La morte del Papa. Il sindaco: "Con lui un incontro di straordinaria emozione e intensità"

"Siamo profondamente addolorati e commossi. Era una notizia purtroppo attesa, ma che si è rivelata veramente difficile da accettare: non solo per i credenti, ma per tutti coloro che hanno potuto conoscere la altissima forza morale, la straordinaria umanità, il coraggio di questo pontefice, che è stato un punto di riferimento per tutti". Sono le parole del sindaco di Firenze e presidente dell'Anci Leonardo Domenici alla notizia della morte di Giovanni Paolo II."Nella assoluta tristezza ma anche nella serenità di questo momento, sentiamo la figura di Giovanni Paolo II se possibile più forte e vicina di sempre. Ed è oggi ancor più vivo e prezioso il ricordo dell'incontro con il Santo Padre lo scorso anno, quando guidai la delegazione Anci in Vaticano ed ebbi personalmente l'onore di consegnare al Papa un dono a nome della città di Firenze, la medaglia con il ‘Sigillo della pace' della Repubblica fiorentina". Domenici ricorda quell'incontro, avvenuto il 26 aprile nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, in occasione dell'udienza concessa all'Anci per la commemorazione di Giorgio La Pira. "Fu un momento particolarmente emozionante. Tutti i sindaci presenti furono eccezionalmente colpiti dalla figura e dalle parole del Papa ed io, come sindaco di Firenze, lo fui doppiamente".Giovanni Paolo II in quell'occasione "seppure già molto provato dalla malattia, dimostrò come sempre una forza e una intensità straordinaria e si soffermò a parlare della figura di Giorgio La Pira, indicandolo come 'faro di uomo politico al servizio della propria comunità, per la fraterna convivenza tra le nazioni'". "Davanti ai potenti della Terra espose con fermezza le sue idee di credente e di uomo amante della pace – disse ancora il Papa di La Pira – invitando gli interlocutori a uno sforzo comune per promuovere tale bene fondamentale nei vari ambiti: nella società, nella politica, nell'economia, nelle culture e tra le religioni". Il Papa concluse il suo discorso con una esortazione ai sindaci: "Non mancate di coltivare quei valori umani e cristiani che formano il ricco patrimonio ideale dell'Europa"."Parole come sempre profonde, semplici e forti che mi colpirono profondamente e di cui feci tesoro" ricorda oggi il sindaco. Che in quell'occasione, per il suo discorso di saluto al Pontefice scelse come filo conduttore il tema della pace. "La pace, la riconciliazione, il dialogo sono stati i fondamenti del pontificato di Papa Giovanni Paolo II. Temi che ritrovammo intensi e presenti proprio nel ricordo che allora fece di La Pira, il nostro grande sindaco che il Papa ammirava. E che considerava fondamentale il ruolo delle città per costituire una rete protettiva della pace attraverso le loro relazioni". Domenici in Vaticano parlò anche delle città come "le istituzioni nelle quali i cittadini imparano l'arte della convivenza civile; città come luogo di incontro, di dialogo interreligioso, di scambio, di pacifica convivenza". "Valori che sono da sempre nell'anima della nostra città".Al termine dell'udienza, Domenici consegnò al Santo Padre un omaggio della città di Firenze: il "Sigillo della pace", una medaglia in argento con la scritta "S. Pax et Defensio Libertatis", che venne adottata nel 1400 dai Conservatori di legge della magistratura della Repubblica fiorentina, e che tutt'oggi esprime un messaggio di pace e di libertà. (ag)