Rifiuti, passaggio da tassa a tariffa, Checcucci (AN): «Decisione penalizzante e inopportuna. Si scaricheranno sugli utenti le mancate scelte sul termovalorizzatore»
«La scelta di passare adesso da tassa a tariffa quando lo si poteva fare dal 2000 e l'articolazione della tariffa a tutto svantaggio delle imprese trova il suo presupposto soltanto in motivi di opportunismo politico». E' quanto ha dichiarato la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci.«In altri Comuni, come ad esempio Arezzo ha spiegato Gaia Checcucci si è impostato tale passaggio in mondo graduale e attraverso un confronto continuo con i rappresentanti delle categorie economiche, senza che vi fosse l'aggravio pesante che ci sarà a Firenze. Ciò conferma che, a differenza di ciò che si vuole fare credere, l'automatismo dell'aggravio che peserà sulle tasche dei cittadini e delle imprese non è solo una conseguenza della trasformazione in tariffa ma di scelte affrettate, inopportune e prive di strategia aziendale».«Anzitutto ha proseguito la consigliera di Alleanza Nazionale non si capisce perché proprio adesso che la finanziaria ha consentito la proroga della tassa sui rifiuti, nella prospettiva di un riordino della materia che avverrà con la legge-delega ambientale recentemente approvata, il Comune di Firenze in tutta fretta abbia preferito passare a tariffa senza un preventivo confronto con le categorie economiche e senza il coinvolgimento di Quadrifoglio, azienda che da oggi gestirà le bollette ma che non avrà la possibilità di recuperare i costi di gestione altissimi dovuti alle mancate scelta in termini di termovalorizzazione. Con la copertura integrale del costo del servizio la tariffa rifletterà del tutto l'immobilismo dell'amministrazione che per anni non ha permesso all'azienda di poter adottare una strategia imprenditoriale di lungo periodo che le consentisse di comprimere i costi di smaltimento e di ottimizzare la gestione con il termovalorizzatore ed il conseguente recupero energetico».«Inoltre, nell'Ato rifiuti dove c'è anche il Comune di Firenze ha concluso gaia Checcicci non essendo stato raggiunto il 35% di raccolta differenziata, il passaggio da tassa a tariffa è oltremodo sconveniente perché comporta l'applicazione automatica della cosiddetta "ecotassa" che prevede pesanti penalità per chi raggiunge questo obiettivo. Anche per questo motivo non si capiscono i motivi della scelta effettuata dall'amministrazione comunale. Come non si capisce come mai la determinazione della tariffa che ai sensi di legge deve essere effettuata dall'Ato rifiuti, sia stata invece determinata dal Comune. Ciò comporterà una inevitabile, ulteriore passaggio perché, non a caso, la legge attribuisce all'Ato la redazione del piano industriale che al suo interno deve contenere la determinazione della tariffe. A cosa serve l'Ato?». (fn)