Toccafondi (Fi): "Il Comune gestisca meglio i propri, prima di occuparsi di altri importanti musei fiorentini"

"Il patrimonio storico artistico del Comune di Firenze non è interamente inventariato e catalogato. Delle 33.653 opere ad oggi sono catalogate circa 11.000 opere e alla fine del 2006 verranno catalogati circa 16.000 beni. E prima di chiedere la gestione diretta di importanti musei fiorentini, il Comune forse dovrebbe gestire meglio quelli che ha." Così ha dichiarato il Vice capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Gabriele Toccafondi a proposito della gestione dei musei fiorenti da parte del Comune."Un dato che preoccupa doppiamente – ha aggiunto Toccafondi- sia perché due terzi delle nostre opere d'arte non sono catalogate sia perché dal 2006 in poi non sono garantiti i fondi regionali per proseguire questa attività di catalogazione"."Nel 1998, anno in cui un certo tipo di catalogazione ha preso il via, - ha spiegato l'esponente di Forza Italia- il Comune stanziava dai 10 ai 20mila euro all'anno. Solo dal 2000 attraverso un accordo con la Regione, è potuta partire l'opera di catalogazione con uno stanziamento annuo di 120mila euro. Dal 2002 al 2006 a questo progetto è stata finalizzata l'attività di lavoratori LSU tramite assunzione con una cooperativa"."Dal 2002 al 2006 tra il lavoro terminato, quello in fase di attuazione e quello previsto i beni catalogati ed inventariati con sistemi informatici sarà di circa 16.000. Questo dato importante deve fare riflettere su quanto non si è fatto prima del 2002, sull'utilità del lavoro fatto dal 2002 ad oggi, ed infine sul fatto che ci sono ancora 19.000 opere da catalogare."Il numero delle opere mobili di proprietà comunale o a vario titolo detenute dal Comune risulta essere di circa 35.000 distribuite in 7 musei, 9 chiese, 35 uffici comunali e 5 depositi. Prima dell'inizio dei lavori l'amministrazione disponeva solo di inventari storici non aggiornati, il progetto iniziato nel 2002 consente invece di definire un più articolato progetto di sistema informativo che integra in un unico database le schede di catalogo con quelle funzionali alla gestione complessiva dei musei."Terminare e completare la catalogazione è necessario – fa sapere Toccafondi- ma anche doveroso visto che l'articolo 69 del regolamento di contabilità del Comune stabilisce che "la direzione cultura è responsabile della tenuta degli inventari degli oggetti d'arte di proprietà del comune o ad esso affidati, che sono annotati in apposito registro e contrassegnati con numero progressivo da applicarsi all'opera stessa quando la natura dell'opera lo consenta. Di ogni opera e di ogni oggetto è inoltre redatta la scheda di catalogazione scientifica corredata di fotografia. Ogni scheda deve contenere oltre la descrizione dell'opera d'arte, il numero del registro generale di inventario, la collocazione, la provenienza e l'annotazione di restauri, partecipazioni a mostre, spostamenti ed ogni altra informazione che potrà risultare utile per la conoscenza dell'opera stessa. Periodicamente si provvede alla verifica della consistenza dei materiali in confronto agli inventari. Una volta all'anno, in occasione del rendiconto della gestione, la direzione cultura contabilizza tali beni sulla base dei criteri indicati dall'ordinamento per i beni demaniali". (lb)