Cellai (AN): «Sulle foibe le sinistre fanno marcia indietro»
«L'estrema sinistra in Italia ed a Firenze ci ha abituato più volte a schierarsi dalla parte dei carnefici invece che delle vittime, e ne abbiamo avuto la conferma». Così il vicecapogruppo di Alleanza Nazionale Jacopo Cellai commenta la decisione «dei consiglieri di Rifondazione Comunista di chiamarsi fuori dalla mozione comune, elaborata da DS ed AN, su mandato del consiglio comunale, per ricordare i martiri delle foibe e gli esuli dalle terre giuliano-dalmate».«Nonostante avessimo accettato, in nome di un accordo che sarebbe stato "storico", una contestualizzazione forzata degli eventi e del periodo storico ha spiegato Cellai il gruppo di Rifondazione ha rifiutato il documento perché dal testo emergeva un eguale giudizio di condanna sui totalitarismi. In realtà da parte di Rifondazione non c'è e non c'è mai stata alcuna vera volontà di ricordare il 10 febbraio. Dispiace invece molto che i DS, che avevano elaborato con convinzione il testo, non abbiano accolto la nostra proposta di presentare il documento insieme, come AN e DS, lanciando comunque un segnale storico».«I DS ha aggiunto il vicecapogruppo di Alleanza Nazionale avevano la possibilità di mostrare la differenza, che dovrebbe essere abissale, fra una sinistra democratica e una sinistra comunista; di dimostrare di avere una forte volontà di ricordare quelle tragedie con lo spirito unitario che meritano; di dare una bella lezione di politica e di buon senso alla sinistra estrema. Ed invece l'amore per la famiglia pseudo, post o neo comunista, ha portato anche i DS a chiamarsi fuori dal testo per non isolare gli altri compagni. Si tratta di un atteggiamento vile e preoccupante, poiché mette in luce l'incapacità totale dei democratici di sinistra di smarcarsi dalla propria matrice, evidenziando somiglianze, specie riguardo alle valutazioni storiche, che fanno seriamente dubitare della revisione politica e storica dei DS stessi, alla quale sembra credere il solo Fassino». (fn)