Nuovo assetto Firenze mostre spa, Amato, Toccafondi e Bosi (FI): «Una logica "gattopardesca"»

«Tutto deve cambiare perché nulla cambi. La celebre frase del libro di Tomasi di Lampedusa "Il gattopardo" sembra ben descrivere la nascita del soggetto destinato ad occuparsi di cultura, che nascerà dalla trasformazione di Firenze Mostre in Fondazione. La Provincia di Firenze per entrare nel capitale azionario di Firenze Mostre spa ha chiesto esplicitamente la sua trasformazione in Fondazione. Sarà anche per la stranezza di questa procedura che i privati o le fondazioni bancarie si tengono alla larga». E' quanto hanno dichiarato il capogruppo di Forza Italia Poalo Amato, il vicecapogruppo Gabriele Toccafondi e il consigliere Enrico Bosi.«I soggetti privati – hanno aggiunto - entrano in un progetto solo quando hanno la certezza dei conti economici e contabili, quando hanno la certezza dell'assetto dirigenziale della struttura, ed infine quando hanno la certezza del piano pluriennale delle attività, unico strumento per comprendere se le attività pensate e progettate su più annualità sono sufficienti a coprire i costi variabili e fissi della struttura. Ovvero quanto in questi anni sembra proprio essere mancato a Firenze Mostre spa. Per questo ci sono ancora molte ritrosie da parte dei privati ad aderire a questo nuovo ma anche vecchio soggetto che gestirà gli eventi culturali».«C'è dell'altro – hanno concluso Amato, Toccafondi e Bosi - perché per capire se questo nuovo-vecchio soggetto abbia le caratteristiche per camminare con le proprie gambe, basta descrivere come la Provincia di Firenze è entrata all'interno della compagine societaria. La Provincia verserà al Comune di Firenze circa 1 milione di euro che verranno incassati dal Comune e girati per la parziale copertura del deficit di Ataf SpA, il Comune quindi non investirà le nuove risorse sul nuovo soggetto ma le utilizzerà per propri scopi, inoltre la provincia cosa avrebbe chiesto per il rilancio del nuovo-vecchio soggetto che gestirà gli eventi culturali? Avrebbe chiesto la parità di consiglieri di amministrazione e la facoltà di designare l'amministratore delegato. Se queste sono le premesse da una giusta esigenza di trovare un soggetto efficiente ed efficace che sappia ancora di più valorizzare Firenze, il suo patrimonio e la sua arte, si risponde con la solita logica gattopardesca: tutto deve cambiare perché nulla cambi». (fn)