Approvata la delibera su Firenze Mostre, Nardella: «L'amministrazione ha dato una risposta chiara e in tempi rapidi»

«L'amministrazione ha dato una risposta chiara in tempi rapidi che pone le condizioni per un rilancio delle grandi mostre a Firenze». Così il presidente della commissione cultura Dario Nardella l'approvazione, questo pomeriggio in consiglio comunale, della delibera per il riassetto di Firenze Mostre spa e la sua trasformazione in Fondazione.«Le polemiche del centrodestra su questa delibera sono pretestuose – ha aggiunto – in primo luogo perché la società sta già concludendo la certificazione del suo bilancio per chiarire definitivamente i problemi legati all'esercizio precedente. Inoltre le varie ipotesi sul futuro amministratore delegato di questa società sono assolutamente premature: al momento non c'è nessuna proposta ufficiale su manager provenienti da altri enti, come Pietro Marchini di Firenze Fiera, per rivestire tale ruolo. La figura di un manager che affianchi il presidente, senza però sostituirlo, porterà comunque vantaggi sulla gestione operativa della società».«E' inutile negare che siamo di fronte ad una operazione corretta, trasparente e positiva – ha sottolineato il presidente della commissione cultura – per aver coinvolto un ente come la Provincia in una struttura nata in ambito comunale. In questo modo non solo il Comune di Firenze risparmierà 300 mila euro, ma oltre al risanamento della società, porterà ad aumentarne il capitale di ben un milione di euro. Per questo non capisco le critiche dell'opposizione: i fiorentini, a partire dal 2005, troveranno una città capace di raccogliere sfide ambiziose tornando a proporre mostre internazionali come quella su Filippino e Botticelli».«Ad esempio – ha concluso Nardella – Firenze Mostre spa potrebe puntare al grande obiettivo di affiancare alle celebrazioni galileiane del 2008 un evento culturale internazionale con una mostra su "Scienza e Arte". Infine la decisione di trasformare entro sei mesi la società in fondazione non solo ci consegnerà uno strumento più agile, dal punto di vista organizzativo e di coinvolgimento di nuovi soci, ma ci permetterà anche di rispettare il nuovo codice "Urbani" dei beni culturali sugli strumenti di valorizzazione del patrimonio e di gestione dei servizi culturali». (fn)