Convention Bureau, Toccafondi (FI): «Smetta di essere un concorrente delle società che si occupano dell'organizzazione di eventi fieristici»
«Il "Convention Bureau" di Firenze continua ad essere un concorrente delle società che si occupano dell'organizzazione di eventi fieristici e convegni nonostante sia nato per altri scopi che sono la valorizzazione delle realtà economiche già presenti sul territorio». E' quanto sostiene il vicecapogruppo di Forza Italia Gabriele Toccafondi.«Nel febbraio scorso, con una interrogazione ha ricordato l'esponente del centrodestra chiesi spiegazioni su un primo convegno organizzato direttamente da Convention Bureau. Mi fu risposto che era stato un caso e che non sarebbe stato replicato. Oggi invece si parla di una nuova organizzazione diretta di Convention Bureau che si starebbe occupando dell'organizzazione del "Festival della Creatività" che si terrà nei locali della Fortezza nei prossimi giorni, per il quale è previsto anche un finanziamento regionale».«E dire che lo slogan di Convention Bureau è "Congressi No Problem" - ha aggiunto Toccafondi - ma a dire la verità di problemi ne potrebbe creare molti, soprattutto a tutte quelle aziende private che senza finanziamenti regionali o pubblici con eventi congressuali lavorano e che poi sono parte importante dell'economia fiorentina. Questa azienda è nata per promuovere Firenze come sede ideale per congressi, convegni, eventi in genere. Intorno a questa idea si riunirono enti pubblici e aziende partecipate da enti pubblici e diedero vita all'attuale "Firenze Convention Bureau srl". Lo stesso oggetto sociale non dovrebbe avere interpretazioni tant'è che la società, si legge nello statuto, "potrà svolgere, senza scopo di lucro, in nome proprio ma sempre per conto e nell'interesse dei soci consorziati, qualsiasi attività diretta a favorire la scelta del territorio di Firenze e provincia, quale sede di eventi"».«In particolar modo - ha aggiunto il vicecapogruppo di Forza Italia - l'azienda doveva essere un ufficio di promozione con la particolarità di offrire tutte le informazioni ai clienti facilitando loro il reperimento di tutte le notizie sulle molteplici componenti dell'evento congressuale. Dalle sedi, alle disponibilità alberghiere, dai catering, agli interpreti fino ai servizi di sorveglianza e di allestimento. Insomma un servizio pubblico in favore del privato e della città. Non a caso anche oggi si presenta come nata con la formula del consorzio "no profit" al quale partecipano soggetti pubblici, come Regione Toscana, Camera di Commercio, Comune di Firenze e aziende private selezionate, che lavorano insieme nei servizi dall'industria congressuale allo scopo di promuovere e potenziare un segmento fondamentale per l'economie ed il prestigio della città. Ma cosa succede se una società del genere passa ad organizzare e gestire direttamente eventi come già successo e come forse sta accadendo? E soprattutto chi ha dato il nuovo input gestionale modificando di fatto lo Statuto della società? Forse qualche ente pubblico come la Regione Toscana o forse il socio di maggioranza Firenze Fiera che comunque è controllato da enti pubblici?»«Se per qualcuno il Convention Bureau di Firenze deve finanziarsi da solo - ha concluso Toccafondi - è bene che si dica apertamente ai soci della società e agli enti pubblici azionari e comunque, in questo caso, ciò non può avvenire a scapito di un mercato concorrenziale già esistente fatto da aziende che ha fatto crescere, ha dato collaborazione e collabora con questa società, svolgendo così un ruolo esattamente opposto rispetto a quello per il quale la società fu creata, ovvero aiutare e sviluppare il tessuto economico fiorentino costituito anche da aziende che si occupano di organizzazione, ricezione e servizi al turismo». (fn)