Rifiuti radioattivi a Careggi, AN: «Indaghino il Ministero dell'Ambiente e i carabinieri del nucleo ecologico»

L'intervento del Ministero dell'Ambiente e dei carabinieri del nucleo ecologico per verificare «come sono stati stoccati i rifiuti radioattivi al policlinico di Careggi» è stato chiesto dal capogruppo di Alleanza Nazionale Riccardo Sarra e dal consigliere Stefano Alessandri, dal consigliere regionale Achille Totaro e dai consiglieri provinciali Nicola Nascosti e Guido Sensi.Il caso era stata sollevato, lo scorso dicembre, proprio dal consigliere Alessandri: in una interrogazione aveva denunciato che nel «reparto di radioterapia del policlinico di Careggi erano presenti apparecchiature con sorgenti di "cobalto 60" inutilizzate da anni».«Le risposte dell'amministrazione comunale e provinciale su tale questione lasciano perplessi – hanno sottolineato Sarra, Alessandri e Nascosti – l'assessore Cioni scrive che "l'allontanamento di questo tipo di sorgenti presenta peraltro oggettive difficoltà" perché "non esistono sul territorio nazionale impianti riconosciuti" ai sensi della direttiva dell'Euratom utilizzabili per lo smaltimento di questo tipo di sorgenti" e che "occorre quindi ricorrere ad accordi internazionali per il loro smaltimento all'estero"».«In materia – ha ricordato Sarra – non vi è alcuna competenza né da parte dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente né da parte della Provincia. I rifiuti radioattivi sono gestiti, attraverso una normativa speciale originatasi da direttive europee, dall'agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente e dai vari sistemi sanitari nazionali, in questo caso da individuarsi nell'azienda sanitaria locale di Careggi»«Sebbene non esistano in Italia impianti per lo smantellamento di tali rifiuti – ha aggiunto Alessandri – l'azienda sanitaria di Careggi ha l'obbligo di conferirli alle agenzie specializzate presenti a livello nazionale. Vogliamo evitare che tali scarti pericolosi siano trasportati illegalmente in giro per l'Italia: occorre trovare una soluzione al problema e in tempi rapidi».Da parte sua il consigliere regionale Achille Totaro ha ricordato il caso sollevato dal collega di partito Virgilio Luvisotti, su una ditta di Forlì «che avrebbe gestito in modo anomalo il settore dei rifiuti, danneggiando la Regione, gli ospedali e l'azienda sanitaria». Proprio Luvisotti, nel 2001, aveva sollevato «il problema dei carri merci che trasportavano per l'Italia i rifiuti ospedalieri toscani sul quale ora indagano varie procure italiane». (fn)