Aeroporto, Barbaro (DS) «Si evitino parole in libertà e si dia corso agli indirizzi del consiglio comunale»

«Sulle prospettive dell'aeroporto "Amerigo Vespucci" sarebbe meglio evitare parole in libertà, utili forse per banali fini elettorali, mentre è necessario e utile dare attuazione agli indirizzi che il Consiglio comunale ha formulato nella seduta del 25 ottobre scorso, dedicata a questo tema». Così Antongiulio Barbaro, vicecapogruppo dei DS e membro della commissione urbanistica di Palazzo Vecchio, replica alle al capogruppo UDC, Mario Razzanelli.«Nel 2004 - ha ricordato Barbaro - l'aeroporto Vespucci ha segnato quasi 1,5 milioni di passeggeri, con un aumento del 7,7% rispetto al 2003, superiore alla media nazionale che si è fermata al +6,9%. Lo scorso mese di dicembre, poi, ha segnato un vero e proprio boom di passeggeri, 109 mila, con un aumento del 20,7% rispetto al dicembre 2003: un andamento eccezionale se si considera che la variazione nazionale in quel mese è stata del +0,9%. Quindi la struttura già ora è in grado di dare risposte importanti alle esigenze di mobilità, anche se è evidente che occorre migliorarne molti aspetti».«Il "piano di sviluppo aeroportuale" dello scalo, il cosiddetto "master plan" – ha aggiunto il vicecapogruppo dei DS – contiene già tutti gli interventi necessari per completare e migliorare le dotazioni infrastrutturali, dall'ampliamento e razionalizzazione dell'aerostazione alla riorganizzazione completa della viabilità di accesso, cui si aggiunge la fondamentale realizzazione della linea di tramvia che collegherà lo scalo con la nuova stazione dell'alta velocità, con la stazione di Santa Maria Novella, con il Duomo e con piazza Libertà. Per motivi mai del tutto chiariti, AdF spa, ed in particolare l'amministratore delegato della società, ha deciso inopinatamente di impugnare il decreto del Ministro dell'Ambiente, Matteoli, che ha chiuso la valutazione di impatto ambientale sul "master plan", segnando di fatto l'arresto di un processo di adeguamento virtuoso dell'infrastruttura. La priorità ora è quella di dotare l'aeroporto, dopo anni di attesa, di un adeguato sistema di monitoraggio ambientale e di gestione sostenibile delle operazioni di volo, mettendo in opera tutte le azioni già indicate dagli ordini del giorno approvati il 25 ottobre: non vi è sviluppo senza qualità e senza compatibilità. Per ritardi e inefficienze di vari soggetti, primo tra tutti l'ENAC, finora su questo versante si è fatto poco e con scarsa attenzione alle ragioni di chi abita nella zona, cittadini che non hanno meno diritti degli utenti dello scalo».«Quanto al piano strutturale - ha concluso Barbaro - il collega Razzanelli sa benissimo che qualunque ipotesi diversa da quella contenuta nel "master plan" e recepita nel nuovo piano regolatore di Firenze, chiama in causa i Comuni contermini, la Provincia e altri enti locali: occorre perciò una valutazione congiunta degli effetti ambientali, urbanistici ed economici che non si risolve né con battute di stampo elettorale né con ballon d'essai sul Piano strutturale. La collocazione attuale dell'aeroporto è assai critica ed è frutto di una decisione dei primi anni '90, quella sì, assai provinciale: potenziare lo scalo nel già congestionato territorio del capoluogo e senza alcun coordinamento, né infrastrutturale, né funzionale, né societario, con lo scalo "Galileo Galilei" di Pisa. Sarebbe meglio riflettere sui forti limiti di quella decisione, di cui ancora non si finiscono di pagare alcune conseguenze negative, prima di lanciarsi in proposte provocatorie o accusare l'amministrazione di inerzia» (fn)