Condizioni di vita nelle carceri, approvata risoluzione della commissione per le politiche sociali e della salute

Mantenere alto il livello di attenzione per la salvaguardia della salute fisica e psichica e la tutela dei diritti umani nel carcere della nostra città. Garantire il proseguimento delle scelte fatte fino ad ora per le risorse dedicate alla formazione e all'inserimento lavorativo all'addestramento professionale. Contribuire alla realizzazione, all'interno del carcere di Sollicciano, del "Giardino degli incontri".Sono alcune delle richieste contenute in una risoluzione della commissione per le politiche sociali e della salute approvata questo pomeriggio dal consiglio comunale.« Il documento approvato - ha spiegato la presidente della commissione Susanna Agostini - prevede un nuovo approccio alle politiche carcerarie: la garanzia di mantenimento, per i detenuti, dei diritti alla salute, al lavoro e al reinserimento sociale al termine della pena; un nuovo patto che avvii la relazione con tutti gli operatori del comparto e con sindacati della polizia penitenziaria. Questo percorso punta a promuovere una vera sinergia positiva tra le componenti istituzionali, e non, coinvolte su queste tematiche».«Il nostro lavoro comincia ora – ha concluso la presidente Agostini – il consiglio comunale, con il presidente Eros Cruccolini e l'assessore Lucia De Siervo proseguiranno il loro impegno, attraverso la nostra commissione, per garantire i diritti umani nel carcere». (fn)Questo il testo dell'ordine del giorno:Ordine del giorno 13 dicembre 2004Il Consiglio Comunale di FirenzeRicordato che la Casa circondariale di Sollicciano è parte della Città e che siamo stati all'Istituto sia per ascoltare che per rinnovare un patto tra comunità solidale. Un patto che coinvoga tutti i soggetti che hanno a cuore la soluzione di gravi ed emergenti questioni: istituzioni, polizia penitenziaria, detenuti e associazioni che operano nella struttura;Consapevoli di quanto il carcere la sia diventato, sempre più, nel tempo, cartina di tornasole del funzionamento giudiziario e parametro delle ferite della società.Considerato che l' Amministrazione Comunale ha un ruolo di supporto alla vita carceraria. Ruolo non sostitutivo di compiti che spettano ad altre autorità, ma integrativo e di stimolo per sollecitazioni di improcrastinabili, urgenti provvedimenti. Ruolo esplicitato dal Sindaco con assegnazione di formale delega sulle questioni legate alle questioni relative alla presenza dei luoghi di Pena nel territorio comunale.Ritenuto necessario sensibilizzare istituzioni, partiti e opinione pubblica verso un nuovo approccio sociale e culturale con l' attuale realtà carceraria;Considerato che il rispetto di diritti essenziali come : la cura della salute fisica e psichica, l'opportunità lavorativa, come l'occupazione del tempo che scorre nella vita, l'insostenibilità umana della situazione di sovraffollamento del carcere, è dovuto dalla società, ad ogni persona, anche quando si trovi in stato in stato di pena;Ricordato come una società che tuteli diritti umani, debba prevedere, per la durata della pena, il recupero di autostima e autodeterminazione di personali capacità morali e materiali di ciascuna persona, tali da favorire quel cambiamento necessario a non ricadere soggetti che hanno sbagliato, nella spirale della ripetizione del reato;Preso atto quanto siano necessari inediti provvedimenti a tutela della salute nel carcere, e che quindi, in risposta ai gravi abbandoni sanitari, verificati da più istanze: costo dei farmaci cosiddetti di libera scelta, abuso di psicofarmaci, assenza di sistematicità nei controlli sanitari a richiesta, esistenza della casa di cura e custodia; la Regione Toscana sta per portare in Consiglio una Legge già approvata dalla Giunta nella quale si prevedono nuove risorse atte a salvaguardare la salute, fisica e psichica nei luoghi di pena;Preso atto dell'impegno di Parlamentari fiorentini ad accelerare l'iter del disegno di legge nazionale, fermo alla Commissione Affari Istituzionali, che prevede la figura del Garante delle persone private della libertà ora presente solo localmente e nelle città che ne hanno avviato la sperimentazione: Roma , Firenze, Bologna e Torino;Sentita la relazione dell'Assessore Lucia De Siervo, che si allega come atto al presente documento a dimostrazione di continuità del percorso avviato fin dall'anno 2000 dalla Città di Firenze.Sentita la relazione del Garante dei Diritti delle persone private della libertà sulla condizione carceraria a Sollicciano ed in merito alla presenza in carcere di soggetti con maggiori problemi di povertà e sofferenza che sfociano inevitabilmente in una minore personale difesa e di conseguenza in un più limitato godimento dei benefici di legge ;Sentiti gli interventi del personale di polizia penitenziaria, i quali affrontano il tema della innovazione nell'ambito di una diversa organizzazione del lavoro. Organizzazione per la quale l'esperienza di amministrazioni locali può diventare modello di riferimento. Sia fuori del carcere, es. il piantonamento di detenuti in ospedale, che alla struttura ponendo l'accento sulla necessità di aumentare il numero delle unità organiche. Altro tema affrontato, da lavoratori per la maggior parte provenienti dal sud e dalle isole, è la difficoltà di vivere appieno il proprio diritto di cittadinanza data l'impossibilità di convivere con i propri familiari a causa degli incongrui affitti offerti a Firenze;Sentiti gli interventi delle associazioni che da anni operano all'interno della struttura supplendo anche con il volontariato a bisogni di sostegno umano e psicologico a soggetti particolarmente fragili e soli e proseguono in rete con il territorio, allo scopo di accompagnare i reinserimenti sociali e lavorativi delle persone che a pena conclusa si trovano a vivere in una città, per la maggioranza dei casi a loro estranea. Esprimono disagio per le ridotte potenzialità di operare all'interno anche a causa del sovraffollamento. Inoltre denunciano, con particolare preoccupazione la possibilità di una degenerazione dello stato di salute complessivo della popolazione carceraria. Popolazione a rischio per particolari patologie croniche, vedi epatiti tbc altro, e categorie, tali ad esempio tossicodipendenti, che a seguito di provvedimenti legislativi nazionali sarà incrementata numericamenteSentiti gli interventi e le richieste dei detenuti e delle detenute, dei quali alleghiamo interventi scritti quale contributo.Si impegna• A mantenere alto il livello di attenzione per i diritti umani nei carcere della nostra città. Ed in particolare a garantire la funzione di stimolo politico versi le autorità preposte alla tutela della salute fisica e psichica della popolazione carceraria;• A mantenere aperto un dialogo con tutti i rappresentanti del mondo carcerario inclusi gli operatori del Comparto Ministeri ed i Rappresentanti Sindacali della Polizia Penitenziaria;• A garantire il proseguimento delle scelte fin qui operate in merito alle risorse dedicate alla formazione e all'inserimento lavorativo all'addestramento professionale .....• A contribuire alla realizzazione del Giardino degli incontri allo scopo di concretizzare una maggiore interrelazione tra persone che fanno parte dello stesso territorio e che sono parte di una stessa comunità;• A proseguire la sensibilizzazione della categorie produttive, così come già avviato con CNA e Associazione Industriali, con Lega delle Cooperative e cooperative sociali per stabilire percorsi che possano produrre concrete opportunità lavorative per detenute e detenuti sia nel periodo di semilibertà che dopo avere scontato la pena;• Ad aprire un tavolo, con il coinvolgimento dei comuni limitrofi, affinché, con opportuni criteri di assegnazione, possano aumentare le opportunità alloggiative per: le persone in semilibertà, i soggetti dimessi dalla struttura di pena e gli addetti alla polizia penitenziaria;• A sollecitare l'approvazione della Legge Regionale a garanzia della tutela della salute fisica e psichica nei luoghi di pena.Invita il Sindaco anche in veste di Presidente dell'ANCIA farsi promotore verso il GovernoPer una differenziazione del circuito penale come primo e significativo cambiamento da apportare per costruire un intervento qualitativamente e quantitativamente diverso;Per sollecitare la discussione in aula Parlamentare della Legge sul Garante dei detenuti;Per valutare l'opportunità di un aggiornamento formativo del personale polizia penitenziaria tale da modernizzare l'impianto organizzativo dell'Istituzione carcerariaPer avviare un cambiamento nel percorso politico, ed un ripensamento del carcere e della pena, soprattutto per quella tipologia di detenuti con una bassa soglia di pericolosità, e con oggettive situazioni di grave disagio sociale, tale da imporre una inedita attenzione alle diverse condizioni personali che conducano alla causa di detenzione ogni individuo.