Sfratto in via de' Macci, De Zordo: «Tavolo di confronto contro le speculazioni del mercato immobiliare»

«L'amministrazione comunale ha il dovere di dichiarare 'emergenza cittadina' il dramma di migliaia di famiglie fiorentine senza casa o con lo sfratto esecutivo. Per questo proponiamo Unaltracittà/Unaltromondo, con il coinvolgimento delle realtà storiche impegnate sul tema della casa dal Movimento di Lotta per la Casa all'Unione Inquilini, la costituzione di un "tavolo di confronto sulla casa", a livello cittadino, che rimetta al centro il diritto costituzionale ad un abitazione dignitosa per tutti. Sarà un tavolo trasversale, dove tutte le organizzazioni della società civile organizzata potranno sostenere, al di là del loro ambito di attività, il tema dell'emergenza casa a Firenze». E' quanto ha dichiarato la capogruppo di "Unaltracittà/unaltromondo" Ornella De Zordo secondo la quale «solo così, tutti insieme, riusciremo a fare una pressione adeguata verso le amministrazioni pubbliche che ad oggi, nonostante 11.000 appartamenti sfitti in città, non hanno il coraggio di contrastare la rendita immobiliare».«L'impotenza istituzionale mostrata sul tema della casa – ha aggiunto Ornella De Zordo che questa mattina, insieme ai consiglieri comunali di Rifondazione Comunista, è intervenuta al presidio organizzato dai movimenti cittadini per scongiurare lo sfratto del signor Lunetti dalla sua abitazione di via De' Macci - è parte del vero degrado della nostra città. Sembra una storia di una realtà parallela l'indignazione e la presa in carico da parte del Comune di Firenze del paventato degrado rappresentato dai giovani che sedevano sugli scalini del Duomo, non più di un anno fa. Vorremmo che l'indignazione raggiunta in quei giorni da parte di buona parte di chi governa la città si ripetesse per risolvere l'emergenza casa. A quando un'amministrazione capace di difendere appieno i propri cittadini dalle speculazioni sulla casa? A quando un'amministrazione capace di governare le emergenze sociali della città sempre e comunque in nome del bene comune?».«Questo – ha concluso la capogruppo di "Unaltracittà/unaltromondo - è il momento in cui necessario stare accanto, vicino, insieme alle persone che soffrono a causa delle speculazioni del mercato della casa. Si tratta di cittadini senza speranze, perché oggi a Firenze la speculazione domina su tutte le altre dimensioni del vivere civile. In nome della rendita vengono devastate vite umane: sono centinaia le famiglie costrette letteralmente a sopravvivere tra rifugi di fortuna, automobili, baracche in periferia o in soprannumero in abitazioni di familiari o amici. Parallelamente viene distrutto il tessuto sociale dei quartieri, in particolare del centro storico, così appetibile per le operazioni speculative, che a seguito della continua espulsione dei vecchi abitanti si trasformano da ambienti urbani in cui la conoscenza reciproca, la solidarietà, l'interazione quotidiana fornisce una solida base di vita e convivenza, in gigantesche strutture ricettive diffuse o oasi di lusso per pochi eletti"». (fn)