Inquinamento, domani l'incontro dei sindaci con il governo. Domenici: "Più risorse per le città, criteri omogenei e poteri effettivi ai sindaci: il caso Suv insegna"
"L'inquinamento è un'emergenza per il Paese e i sindaci non possono continuare ad affrontarla da soli. Al ministro non chiederemo sanatorie o condoni, ma una strategia e una politica nazionali, criteri di rilevamento e modelli di comportamento validi per tutti, risorse per il trasporto pubblico e per il ricambio dei veicoli circolanti. Non esiste solo l'emergenza: deve esserci anche la prospettiva, altrimenti non risolveremo mai i problemi". Il sindaco di Firenze e presidente dell'Anci Leonardo Domenici parla alla vigilia dell'incontro con il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli e delle Infrastrutture Pietro Lunardi, fissato per domani pomeriggio a Roma. All'ordine del giorno la situazione nelle città italiane a fronte delle nuove normative europee, che fissano i limiti degli agenti inquinanti nell'aria. Come è noto molte città (soprattutto al nord) hanno già superato o si avviano a superare i fatidici 35 giorni per quanto riguarda le polveri sottili, il pm10, con conseguenti blocchi del traffico e targhe alterne. Prima dell'incontro, previsto alle 18, si riunirà il comitato direttivo dell'Anci proprio per affrontare queste tematiche. "Proprio un anno fa Matteoli, dopo l'incontro con i sindaci sullo stesso tema, ci accusò di fare catastrofismi. Oggi credo che anche il governo si sia reso conto qual è la realtà e le dichiarazioni dei giorni scorsi del ministro lo confermano. Ma dalle parole è il momento di passare ai fatti concreti". Sono tre i punti che Domenici ha indicato come prioritari: le risorse, i criteri e i poteri ai sindaci. "Sono indispensabili più fondi per il trasporto pubblico urbano, soprattutto per rinnovare il parco bus; più fondi per la rottamazione e gli incentivi dei motorini e delle auto; più fondi per le infrastrutture nelle aree urbane. Il governo non può continuare a investire solo sulle grandi opere senza tenere conto delle esigenze delle città. Per tutto questo sono necessari almeno 500 milioni di euro". Altro punto, quello dei criteri da adottare, che devono essere omogenei "sia per la rilevazione degli inquinanti, che tenga conto delle diverse realtà geografiche, sia sulle misure di emergenza da prendere in maniera concordata". Su questo, aggiunge Domenici, è importante anche l'interpretazione univoca della direttiva europea, che interessa riguarda altre città con caratteristiche simili a quelle italiane. Infine, il tema dei poteri effettivi dei sindaci soprattutto rispetto alle forme di controllo del traffico "come corsie preferenziali o telecamere per i telepass, sempre soggette a possibili ricorsi spiega Domenici L'ultimo esempio è quello dell'ordinanza che ho firmato a Firenze per limitare l'accesso dei veicoli ingombranti Suv)nel centro della città, che non è esattamente idoneo alla circolazione di questi mezzi: è di oggi la notizia del ricorso al Tar da parte delle case produttrici. E' chiaro che abbiamo bisogno di una base di legittimazione".Intanto, a Firenze ieri il forte vento ha abbassato il livello delle polveri, che non hanno superato il limite di 50 microgrammi. Le previsioni dei tecnici Arpat dicono che anche nei prossimi giorni gli inquinanti dovrebbero restare entro la norma. Ma nel capoluogo toscano siamo già a 32 giorni di sforamento; raggiunto il 35esimo, scatteranno le targhe alterne ogni martedì e giovedì fino ad aprile. Il provvedimento si aggiunge a quelli già adottati dall'inizio dell'anno che, come ricorda l'assessore Del Lungo, sono fra i più avanzati d'Italia: il martedì, mercoledì e giovedì fermi tutti gli i veicoli euro 0, il mercoledì ferme anche le auto euro 1 ante '97. (ag)