DS: «A Firenze una "conferenza permanente per il dialogo tra le confessioni religiose"»

L'attivazione, a Firenze, di una «conferenza permanente per il dialogo tra le confessioni religiose», è stata proposta, in una mozione, dai consiglieri del gruppo DS. Il documento è stato illustrato questa mattina, durante una conferenza stampa in Palazzo Vecchio, alla quale hanno partecipato il capogruppo Ugo Caffaz ed i consiglieri Michele Morrocchi, Dario Nardella e Marco Ricca.«Più in generale – hanno spiegato – il significato di tale organismo è finalizzato a evidenziare l'interesse e l'attenzione dell'amministrazione per tutte le confessioni e comunità religiose quali possibili alleate nella costruzione, in città, di una pacifica convivenza dei " diversi"; riconoscere la pari dignità e le pari libertà di culto e di associazione di tutte le confessioni e comunità religiose; invitare tutte le comunità a considerarsi parte integrante della città e a dare il loro indispensabile contributo affinché essa diventi realmente pluralista ed accogliente».«L'incontro tra religioni, etnie, culture, tradizioni, lingue diverse – hanno aggiunto i consiglieri diessini – può essere una grande occasione di crescita civile, una sorta di palestra continentale o, addirittura, mondiale in cui potrà progressivamente prendere forma quello che Ernesto Balducci chiamava "l'uomo planetario". Firenze ha da sempre ambito a svolgere questo ruolo mondiale di "capitale del dialogo", di soggetto attore nelle relazioni internazionali e nell'incontro tra le confessioni religiose: le politiche attuate dai sindaci di questa città che si sono succeduti nel tempo, anche a prescindere dalle appartenenze politiche, hanno costantemente spinto verso i valori della convivenza civile, del confronto interrazziale, interreligioso, interculturale. Tant'è che ancora oggi Firenze è a giusto diritto riconosciuta come sede naturale di scambi culturali e religiosi. Ne è un esempio la recente proposta di tenere in questa città nei prossimi mesi un summit nazionale di tutti i Rabbini e gli Himam d'Italia.Lo stesso sindaco Leonardo Domenici ha affermato negli interventi programmatici dell'inizio della legislatura e in numerose altre occasioni la necessità di tenere viva tale vocazione attraverso iniziative anche a carattere continuativo».«La vita e le attività della conferenza permanente – hanno proseguito Caffaz, Morrocchi, Nardella e Ricca – dovranno essere disciplinate da apposito Statuto atto a definirne le finalità e gli aspetti normativi ed organizzativi, che sarà dettato dagli organi consiliari competenti. A titolo non esaustivo, tale organismo potrebbe la programmazione e organizzazione di incontri e occasioni di studio e approfondimento sul pluralismo religioso, sul dialogo interconfessionale, sui rapporti tra Stato, chiese e confessioni; la programmazione e organizzazione di manifestazioni, seminari, convegni sulla promozione della pace e sulla difesa dei diritti civili; lo sviluppo del dialogo con esponenti della cultura laica per un confronto sui grandi temi etici, bioetici, sociologici, economico-politici; la preparazione di progetti e proposte da sottoporre al sindaco e al consiglio comunale, finalizzate a iniziative di rilevanza locale, nazionale o internazionale, nel campo del confronto interreligioso; lo studio delle criticità della convivenza sociale con matrice religiosa che interessano il territorio comunale». (fn)Questo il testo del documento del gruppo DS:«Consiglio Comunale di FirenzeGruppo dei Democratici di SinistraProposta di una Conferenza permanente per il dialogo tra le confessioni religioseFirenze, aprile 2005Alla stregua di quanto avviene in Europa ed anche in Italia, le nostre città e le collettività che vi risiedono diventano sempre più multietniche, multiculturali, multireligiose.Il fenomeno può essere salutato con favore o timore, ma non può essere arrestato o eluso e, soprattutto, non può essere ignorato. Esso sta lentamente ma progressivamente modificando il volto del continente, del paese, delle nostre realtà urbane fino a condizionare, su scala mondiale, gli equilibri delle relazioni tra Stati e tra popoli.Il tempo delle monoculture ( etniche , religiose ecc..) si avvia oramai a scompaire, per lasciare la strada al fenomeno globale del "meticciato " (così viene anche chiamato) prodotto dall'incontro, dal confronto e dall'inevitabile e potenzialmente feconda "contaminazione ", in senso positivo, delle culture.Pertanto, non siamo più quelli che siamo stati per secoli, fino ad oggi, eredi e figli di una monocultura, per quanto ricca essa sia stata e continui ad esserlo, e non siamo ancora quello che saremo domani, cioè quando il fenomeno del pluralismo in tutte le sue articolazioni si sarà affermato anche da noi: a nostra esistenza: siamo in piena transizione.L'incontro tra religioni, etnie, culture, tradizioni, lingue diverse può essere una grande occasione di crescita civile, una sorta di palestra continentale o, addirittura, mondiale in cui potrà progressivamente prendere forma quello che Ernesto Balducci chiamava "l'uomo planetario".D'altro canto, però, l'incontro può anche diventare scontro, risuscitare antichi pregiudizi più o meno sopiti o crearne di nuovi, alimentare reciproche incomprensioni che a loro volta possono sfociare in sorda ostilità e, anche, aperti conflitti.La realizzazione di una "convivenza dei diversi" pacifica e costruttiva non è facile, né atraumatica, né priva di rischi, ed è dovere anche delle Istituzioni laiche, tra le quali le stesse Amministrazioni cittadine, intervenire affinché il processo di transizione da una società sostanzialmente monoculturale ad una diversa, pluralista, non sia abbandonato alle sue proprie dinamiche interne - i cui esiti sono imprevedibili - ma, al contrario, venga debitamente studiato e saggiamente governato.Occorre quindi aiutare l'intera comunità urbana a maturare moralmente ed a crescere culturalmente sia sul piano della conoscenza degli altri, dei cosiddetti "diversi" (ma si sa, diversi lo siamo tutti rispetto a chi non è come noi), sia sul piano della comprensione reciproca ( sforzandosi di capire e di farsi capire), sia infine sul piano della disponibilità all'accoglienza ( allargando la nostra abituale nozione di cittadinanza ).In questo contesto il fattore " religione " assume un'importanza particolare : infatti, oltre al valore che esso può avere sulla sfera individuale e personale, la religione o, ancor più la confessione religiosa può tradursi in fattore di aggregazione sociale e, anche, di identificazione etnica. Inoltre può esercitare un ruolo importante per la pacificazione degli animi, il rispetto del prossimo, la civile convivenza tra gruppi, etnie, popoli diversi e, soprattutto, nel mantenimento della pace. Ugualmente, si deve sottolineare il ruolo determinante del fattore "religione" nella genesi e nel perpetuarsi di incomprensioni, conflitti, guerre. Anzi, è dimostrato che proprio l'assenza di dialogo e confronto rappresenti il viatico alle nuove forme di fondamentalismo religioso, oggi sempre più radicate e alla base dei più gravi conflitti bellici in corso, mentre, al contrario, il ruolo delle Istituzioni e della politica nella facilitazione dell'incontro tra religioni – pur nel rispetto delle diversità di ruoli e identità - ha sempre prodotto risultati favorevoli alla pacificazione dei conflitti.La città di Firenze ha da sempre ambito a svolgere questo ruolo mondiale di "capitale del dialogo", di soggetto attore nelle relazioni internazionali e nell'incontro tra le confessioni religiose: le politiche attuate dai sindaci di questa città che si sono succeduti nel tempo, anche a prescindere dalle appartenenze politiche, hanno costantemente spinto verso i valori della convivenza civile, del confronto interrazziale, interreligioso, interculturale. Tant'è che ancora oggi Firenze è a giusto diritto riconosciuta come sede naturale di scambi culturali e religiosi. Ne è un esempio la recente proposta di tenere in questa città nei prossimi mesi un summit nazionale di tutti i Rabbini e gli Himam d'Italia.Peraltro, lo stesso Sindaco Leonardo Domenici ha affermato negli interventi programmatici dell'inizio della consiliatura e in numerose altre occasioni la necessità di tenere viva tale vocazione attraverso iniziative anche a carattere continuativo.Sulla base delle considerazioni sopraesposte, il Gruppo consiliare dei Democratici di Sinistra ritiene quindi opportuno e utile avanzare la proposta che l'Amministrazione Comunale istituisca una "Conferenza permanente per il dialogo tra le confessioni religiose" alla quale potrebbe, eventualmente, collegarsi la formalizzazione da parte del Sindaco di una specifica delega.La vita e le attività della Conderenza dovranno essere disciplinate da apposito Statuto atto a definirne le finalità e gli aspetti normativi ed organizzativi, che sarà dettato dagli organi consiliari competenti.A titolo non esaustivo, la Conferenza potrebbe promuovere le seguenti attività:- Raccolta di informazioni, documentazione, dati statistici relativi alle singole confessioni religiose onde averne un esauriente quadro conoscitivo;- programmazione e organizzazione di incontri e occasioni di studio e approfondimento sul pluralismo religioso, sul dialogo interconfessionale, sui rapporti tra Stato, chiese e confessioni;- programmazione e organizzazione di manifestazioni, seminari, convegni sulla promozione della pace e sulla difesa dei diritti civili;- sviluppo del dialogo con esponenti della cultura laica per un confronto sui grandi temi etici, bioetici, sociologici, economico-politici propri del dibattito contemporaneo;- preparazione di progetti e proposte da sottoporre al Sindaco e al Consiglio Comunale, finalizzate a iniziative di rilevanza locale, nazionale o internazionale, nel campo del confronto interreligioso;- studio delle criticità della convivenza sociale con matrice religiosa che interessano il territorio comunale.- Ricerca di collaborazioni con l'Università ed altre istituzioni culturali per il raggiungimento degli obiettivi indicati.La Conferenza avrebbe il compito di raccogliere, attraverso loro rappresentanti, sia le religioni e confessioni aventi rapporto con lo Stato ai sensi della vigente legislazione in materia, sia altre confessioni le quali, indipendentemente dal suddetto requisito, possano comunque dimostrare una presenza significativa e radicata nel territorio del Comune.La natura permanente di tale organismo permetterebbe inoltre la predisposizione di politiche di medio-lungo periodo, oltre che un'attività costante di supporto al Consiglio Comunale e alla Giunta.Più in generale il significato della istituzione di una "Conferenza permanente per il dialogo tra le confessioni religiose" a Firenze è finalizzato a:-evidenziare l'interesse e l'attenzione della Amministrazione per tutte le Confessioni e Comunità religiose quali possibili alleate nella costruzione,in città,di una pacifica convivenza dei " diversi"-riconoscere la pari dignità e le pari libertà di culto e di associazione di tutte le Confessioni e Comunità religiose-invitare tutte le Comunità a considerarsi parte integrante della città e a dare il loro indispensabile contributo affinché essa diventi realmente pluralista ed accogliente.La Sede della Consulta dovrebbe essere presso il Comune di FirenzeIl Gruppo dei Democratici di Sinistra auspica pertanto il pieno coinvolgimento degli organi consiliari competenti per la discussione e la realizzazione di tale organismo, in base a quanto stabilito dalle norme che disciplinano l'attività dell'Amministrazione Comunale e nel rispetto dell'autonomia e delle prerogative della stessa».