Domani mattina in Palazzo Vecchio dibattito con Salah Salah responsabile OLP per i campi profughi palestinesi in Libano

La tragedia libanese, la vita dei palestinesi nei campi profughi di quel paese saranno al centro dell'incontro che si terrà domani mattina, nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, ed al quale parteciperà Salah Salah, direttore di "Ajial - Social Communication Center" e responsabile dell'OLP (l'organizzazione per la liberazione della Palestina) per i campi profughi in Libano.L'incontro, promosso dal presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini, è stato organizzato dall' "Associazione di Amicizia Italo-Palestinese di Firenze" insieme all' "Associazione di Un Ponte Per", della quale saranno presenti i responsabili nazionali.Sarà anche l'occasione per dare sostanza ad un impegno preso lo scorso anno con giovanissimi studenti del campo profughi di Rashidiyyeh, nel sud del Libano.«Ci confronteremo sulle tematiche della tragedia libanese non conclusa – ha spiegato il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini – e che ora, dopo anni di apparente tranquillità, torna a riaffacciarsi su quelle contrade, ridestata da forze che operano per mantenervi attivo un contesto di guerra permanente».«Salah Salah ci giunge come simbolo della nazione palestinese profuga – ha ricordato Mariano Mingarelli, presidente dell'Associazione di Amicizia Italo-Palestineseche ha vissuto l' espulsione, l'esilio, la miseria, la vanificazione dei diritti umani e civili, ma che mai ha perso il senso forte della propria identità. Esso è messaggero di un popolo che è stato costretto a vivere le angustie senza fine dei campi, che ha dovuto difendersi non solo dalle aggressioni dei nemici, ma anche dall'indifferenza e dalla doppiezza degli amici, conquistando, tra vittorie e sanguinose sconfitte, il diritto ad un'esistenza di ospite indesiderato in territori altrui, ma non quello del ritorno alla terra dei propri avi e dei propri natali».«Contro l'abbrutimento della miseria – ha aggiunto Mingarelli – la disperazione della disoccupazione senza speranza, l'assenza di prospettive credibili, contro l'ignoranza e la retrocessione all'analfabetismo dilagante tra le nuove generazioni immiserite e prigioniere dei confini dei campi in un Libano inospitale, Salah ha innalzato la barriera del valore delle tradizioni, della solidarietà e della cultura delle proprie origini, stimolando la creatività, la partecipazione attiva dei giovani nel rafforzamento dell'identità nazionale, per contrastare quel processo di "normalizzazione" in atto tendente a disperdere uomini, storia e cultura palestinese nel mare indistinto di un mondo arabo marginalizzato».L'incontro avrà inizio alle 10.30. (fn)