"Città e tendenze": è il nuovo libro che analizza l'economia ed il territorio fiorentino

Il libro "Città e tendenze. Analisi e Riflessioni su economia e territorio fiorentino", realizzato dall'assessorato all'innovazione e strategie di sviluppo, svolge un'accurata analisi sui processi di trasformazione in atto a Firenze, sugli investimenti, sulle dinamiche occupazionali partendo da una visione globale sullo scenario mondiale. Stampato in 500 copie sarà consegnato agli amministratori locali, alle categorie economiche ed imprenditoriali, alle organizzazioni sociali. La ricerca è stata curata daEnnio Branduzzi, Marta Fallani e da Barbara Giannelli."È un annuario ricorrente per l'Amministrazione Comunale, una fotografia della città, e non solo, riferita al 2003 utilizzando i dati più recenti a disposizione – ha commentato l'assessore all'innovazione e strategie di sviluppo –. Emerge un dato di un'economia che vive di aggressioni dall'esterno e che allo stato attuale non ha capacità reattive. Ci sono sofferenze per l'export e per i fattori di produttività anche perché l'euro forte appesantisce la capacità competitiva. Si registra una contrazione del turismo ma importanti sono anche i dati sull'affluenza dei musei che è calata parallelamente non per una minore capacità attrattiva della città ma per una minore possibilità di spesa per i cittadini".Situazione globale.Dopo un periodo di stagnazione economica coinciso con l'introduzione della moneta unica europea, analizzando i dati dell'ISTAT e dell'IRPET, il 2003 ha fatto segnare la ripresa dell'economia mondiale con il PIL che ha fatto registrare un +2,7%; risultati meno positivi si sono avuti nell'area dell'Unione Europea con un +0,9%. Particolarmente significativa, invece, la crescita del PIL negli Stati Uniti con un +3,1%.Situazione Toscana.In Toscana la situazione è stata meno florida: nel 2003 il PIL ha fatto segnare una perdita dello 0,3%, le risorse sono diminuite dell'1,0%, la spesa per le famiglie è aumentata dello 0,8% (grazie soprattutto ad un maggior reddito a disposizione delle famiglie residenti) mentre l'export interregionale ed estero sono calati, rispettivamente, dell'1,2% e del 7,7%.Analizzando la spesa media delle famiglie toscane, notiamo una flessione nell'acquisto di beni non durevoli ed una crescita per i beni a lungo utilizzo (come elettrodomestici e mobili), di quelli elettronici e per la telefonia.È aumentata anche la spesa per i trasporti grazie ad una crescita del prezzo dei carburanti (+4,0%) mentre è in flessione la voce relativa agli acquisti dei mezzi di trasporto (-2,1%).Segno positivo per il mercato mobiliare con un +2,4%.Sul fronte dell'export, nel 2003, forti cali sono stati registrati con i Paesi del Sud America (-22,1%), dell'Estremo Oriente (-6,3%), il Giappone (-4,6%).Non è andata meglio neanche per l'industria dove l'agricoltura ha perso il 10,5%, il manifatturiero quasi il 4%: in controtendenza i servizi, le costruzioni e l'energia elettrica.Situazione a Firenze.Al termine del 2003 a Firenze, secondo i dati forniti dal Centro studi Unioncamere e dalla Camera di Commercio, la crescita del PIL è stata vicina allo 0,4%, in linea, dunque, con i risultati conseguiti sul territorio regionale e leggermente superiore rispetto a quelli nazionali. Le previsioni sono ottimistiche: il 2005 dovrebbe far registrare un aumento del PIL pari al 2,4%.Firenze si distingue per il terziario (che fornisce il 71% del PIL con servizi, commercio e pubblica amministrazione).Nel corso del 2003 è aumentata del 4,7% l'occupazione a Firenze rispetto all'anno precedente con un conseguente calo del tasso di disoccupazione, dello 0,4%. Trend molto buono in particolare per l'occupazione dei neo laureati.Sul fronte della produttività, il settore manufatturiero ha perso il 7,9% ed i servizi il 5,4%, in calo anche il turismo del 19,3% ed in controtendenza l'edilizia con un +3,5%. Ciononostante, è sempre viva l'attività imprenditoriale locale: alla fine del 2003 a Firenze e provincia, sono aumentate dell'1,0% (in tutto, 717 unità in più rispetto al 2002 e di queste, 209 solo nel capoluogo).Crescono gli spin-off (cioè gli avvii di impresa) ed i brevetti. Ci sono 13 aziende nell'Incubatore e di queste, sei sono dell'Università.Importante è l'uso degli ammortizzatori sociali: c'è stato un ricorso alla Cassa Integrazione Ordinaria del -24% ed alla Cassa Integrazione Straordinaria del +17%.Per quello che riguarda i dati demografici, rispetto al 2002, è stata registrata una flessione dello 0,27% per quello che riguarda i residenti (370.271 nel 2003) ma sostanzialmente, nel triennio, tiene il dato dei 370.000 con una presenza in crescita degli immigrati, pari, nel 2003, a 11.738. La famiglia media a Firenze è costituita da 2,11 unità, sono in aumento le "grandi famiglie", cioè con più di sei componenti ed in diminuzione i single.Cresce il costo dell'immobile: la media sul territorio fiorentino è di 3.467,80 euro al metro quadro (secondo i dati raccolti da Gabetti Agency) con un'oscillazione tra i 2950,00 euro in via Aretina ed i 4.733,33 euro sul viale dei Colli e Poggio Imperiale."A questo proposito è auspicabile da parte dell'Amministrazione Comunale – ha commentato l'assessore – l'adozione di una campagna di affitti convenzionati per nuclei familiari particolarmente disagiati".Sono 38.208 (di cui 3405 stranieri) gli alunni iscritti in tutti i presidi scolastici fiorentini.Altalenante il dato della criminalità: 17.100 i delitti denunciati nel 2003 all'autorità giudiziaria contro i 12.354 nel 2002 ed i 17.136 nel 2001.Firenze, a livello nazionale, è la prima città per il microcredito. Su 550.000 euro a livello nazionale, 300.000 sono stati spesi a Firenze tramite Banca Etica, associazioni ed altri strumenti partecipativi.Sopra la media nazionale anche il dato di frequentazione di biblioteche e spettacoli.In conclusione, emerge una buona risposta da parte di Firenze che è riuscita a dare una certa dinamicità al mercato occupazionale locale ma ciononostante l'attenzione resta alta soprattutto per i riflessi avuti sul turismo e sulle esportazioni dall'introduzione dell'euro, una valuta particolarmente forte. Particolare attenzione va posta sulla ricerca della qualità dei prodotti e sulla loro commercializzazione, sullo sviluppo della rete commerciale a partire dai quartieri."A Firenze ci sono politiche attive, buone propensioni occupazionali, problemi sociali (come quello delle abitazioni) che possono assumere un connotato rilevante – ha sottolineato l'assessore – ed è opportuno mantenere elementi di coesione e capacità reattive per contrastare il disagio. Abbiamo bisogno di mantenere alto il PIL, fare permanere e sviluppare il settore manufatturiero e concertare con l'Università uno sviluppo strategico e tecnologico. Intervenire sull'occupazione contrastando la forte presenza di precariato". (uc)