Caso Electrolux-Zanussi, De Zordo: «No ai programmi neoliberisti. Sperimentiamo insieme nuove forme di politiche economiche pubbliche»

«Qualcuno raccolga l'allarme 'corporation' prima che il nostro territorio sia devastato dai programmi neoliberisti delle multinazionali che mettono al centro il mero profitto a scapito dei diritti e della dignità dei cittadini e dei lavoratori». Lo ha detto Ornella De Zordo di Unaltracittà/Unaltromondo commentando «la crisi dell'impianto Electrolux-Zanussi di Scandicci, dove 250 posti di lavoro sono a rischio perché l'azienda svedese vuole trasferire parte delle produzioni in paesi dove il lavoro costa meno».«Credo sia necessario istituire quanto prima un "tavolo" in grado di definire politiche economiche pubbliche e di fare i conti con il neoliberismo – ha aggiunto la capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo - appare ormai evidente che si debba andare oltre la gestione dell'attuale sistema economico, i limiti sono sotto gli occhi di tutti. Il pubblico deve essere in grado di guidare processi che altrimenti distruggeranno il tessuto sociale delle nostre città. Propongo allora che le istituzioni, le imprese locali, la società civile promuovano sperimentazioni per la tutela dei diritti costituzionali dei cittadini. A partire ad esempio dal lavoro utile e dal forte impatto culturale che la Regione Toscana sta portando avanti sul tema della responsabilità sociale delle imprese»«Oltre ad esprimere la nostra piena solidarietà ai lavoratori e alle forze sindacali attive per salvare lo stabilimento di Scandicci – ha aggiunto – è comprendere fino in fondo come l'attuale modello di globalizzazione sta letteralmente schiacciando i risultati di lotte durate un secolo intero per ottenere uno Stato Sociale al servizio delle persone e contro la logica del profitto a tutti i costi. Oltre a questo ci sono altre due vicende significative. La prima è legata alla presenza della multinazionale Acea s.p.a. nel capitale sociale di Publiacqua s.p.a.: in cambio dell'acquisizione del 40% la società romana ha chiesto e ottenuto immediatamente l'aumento delle tariffe dell'acqua; altri aumenti arriveranno quanto prima. Il secondo caso è quello, ormai dimenticato dai più, del grave attacco al sistema sanitario regionale portato avanti dalla corporation Pfizer, vero gigante mondiale nella produzione dei farmaci. Ha tentato di manomettere in modo occulto i dati di un sondaggio sul grado di soddisfazione dei toscani verso i servizi sanitari al fine di screditare il sistema sanitario pubblico teso a promuovere politiche di contenimento della spesa farmaceutica». (fn)