Diritti umani, volontaria afghana ricevuta dal presidente Cruccolini

Combattono le discriminazioni e i soprusi che il loro popolo è costretto a subire. Hanno lottato contro i talebani fondamentalisti ma anche contro i mujaheddin che, ritornati al potere grazie agli americani, non si comportano meglio dei talebani.Sono le donne del Rawa, "Revolutionary Association of the Women of Afghanistan" un'organizzazione indipendente di donne che lottano per i diritti umani e per la giustizia sociale nel loro paese. Questa mattina una loro esponente, Mariam , è stata ricevuta dal presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini.«Da ormai venti anni la popolazione del nostro Paese è vittima della guerra e della violenza – ha spiegato Mariam – . La presenza massiccia di gruppi di fondamentalisti armati non consente il miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti dei villaggi. Solo nella capitale, a Kaboul, c'è stato qualche miglioramento, dovuto al lavoro svolto dalle forze di pace sul luogo e alla continua attività di alcune organizzazioni non governative».«Condividiamo pienamente il vostro impegno e il vostro lavoro sul campo – ha affermato il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini - per il raggiungimento di condizioni di vita migliori nel vostro paese. I diritti umani sono inalienabili e parte integrante di ogni individuo. Saremmo felici di poter intrattenere un rapporto epistolare con la vostra associazione, per conoscere le attività che portate avanti quotidianamente ma anche per sostenere i vostri sforzi e condividere le vostre esperienze».«I mass media occidentali – ha spiegato la portavoce del Rawa - hanno dato molto risalto al fatto che in Afghanistan si siano avute libere elezioni ma in effetti la legge che continua a valere è la Sharja e sono per lo più i capi religiosi a prendere le decisioni più importanti. Il caso di lapidazione di pochi giorni fa ne è la dimostrazione».«La resistenza della popolazione afgana è ancora forte – ha spiegato Mariam- . Tuttavia le numerose difficoltà della vita quotidiana che le famiglie sono costrette ad affrontare, come la corruzione dilagante, la fame, l'analfabetismo, la mancanza di lavoro e la fortissima inflazione, rendono la situazione molto difficile. La diffusione delle coltivazioni dell'oppio, di cui l'Afganistan è ormai il primo esportatore nel mondo, continua a far arricchire solo i fondamentalisti e i governi che appoggiano la loro politica, lasciando la popolazione nella miseria».«Il lavoro di Rawa tuttavia prosegue – ha detto Mariam -. La nostra attività principale consiste nella diffusione dell'istruzione e dell'alfabetizzazione, soprattutto per le donne, uniche armi contro la violenza ed in favore dei diritti umani. Con l'aiuto e la collaborazione politica ed economica delle istituzioni e delle forze democratiche cercheremo di portare avanti i nostri obiettivi per la diffusione della pace e della democrazia».L'organizzazione (www.rawa.org) fornisce a gruppi umanitari, ad altre organizzazioni interessate e ai media notizie e rapporti sulle uccisioni, le lapidazioni, le amputazioni, gli arresti, le torture, i linciaggi, le frustate, gli insulti e le altre atrocità eseguite prima dai talebani e poi dagli altri fondamentalisti.L'associazione Rawa, presente a Firenze nella sede della casa del popolo di via Maccari, lavora da tempo per la promozione di campagne a sostegno di progetti di istruzione e formazione in Afghanistan e Pakistan e, per questo motivo, è sempre disponibile ad accogliere le iniziative di sostegno finanziario di istituzioni e collettività, sensibili sui temi della pace e del rispetto dei diritti umani.(pc)