Percorso partecipato al programma di governo 2004-2009, la relazione dell'assessore Bevilacqua

"Consigliere e Consiglieri,signor Presidente del Consiglio Comunale, Presidenti dei quartieri della cittàvi è stato consegnato il testo del "programma di governo 2004-2009" dell'amministrazione comunale di Firenze che è il frutto di un lungo percorso. Un percorso, avviato nel Consiglio comunale del 19 ottobre scorso con la presentazione e la discussione delle "linee programmatiche", che ha coinvolto l'insieme della città.L'amministrazione comunale e i consigli dei quartieri della città hanno pensato e realizzato "Firenze insieme", un ricco calendario di incontri tematici, tavoli di discussione e forum, dove i tanti soggetti coinvolti, dalle istituzioni, alle parti sociali, sino al mondo dell'associazionismo e alle molte forme della cittadinanza attiva, in 53 eventi hanno avuto modo di esprimersi e interagire per contribuire alla stesura finale del programma di mandato. Due mesi di discussione, dove i cittadini sono stati interlocutori dell'azione di governo: è stato questo il principale intento del percorso che ci siamo dati.Il percorso "Firenzeinsieme" è stato un modo per incominciare a rispondere, tempestivamente, alle esigenze di protagonismo emerse in modo forte in città con esperienze come il Social Forum, il movimento per la difesa della Costituzione e per la Pace, o il Forum per Firenze. Per fare questo abbiamo scelto, dopo le elezioni amministrative, l'atto politico e amministrativo più significativo: il programma di governo per i prossimi cinque anni.Abbiamo deciso di utilizzare questa occasione per chiedere un contributo di idee e proposte sulle politiche che dovranno essere realizzate, aprendo una spazio di coinvolgimento con le realtà cittadine che arricchiscono la vita sociale, culturale e democratica della comunità; un percorso per rinnovare la relazione tra politica, istituzioni e persone e rispondere al desiderio dei cittadini di essere protagonisti delle scelte.La partecipazione dei cittadini in modo ordinario e strutturato per orientare le scelte dell'ente locale è l'obiettivo sul quale dobbiamo lavorare nei prossimi anni per rinsaldare lo spirito di appartenenza e identità, patrimonio civile della nostra città.Avremmo potuto procedere secondo una prassi tradizionale, quella utilizzata in passato. Abbiamo deciso invece di adottare una soluzione sperimentale che consideriamo importante e soprattutto coerente con l'idea di partecipazione che vogliamo prospettare.E, come vedrete, nel testo che vi è stato consegnato ribadiamo nel programma la definizione di regole, di procedure e strumenti di partecipazione, perché riteniamo importante per la nostra comunità la costruzione comune del progetto. Assegniamo grande valore al coinvolgimento di ciò che è organizzato, sul piano istituzionale, politico, o semplicemente volontario a Firenze. Il tutto dovrà avvenire nella formale e sostanziale distinzione dei ruoli che ha ogni forma di rappresentanza.Questo percorso, nuovo e impegnativo, ha inteso rafforzare ciò che è sancito dalle leggi, creando le condizioni di maggiore coinvolgimento. Il luogo delle decisioni era e rimarrà il Consiglio comunale e aggiungo che la nostra idea di partecipazione non è certo stravolgimento dei tempi e delle sedi decisionali, anzi prevede il loro rispetto. E' però importante che si arrivi a decidere avendo verificato le possibilità di integrazione e arricchimento, coinvolgendo il numero più ampio di cittadini. Nel rispetto della delega ricevuta attraverso il voto è importante cercare anche in forme, che solo in tempi successivi potranno diventare formali, il massimo di partecipazione da parte dei cittadini.La discussione è iniziata nei Consigli di Quartiere, dove sono stato approfonditi e portati contributi legati alle realtà territoriali; sono stati attivati tutti gli strumenti di partecipazione che già esistono: le numerose consulte e il consiglio degli stranieri. Incontri si sono tenuti poi della con le rappresentanze di interesse, sia quelle del lavoro dipendente sia quelle che rappresentano le imprese e con le associazioni e il volontariato, e la "cittadinanza attiva" così diffusa nella nostra città. Da tutti abbiamo ricevuto valutazioni e proposte.Un insieme di assemblee, tavoli di discussione, contributi singoli raccolti anche attraverso gli strumenti telematici per stimolare e mettere insieme idee e proposte per allargare la base ideativa delle azioni di governo. Abbiamo definito regole e ambiti di partecipazione, con la massima informazione e trasparenza: nella pagina web si trovano, oltre al calendario degli appuntamenti tematici, i verbali degli incontri e i contributi arrivati.Il percorso si concluderà con l'approvazione del bilancio 2005.Sarà il bilancio infatti a dare consistenza alle priorità del programma.E' evidente che si tratta di un percorso inedito, ma credo che le potenzialità di questa prassi siano assai rilevanti. Inventare e attuare per la prima volta un percorso di partecipazione sul programma di mandato è un lavoro complesso che si pone obiettivi importanti: allargare la base ideativa delle azioni di governo, valorizzare la cittadinanza attiva, costruire un clima collaborativo nello sviluppo delle azioni facendo interagire il più possibile le istituzioni e la società.Negli appuntamenti che si sono tenuti nei due mesi abbiamo coinvolto circa 3.500 persone; le quali con diverse centinaia di interventi (554), comunicazioni, documenti hanno offerto il loro punto di vista nel governo prossimo della città. Ad essi si aggiungono gli incontri che hanno visto la presenza di 208 associazioni. Dalla raccolta di schede informative, la cui compilazione era facoltativa, emergono alcuni dati sulla presenza agli incontri: maggiore presenza di uomini (61%) rispetto alle donne (39%); la fascia di età più rappresentata è stata quella tra i 40 e i 60 anni (48%), seguita da quella tra i 25 e i 40 anni (26%). Per quanto riguarda la scolarizzazione: i diplomati di istituti superiori sono stati il 45%, i laureati 42%. In merito alla professione, al primo posto la pubblica amministrazione e il terziario, seguiti dai pensionati, dalla libera professione e dai lavoratori della scuola e dell'università.Per quanto riguarda la partecipazione per quartiere, nell'ordine Q 5 (28%), Q1 (25%), Q 2 (16%) e i quartieri 3 e 4 al 13%.Gli incontri hanno visto il coinvolgimento dei presidenti dei quartieri oltre che dell'intera Giunta comunale, con la numerosa presenza degli assessori di volta in volta coinvolti per competenza e di consiglieri comunali e di quartiere. Solo in 6 occasioni su 53 era presente un solo assessore.E' un buon risultato, ne siamo molto soddisfatti.Forse, se qualcuno ci avesse creduto di più, i risultati sarebbero stati anche migliori. Non credo ci siano ricette, o prassi consolidate per costruire e praticare la partecipazione. Siamo nel campo della ricerca e della sperimentazione di strumenti nuovi, o sinora sottoutilizzati.Il nostro percorso è un modo per incominciare a rispondere all'esigenza di protagonismo. Non bisogna certo semplificare il problema né demonizzare certi strumenti, ma ricordo che la partecipazione è emersa come forte esigenza in tutti gli incontri che hanno avuto luogo sinora. Molti cittadini hanno chiesto che il percorso non si fermi e noi vogliamo individuare strumenti di partecipazione permanenti. Il percorso di partecipazione a mio avviso è stato utile per governare al meglio in una fase di grande e complessa trasformazione della realtà urbana fiorentina.A cosa è servito tutto ciò?I contributi e le proposte hanno riguardato argomenti fondamentali per il futuro della città. Sono emerse osservazioni puntuali e indicazioni di carattere generale – proposte e criticità. Si è trattato di contributi relativi ad argomenti strategici per la città, che guardano al lavoro dall'intero mandato amministrativo; non di una discussione astratta, come si evince chiaramente dai temi che tratterò tra breve.Gli incontri hanno in larga misura riconosciuto la positività delle politiche realizzate dal Comune di Firenze per perseguire un livello elevato di qualità della vita in città. Riconoscimento al quale viene attribuito un valore molto positivo. E' inoltre scaturito, come indicazione diffusa da parte dei cittadini, la necessità di proseguire un avanzato sistema di welfare locale e di un equilibrato e sostenibile governo del territorio.Non c'è quindi uno stravolgimento delle linee generali del programma di mandato presentate ad ottobre – linee che derivano dal programma elettorale presentato alle elezioni dello scorso giugno – ma molte dei contributi e delle proposte sollevate sono entrate a far parte del "programma di governo 2004-2009" e sulla base del dibattito sono state rilevate le priorità, che sono contenute nel secondo capitolo del testo distribuito. Il programma esprime la volontà di un'azione politica: in questo senso l'assunzione delle proposte dei cittadini attribuisce valore dell'esperienza partecipativa.Dalla valutazione generale delle proposte emerse nel percorso sul programma, hanno trovato forte e ricorrente attenzione molti temi che esprimono un primo livello di priorità che abbiamo assunto , sia nell'impostazione delle politiche che nella messa a punto di azioni specifiche.Alcuni temi chiave hanno comunque attraversato molte discussioni, constatazioni e proposte in 5 capitoli:mobilità: il potenziamento del trasporto pubblico locale (TPL), con parcheggi scambiatori esterni, la realizzazione di reti ciclabili integrate su tutti gli assi della città insieme a provvedimenti di limitazione del traffico anche nelle zone periferiche, per favorire lo sviluppo della mobilità elementare anche come modello sociale di qualità e come risorsa primaria per una città sostenibile. Un modello da gestire tramite l'azione di un'agenzia per la mobilità di area metropolitana.gestione del territorio: strumento centrale per recuperare l'identità urbana e per riequilibrare ambientalmente e socialmente la città; il territorio richiede interventi specifici per il centro e i borghi storici, forme di governance per gestire e accentuare la qualità pubblica degli interventi privati e interventi di decongestione degli spazi – valorizzando il verde e i vuoti urbani.luoghi per una cittadinanza attiva: spazi fisici e immateriali per lo scambio, l'incontro, la produzione ed il coordinamento del tessuto associativo strutturato e informale. Attraverso la promozione di reti tematiche integrate tra terzo settore, volontariato e associazioni, per l'informazione ed il coordinamento di relazioni e attività, più forti, strutturate e incisive. In questo quadro diventa importante sviluppare servizi di supporto, sostenere con agevolazioni, individuare e rendere disponibili spazi e strutture di base adeguati alla vita associativa per la promozione civile, sociale e culturale.partecipazione: informazione sulla città che cambia e sui servizi al cittadino, attraverso una strutturazione forte di punti e momenti informativi, mappe, incontri pubblici; comunicazione, per fare sistema e valorizzare risorse e sinergie provenienti dalla società civile; partecipazione per un dialogo più diretto tra istituzioni e città. Un metodo di lavoro da rendere ordinario, qualificante e continuativo sui temi importanti della città, sia del territorio che sulle politiche, che deve trovare anche nello statuto una sua accezione formale, accanto agli altri strumenti già esistenti anche per valorizzare il ruolo di vicinanza ai cittadini dei quartieri, ampliandone funzioni e deleghe verso la costituzione delle municipalità. Nuove forme di coinvolgimento della cittadinanza attiva dovranno avere percorsi e spazi di partecipazione specifici: da quelle orientate al territorio come i laboratori di progettazione partecipata a quelle orientate a sviluppare visioni ampie e di sistema sul futuro di Firenze come il forum per il Piano strutturale, la gestione partecipata alla Società della Salute oppure la convocazione della Conferenza metropolitana della cultura. Oltre a queste pratiche specifiche vanno infine trovati punti di raccordo strutturati e permanenti tra istituzioni e società organizzata.welfare locale: garantire i livelli attuali e potenziare le politiche per la coesione ed inclusione sociale. Un rapporto dinamico da ricalibrare sui servizi in maniera flessibile rispetto ai cambiamenti della società, garantendo come invariante il mantenimento del volume e del livello dei servizi attuali verso i più deboli come bambini, adolescenti, anziani, disabili, soggetti marginali. La questione casa rimane un punto di partenza per la coesione e inclusione sociale, nessun percorso è possibile senza affrontare questo problema primario.E' molto significativo come i temi sociali siano stati trattati in maniera meno emergenziale di altri. E' stato riconosciuto durante questi incontri un'efficace azione che bisogna continuare a garantire ai livelli attuali.L'asse della cultura come fattore di sviluppo dovrà trovare risorse adeguate, anche nel quadro della costituzione di una Fondazione che in un progetto comune raccolga da una parte il ricco ed articolato mondo della cultura fiorentina e dall'altra il mondo delle attività imprenditoriali ed economiche. Un primo passo per la costruzione della Società della Conoscenza, per un'alta integrazione tra scuola, formazione, cultura intergenerazionale per la condivisione dei saperi. Va rinnovato e potenziato l'investimento sulle giovani generazioni sostenendo percorsi per sviluppare autonomia partendo da formazione, casa e lavoro.La promozione dell'identità civile, sociale e urbana è uno dei fattori qualificanti il rinnovamento della città, dove la promozione di stili di vita virtuosi deve diventare una risorsa per la gestione sostenibile della città stessa.L'organismo sociale necessita di nuove pratiche etiche e solidali sia individuali - per il consumo consapevole, la riduzione e la differenziazione dei rifiuti - che di sistema, partendo dall'amministrazione con capitolati etici, l'apertura di uno sportello eco-equo e un adeguato piano energetico e di gestione dei rifiuti con risposte complesse, integrate ma efficaci (con sperimentazioni avanzate per il riciclo e la riduzione dei rifiuti).E ancora Firenze città della pace deve inoltre mettere a disposizione il proprio ruolo e immagine internazionale come spazio di discussione, dibattito e negoziato per operare concretamente alla risoluzione dei conflitti; una azione che può iniziare proprio dal coordinamento delle diverse comunità presenti e dei tanti soggetti che si occupano di pace e cooperazione internazionale, costituendo un ufficio pace e cooperazione internazionale per sviluppare eventi, sostegni ed azioni.Nell'indicazione delle priorità sono emersi in modo forte anche i temi che richiedono una corresponsabilità e un coinvolgimento costane dei cittadini – come nuovi stili di vita, comportamenti virtuosi nel campo della riduzione dei rifiuti o dell'utilizzo dei mezzi di trasporto - ed è su questi che l'amministrazione locale intende investire.Alcune considerazioni finali.Nel corso degli incontri è stato evidenziato un ricco tessuto di partecipazione in città: fatto di associazioni di promozione sociale storiche e più recenti, di gruppi e comitati di base formali e informali, di volontariato e terzo settore, di "corpi intermedi", organizzazioni sindacali e politiche e cioè un vasto tessuto associativo in campo economico, sociale, culturale, ricreativo e sportivo. Luoghi dove la partecipazione si esercita ogni giorno. E' uno dei valori aggiunti più significativi della città.Il processo di partecipazione si fonda sull'idea di cittadinanza, intesa come cittadinanza attiva la cui responsabilità non si esaurisce all'atto del voto. Dove la costruzione della democrazia e del bene comune devono essere perseguiti con la partecipazione attiva e non formale dei membri della comunità civile. La finalità dei processi di partecipazione, nelle loro varie forme, è quella di attivare energie e risorse presenti sul territorio che siano in grado di responsabilizzarsi rispetto alla ricerca di soluzioni a problemi prioritari, individuando spazi e strumenti che consentono ai cittadini di volta in volta di incidere direttamente (referendum) o di orientare le scelte che ai vari livelli devono essere assunte.Abbiamo di fronte una realtà complessa, dove forme di democrazia partecipativa sono già strutturate e dove i vari soggetti – partiti, eletti e istituzioni - hanno ruoli diversi, codificati della norme e dalle Costituzione.Il percorso di partecipazione è stata una prima occasione per incominciare a ragionare e intervenire: occorre raccoglierne gli stimoli e l'intento di rafforzare quanto è sancito dalle leggi. Sta anche alle istituzioni rinnovarsi e aprirsi per essere in grado di continuare a rappresentare e dare risposte alle aspirazioni di donne e uomini".