La Grande Alleanza Democratica. De Zordo (Unaltracittà/Unaltromondo): "Prosegua il dialogo anche in Toscana"

"L'unità dei partiti e delle organizzazioni della società civile che si riconoscono nella Grande Alleanza Democratica per battere Berlusconi è un valore superiore, che non può essere eluso per nessun motivo. La Toscana non può e non deve essere l'unica regione italiana dove, non si sa bene per quale motivo reale, il centro-sinistra riformista e la sinistra critica non trovano un accordo per sostenere unite il presidente uscente Claudio Martini". Così Ornella De Zordo, capogruppo in Consiglio Comunale della lista Unaltracittà/Unaltromondo commenta "lo stallo che prefigurerebbe una rottura tra Toscana Democratica e Rifondazione Comunista in vista delle elezioni regionali che si terranno ad aprile".Ornella De Zordo sostiene che l'assenza della GAD in Toscana "è una battuta d'arresto molto grave alla quale non ci si deve rassegnare, ma che deve anche far riflettere. Le ragioni ufficiali non convincono. Non convince soprattutto lo sguardo rivolto all'indietro da parte dell'Ulivo e in particolare delle sue forze maggiori. C'è una priorità assoluta: unirsi per battere Berlusconi. Per stare insieme c'è una condizione imprescindibile da perseguire: rinnovare la cultura, i programmi, le forme e le pratiche della politica. Questo va fatto ovunque, in Italia, nelle regioni, nelle città. Le divisioni del passato non giustificano l'impossibilità di un'intesa tra le sinistre".Il capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo prosegue con un invito a tutte le forze politiche della costituenda GAD a "riprendere il confronto senza che a nessuno vengano chieste abiure. Questo è il momento del riconoscimento di quanto di positivo è stato fatto nel governo della Toscana, di cui il presidente Martini porta tanto merito, ma è anche quello di un cambio di passo sul terreno della democrazia partecipata e delle grandi opzioni che riguardano il lavoro, l'ambiente, i beni pubblici, lo stato sociale. È su questi temi che si può riannodare il filo, a volte spezzato, fra politica e società e ricostruire il senso di un grande progetto di trasformazione".Ornella De Zordo sostiene inoltre come questo momento di difficoltà sia una preziosa occasione anche per la sinistra critica nel suo complesso. "Deve presentarsi unita, costituendosi come riferimento politico per i movimenti, le esperienze, le persone, che stanno faticosamente provando a esprimere una cultura sociale alternativa ai modelli dominanti. Se fosse stato fatto nei mesi scorsi, come era possibile, non saremmo giunti a questo punto di crisi. Le tante persone e realtà intervenute all'appuntamento che si è svolto a dicembre presso il Convitto della Calza in preparazione della grande assemblea organizzata il 15 gennaio a Roma, chiedevano responsabilità alle forze della sinistra critica. Ma ancora una volta non serve recriminare e cercare, vanamente, le responsabilità, quanto recuperare il significato meno contingente di questa esperienza. Le forze della sinistra critica sono da tempo quelle più vicine ai sindacati dei lavoratori e ai movimenti, e hanno consolidato un importante patrimonio unitario di analisi e di proposte. Non c'è motivo per cui una base comune così ampia non debba essere messa a frutto per spingere in avanti i processi e le mediazioni necessarie e contribuire anche così a restituire fiducia e speranza a un gran numero di donne e uomini delusi dalle divisioni, dai personalismi e dai tatticismi di tanta parte della grande, piccola, politica". (uc)