Contestazione all'ambasciatore israeliano, il sindaco ribadisce il ruolo di Firenze città di pace e accoglie la proposta di Joseph Levi: "Qui l'incontro mondiale fra Imam e Rabbini"

"La contestazione di ieri all'Università di Firenze nei confronti dell'ambasciatore israeliano Ehud Gol contrasta fortemente con la vocazione e l'immagine di Firenze, città del dialogo, dell'incontro e del confronto fra diversi popoli, culture e civiltà. Per questo ho accolto con grande favore la richiesta del rabbino capo Joseph Levi, per proporre Firenze come sede del prossimo incontro annuale per la pace fra i più importanti Rabbini e Imam del mondo: una iniziativa di grande valore prevista fra fine 2005 e inizio 2006". Il sindaco di Firenze torna a sottolineare il ruolo di Firenze come città operatrice di pace. "E' quanto ho detto anche all'ambasciatore Gol, al quale oggi ho espresso il mio rammarico per l'episodio di ieri. Ritengo che la contestazione sia stata portata avanti da un gruppo di studenti rimasto poi isolato e marginale, ma ciò non può indurre a sottovalutarne o minimizzarne il significato: non è certo così che si contribuisce alla costruzione di una pace giusta in Medio Oriente. E' importante invece puntare su iniziative di confronto fra punti di vista differenti e posizioni distinte. E' fondamentale lavorare per la coesistenza e la collaborazione fra i popoli, anche attraverso il dialogo interreligioso, come è accaduto lo scorso 30 gennaio in Palazzo Vecchio, quando la domenica pomeriggio si sono ritrovati più di un migliaio di ragazzi ebrei, musulmani e cristiani. Ecco quindi la straordinaria rilevanza dell'incontro internazione fra Imam e Rabbini da tenersi a Firenze, secondo la proposta di Joseph Levi". Nello scorso gennaio si è infatti tenuto a Bruxelles un primo convegno internazionale intitolato "Rabbini e Imam per la pace" a cui hanno partecipato più di 120 importanti capi spirituali ebri e musulmani; un evento in cui si è creata "una sorta di alleanza fra correnti religiose – scrive Levi al sindaco - che propongono letture moderate dei testi sacri che rispondano alle sfide democratiche della società civile moderna" e in cui si è deciso di organizzare un incontro annuale, allargando ed alzando la rappresentanza. "Io mi sono proposto per mettermi in contatto con lei – scrive ancora il rabbino al sindaco – per proporre Firenze come luogo del prossimo incontro, conoscendo la linea che lei porta avanti e che propone Firenze come città del dialogo interconfessionale e di incontro pacifico fra civiltà, sulle orme di Giorgio La Pira". Immediata la risposta del sindaco: "Voglio dire che sono particolarmente interessato e favorevole – ha scritto a Levi - a questa esperienza di alto livello culturale, di grande importanza nel quadro di una più generale iniziativa a favore del dialogo interreligioso come elemento fondamentale di un impegno per la pace, di cui vorremmo che la nostra città fosse protagonista. Pertanto le comunico che sono a disposizione per intraprendere tutte le iniziative necessarie per poter svolgere a Firenze il prossimo incontro fra la fine del 2005 e l'inizio del 2006". (ag)