Vendita delle spiagge. L'assessore Gori: "Non è possibile alienare questo patrimonio. Il nostro Paese non è una vetrina con la merce in vendita"
"Mi fa piacere che il vice premier Giulio Tremonti, nelle sua prima uscita ufficiale, abbia considerato il turismo tra le priorità ma non concordo con la vendita delle spiagge. Infatti, se da una parte è vero che questo è un patrimonio spendibile, è anche vero che certe ricchezze non possono essere alienate. Il prossimo passo quale sarebbe: vendere le ville medicee, i parchi e le montagne? Esistono beni che sono e che devono rimanere di patrimonio pubblico".Così l'assessore al turismo Silvano Gori ha commentato l'intenzione manifestata dal nuovo vice premier di vendere le spiagge del litorale italiano per finanziare i progetti del turismo."Non vorrei fare un brutto paragone ma anche la FIAT ha proseguito l'assessore Gori ha venduto il brevetto del motore «Fire» pensando di risollevare le sue sorti ed invece non è più leader nel mercato automobilistico. Analogo discorso può essere sostenuto per l'aeroporto: farlo con quattro piste non significa migliorare l'offerta"."Se non sbaglio ha concluso l'assessore al turismo fu proprio Tremonti, soltanto un anno e mezzo fa, a sostenere che il turismo in Italia non era in crisi, poiché sua figlia non era riuscita a trovare una camera disponibile a Cortina. Il 2 e 3 maggio a Roma si svolgerà il convegno nazionale sul turismo degli Enti Locali. Spero che il ministro voglia partecipare, accettando il confronto e la discussione che deriveranno dalle sue proposte o provocazioni". (uc)