Piano urbanistico di Castello, Amato e Toccafondi (FI): «Sosterremo il progetto di Fondiaria ma chiederemo chiarezza al sindaco. Venti anni di ritardo sono già troppi per la nostra città»

Sostegno al progetto Castello-Fondiaria perché «sulle priorità dello sviluppo e le grandi opere è necessario un accordo bipartisan». Ma, soprattutto, «per dare maggiore certezza ai privati, contenere la superficialità del sindaco e l'inaffidabilità dei DS sulla tenuta programmatica e per contrastare il partito dello "sviluppo zero" rappresentato da Rifondazione Comunista e "Unaltracittà/unaltromondo"».Il capogruppo di Forza Italia Paolo Amato ed il vicecapogruppo Gabriele Toccafondi non hanno dubbi: «sosterremo il progetto di Fondiaria perché il nostro partito, sulle grandi scelte che riguardano il futuro della città, si è sempre dichiarato disponibile, come nel caso del potenziamento dell'aeroporto».«Ma la nostra fiducia ha dei paletti precisi – hanno sottolineato Amato e Toccafondi – anzitutto i privati non devono essere presi in giro come purtroppo è avvenuto nel caso dell'aeroporto. Quanto all'affidabilità dei DS la storia parla chiaro: il progetto Fondiaria venne bloccato dall'allora segretario del PCI Achille Ochetto con il succube assenso della locale classe dirigente del suo partito. Il sindaco Domenici, che allora era un funzionario del PCI, dovrebbe spiegarci perché, a venti anni di distanza riprende il progetto che fu di Lando Conti e Gianni Conti. E dovrebbe spiegarci anche i motivi di questo blocco ventennale che ha contributo al declino di Firenze. Fare chiarezza su questo punto è indispensabile per evitare il rischio di un altro stop».«Quanto al cosiddetto partito dello "sviluppo zero" – hanno aggiunto i due consiglieri di Forza Italia - è contrario all'aeroporto, all'inceneritore, si è dichiarato contro il progetto Fondiaria. In pratica ha detto no ad ogni ipotesi di sviluppo della nostra città. Come si concilia, peraltro, un suo possibile ingresso nella maggioranza di Palazzo Vecchio? Ricostruendo quelle vicende Occhetto ha ricordato "la forte resistenza al progetto da parte delle componenti ambientaliste, le forti opposizioni di intellettuali e specialisti che avevano aperto un serio dibattito". Ma non sono quelle stesse componenti che ora il sindaco vorrebbe "imbarcare" nella sua maggioranza? Infine sarebbe stato meglio illustrare il progetto al consiglio comunale. Un passaggio di chiarezza e di rispetto nei confronti dei rappresentanti della città».«Ma – hanno concluso Amato e Toccafondi - parafrasando il segretario dei DS Piero Fassino, se "Firenze è grande purtroppo chi l'amministra è piccolo». (fn)