Nomina presidente Montedomini, interviene Anna Nocentini (Rifondazione)

Questo il testo dell'intervento della vicecapogruppo di Rifondazione Comunista Anna Nocentini:«Esiste un esplicito divieto per il Sindaco a nominare coniuge e parenti fino al terzo grado come rappresentanti del Comune negli Enti. Lo stesso divieto non è previsto per i suoi collaboratori. E' quindi una considerazione di buon gusto e di opportunità che avanziamo, rispetto alla nomina a presidente di Montedomini del coniuge dell'assessore De Siervo. Buon gusto: premesso che non esiste un codice al riguardo, e che non siamo affatto inclini a ritenere che il legame coniugale annulli l'identità delle due persone, siamo però consapevoli che la cosiddetta vischiosità sociale non è una caratteristica positiva, anche nella gestione della cosa pubblica; il familismo professionale, cioè quelle situazioni in cui anche legittimamente i figli o i parenti percorrono le orme o accedono ad attività in qualche modo legate all'attività del congiunto, caratterizza i momenti meno dinamici, più chiusi sia sul piano economico che culturale, sicuramente momenti di ridotta democrazia, di meno opportunità per tutti e di minore controllo diffuso. E' una caratteristica della destra quella di sostenere forme della politica non disposta a creare parità di condizioni e di opportunità per tutti i cittadini. Nel Comune, se una regola vale per il Sindaco, sarebbe segno di buon gusto applicarla anche ai collaboratori. Si prospetta l'incarico di presidente del Centro di servizi e assistenza al marito dell'assessore che si occupa di marginalità e immigrazione; l'immagine è quella di una reale assistenza familiare: ma attiva o passiva?»(fn)