Emergenza smog, Massimo Pieri (FI): «Per abbattere il PM 10 occorrono interventi strutturali, i blocchi del traffico sono inutili e dannosi»

«Se si vogliono cercare di abbattere le "polveri sottili", le cosiddette PM 10, occorre operare in maniera strutturale, come chiede l'Unione europea, ad esempio con il ricambio parco veicoli e caldaie per il riscaldamento, con l'uso di combustibili meno inquinanti, e non con provvedimenti emergenziali, come le targhe alterne o i blocchi del traffico». E' quanto sostiene il consigliere di Forza Italia Massimo Pieri secondo il quale «tali provvedimenti non solo non sono previsti dalle leggi vigenti ma sono inutili e pure dannosi per l'economia e la qualità della vita, oltre che vessatori, specie se vengono attuati in giorni in cui l'inquinamento atmosferico è nella norma».«Quando si è in presenza di condizioni atmosferiche sfavorevoli, ovvero l'inversione termica, su cui ovviamente non si può intervenire – ha aggiunto Pieri – è logico comunque aspettarsi il superamento dei limiti di soglia, nonostante gli sforzi fatti per minimizzare gli inquinanti, e questo fino a che il vento o la pioggia non ripuliscono l'aria. Peraltro a Firenze i dati sulle PM 10 non è neppure certo che siano rappresentativi dell'aria dell'area omogenea, in quanto le 12 centraline danno dati fra loro troppo diversi».«Il fatto che particolarmente nell'area fiorentina ci sia più inquinamento atmosferico del dovuto, almeno per la parte imputabile al traffico – ha aggiunto il consigliere di Forza Italia – è essenzialmente causato dalle fallimentari scelte relative alla mobilità portate avanti da lustri dai vari Comuni, dalla Provincia e dalla Regione Toscana, che in sintesi sono la mancata costruzione della bretella Barberino Incisa sulla A1, che avrebbe liberato Firenze, il suo hinterland dal traffico di attraversamento; la mancata costruzione di una metropolitana in sotterranea per Firenze e Comuni limitrofi, il che ha determinato l'uso "selvaggio" del mezzo privato, grazie anche all'inefficienza dei trasporti pubblici; il parco veicoli pubblici e privati obsoleti e quindi inquinanti e apertura di un gran numero di cantieri con conseguente ulteriore congestione del traffico».«Per quanto poi attiene il pericolo per la salute dovuta alle PM 10 – ha ricordato Pieri – è bene ricordare che l'Unione Europea ha tolto i limiti di attenzione e di allarme per quest'inquinante e posto solo obbiettivi di qualità, ciò a dimostrazione che non esistono effetti acuti per le PM 10, contrariamente a quanto accade per l'ozono. Oltretutto le PM 10 sono anche di origine naturale, ovvero fino al 50% e su cui non si può incidere, e che se il contributo naturale non viene scorporato dal computo totale sarà molto difficile rispettare i limiti previsti». (fn)