Fornitura di prodotti per l'igiene personale alle detenute di Sollicciano

Per le detenute di Sollicciano è in arrivo una fornitura, per un anno, di prodotti di igiene personale. L'iniziativa è stata presentata questa mattina in Palazzo Vecchio, in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Ugo Caffaz e Claudia Livi (DS), Rosa Maria Di Giorgi (Margherita), Nicola Rotondaro (Comunisti Italiani), Alessandro Falciani (SDI), Monica Sgherri e Anna Nocentini (Rifondazione Comunista), Ornella De Zordo ("Unaltracittà/unaltromondo"), il garante dei diritti dei detenuti Franco Corleone, la direttrice della sezione femminile di Sollicciano Margherita Michelini, i rappresentanti di alcune associazioni di volontariato e coloro quanto hanno fornito gratuitamente i prodotti.«Le condizioni di vita dei detenuti e delle detenute del carcere di Sollicciano – ha spiegato Claudia Livi - sono state più volte oggetto di interrogazioni di questo consiglio comunale, che si è sentito partecipe anche di organizzare una seduta all'interno del carcere stesso. Durante quell'incontro, partecipato ed emozionante, i detenuti e le detenute raccontarono dei problemi, piccoli ed enormi, che costellano il loro tempo nel carcere: lo spazio all'aria aperta non utilizzabile per le infiltrazioni di pioggia, il sovraffollamento, la mancanza di un luogo per mangiare, che li costringe ad avere in contemporanea il pranzo e la cena, che rimane sul vassoio fino alla sera e moltissimi altri, in un elenco senza fine. La politica, si sa, procede a piccoli passi, in un ingranaggio di competenze e di passaggi che hanno bisogno di piccoli assestamenti per arrivare a dare un risultato concreto e soprattutto duraturo. Ci siamo tutti messi in moto perché questo succeda e perché le condizioni di vita dentro il carcere migliorino costantemente».«Ci è sembrato però giusto cercare di riempire in qualche modo anche questo piccolo spazio di latenza – ha aggiunto – mettendo in gioco competenze e relazioni non usuali. Siamo partiti dalle donne perché sono loro, nella società e anche all'interno di un carcere, che la riproduce fedelmente, l'anello più fragile della catena, quelle più esposte. Ecco quindi che dal racconto delle donne di Sollicciano si è dipanato il filo della solidarietà ed è stato possibile, dall'incontro dei gruppi consiliari che ne hanno raccolto le istanze e di una casa farmaceutica che si occupa di donne e bambini ed è sensibile ai loro bisogni, assicurare per un anno la fornitura di presidi per l'igiene personale delle donne detenute a Sollicciano.Sappiamo benissimo che i problemi sono altri e ben più pressanti. Ma mentre lavoriamo per creare fra Comune, Regione e enti dello Stato accordi che consentano di migliorare le condizioni di vita di tutti i detenuti, in modo che il periodo passato all'interno del carcere sia davvero di recupero, non vogliamo non percorrere strade che, pur temporanee, possano far da ponte con la definitiva ri-costruzione di una vita che, sebbene in una cella con una pena da scontare, possa essere comunque dignitosa». (fn)