Sicurezza alimentare, un convegno per fare il punto. Nel 2004 oltre 7mila i controlli a Firenze con 400 provvedimenti amministrativi e 22 denunce

Oltre 7mila controlli a Firenze, 400 provvedimenti amministrativi e 22 denunce. E se si allarga lo sguardo al territorio dell'Azienda sanitaria fiorentina i controlli salgono a quasi 15mila, i provvedimenti a 1.200 e le denunce diventano 49. Sono alcuni dei dati emersi oggi nel corso del convegno sulla sicurezza alimentare organizzato dal Comune e dall'Azienda sanitaria fiorentina nel Salone dei Duecento. Al convegno hanno partecipato l'assessore alle politiche sociosanitarie, il responsabile del dipartimento prevenzione Azienda sanitaria fiorentina Giuseppe Petrioli e altri addetti dell'Asl, rappresentanti della Regione Toscana, delle categorie economiche (Confesercenti, Confcommercio, Cna, Confartigianato, Assindustria, Cia) e delle associazioni di consumatori (Adiconsum e Federconsumatori)."L'igiene e la sicurezza alimentare rivestono grande importanza in una società moderna per la salute dei cittadini – ha spiegato Petrioli – soprattutto in una città a forte vocazione turistica come Firenze nota anche per la qualità della propria cucina e per la bontà dei suoi prodotti tipici. E' necessario che la qualità di questi alimenti si associ anche alla sicurezza degli stessi per quanto attiene sia la possibile contaminazione da microrganismi che da sostanze chimiche". Non si tratta di un problema soltanto teorico ma anche pratico. Risalgono all'anno passato alcuni casi di tossinfezioni alimentari ai danni di turisti che avevano consumato pasti nei ristoranti fiorentini e sempre l'anno scorso si sono verificati alcuni casi di gravissime tossinfezioni in una residenza sanitaria assistita."Il tema della sicurezza alimentare sembra quindi emergere solo quando si verificano episodi, per fortuna sporadici, che vanno a ledere la salute dei cittadini – ha continuato Petrioli – e per questo motivo è importante una riflessione che fornisca ai cittadini tutti informazioni precise sui livelli di garanzia messi a tutela del consumatore da parte di tutti i soggetti interessati (produttori, distributori, manipolatori, rivenditori, ristoratori) e sull'attività degli organi deputati al controllo".Questi tipi di controlli vengono effettuati dal Dipartimento della Prevenzione dell'Azienda Unità Sanitaria Locale (Unità funzionali di Sanità pubblica veterinaria, di Igiene alimenti e nutrizione e di Igiene e Sanità Pubblica) con 120 persone e, per specifiche situazioni di rischio, dai NAS dei carabinieri. I controlli dell'Asl vengono effettuati sulla base di una programmazione che tiene conto degli indirizzi e delle priorità indicate dalla Comunità europea, dal Ministero e dalla Regione.Il quadro che emerge testimonia un controllo tutt'altro che episodico: sono infatti 14.984 le ispezioni effettuate nel 2004 sul territorio di competenza dell'Asl di Firenze. Nell'ambito degli esercizi controllati (6.134) è emerso che circa il 10% delle attività sottoposte a ispezione presenta delle irregolarità che, per lo più, sono di lieve entità e che hanno dato luogo a 1.200 provvedimenti amministrativi (prescrizioni e ordinanze dell'Amministrazione comunale) finalizzate ad ottenere il ripristino delle condizioni di massima sicurezza. Le prescrizioni sono state osservate praticamente nella totalità dei casi. Molto più contenuto il numero delle situazioni a maggior rischio che hanno portato alla emanazione di notizie di reato, perché le condizioni riscontrate potevano costituire un reale pericolo per la salute pubblica: 49 casi.Per quanto riguarda Firenze le ispezioni nel 2004 sono state 7.049 e gli esercizi controllati 3.623: 239 le attività che presentavano irregolarità per un totale di 400 provvedimenti amministrativi per il ripristino delle condizioni di sicurezza e 22 notizie di reato.Sono stati inoltre prelevati ed analizzati numerosi campioni di alimenti, successivamente analizzati nei due laboratori di riferimento altamente specializzati (Laboratorio di Biotossicologia per gli alimenti di origine non animale e Istituto Zooprofilattico sperimentale di Toscana e Lazio per gli alimenti di origine animale). In totale, per il territorio dell'Asl, si tratta di 3.794 campioni dei quali sono risultati irregolari 279, quindi circa il 7%. Le irregolarità riscontrate riguardano soprattutto la filiera produttiva del latte (265) ed in particolare la produzione primaria (controlli che hanno quindi riguardato le stalle) soggetta a normative volte a tutelare soprattutto la qualità del prodotto e che, in linea di massima, non rappresentano un pericolo per la salute. A Firenze i campioni non regolamentari sono risultati 4. "Da questi dati si evince che i livelli di tutela messi in atto nell'ambito della catena alimentare nel nostro territorio sono complessivamente di buon livello – afferma Petrioli – anche se non mancano margini per ulteriori miglioramenti".La sicurezza alimentare è oggi assicurata dal rispetto della normativa comunitaria recepita in Italia con la legge 155/97 che obbliga tutti coloro che producono, trasportano, manipolano, vendono alimenti o fanno ristorazione ad un'attenta analisi di tutte le fasi del ciclo lavorativo che coinvolgono gli alimenti (piano di autocontrollo) rilevando quali sono i passaggi più delicati e pericolosi per la conservazione e la potenziale contaminazione degli alimenti ed individuando gli strumenti per monitorare e controllare tali punti critici. Questo sistema di prevenzione si aggiunge all'obbligo di possedere i requisiti strutturali, igienico sanitari e tecnologici previsti dalla normativa italiana vigente in precedenza e che costituisce titolo per l'avvio dell'attività stessa. Altro elemento centrale per garantire la sicurezza alimentare è rappresentato dalla formazione di tutto il personale che manipola alimenti. Una formazione che negli anni è aumentata e che avrà un ulteriore impulso dalla recente delibera della giunta regionale che disciplina le modalità con cui si svolge la formazione e che sostituisce visite mediche oramai inutili ed anacronistiche con un'adeguata formazione.I responsabili dell'Asl hanno sottolineato che anche il ruolo del consumatore è fondamentale. Non solo con una giusta attenzione sia al momento dell'acquisto (evitando in particolare gli acquisti incauti da rivenditori non autorizzati) sia anche a quello della conservazione e manipolazione degli alimenti rispettando le norme igieniche fondamentali (catena del freddo, pulizia dei locali, dell'attrezzatura e delle persone ed evitando contaminazioni crociate tra prodotti diversi). (mf)