motorizzazione, Ingromarket, Metro , Officine ferroviarie etc) a ridosso dell'area più prossima all'impianto.Non sono peraltro confermate le drammatizzazioni di quanti temono di essere sommersi dai rifiuti per la imminente chiusura di Case Passerini, la cui capacità è al contrario ancora in grado di reggere per i prossimi 6/7 anni: questo rende ancor più urgente e necessario una diversa politica dei rifiuti che ha già grandi prospettive operative.E' altrettanto urgente e necessario mettere in atto politiche per la tutela della salute di migliaia di cittadini e procedere subito ad interventi di risanamento.E finalmente si prenda atto che non vi è spazio per un inceneritore nella piana e che si possono attivare soluzioni diverse dall'incenerimento».(fn)