Palazzo Vecchio, nasce in Consiglio Comunale l'esperienza di Samarcanda

Nasce in consiglio comunale, sulla scia di un'esperienza analoga realizzata in Senato, Samarcanda, che vede riuniti i consiglieri comunali appartenenti a diversi gruppi del centro e della sinistra (Ds, Margherita, Pdci, Prc, Verdi, Un'altracittà/unaltromondo). Obiettivo principale è quello di mettersi tutti insieme attorno ad un tavolo per lavorare attorno a temi quali la pace, l'immigrazione, le nuove cittadinanze, lo sviluppo sostenibile, l'ambiente e la laicità dello Stato.Dell'esperienza fanno parte i consiglieri Gianni Amunni, Daniele Baruzzi, Claudia Livi e Gregorio Malavolti ed il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini dei Democratici di Sinistra, la consigliere Lavinia Balata della Margherita, la consigliera Ornella De Zordo di Un'altracittàunaltromondo, i consiglieri Lorenzo Marzullo, Luca Pettini, Nicola Rotondaro dei Comunisti Italiani, Anna Nocentini, Leonardo Pieri e Monica Sgherri di Rifondazione Comunista, Giovanni Varrasi dei Verdi."Riteniamo che su alcuni temi – ha affermato il consigliere Pettini - vi possa e vi debba essere una convergenza di analisi e di proposte più ampia e matura di quanto non si realizzi nell'ambito degli schieramenti istituzionali. Occorre stabilire una filosofia di fondo comune, sulla quale confrontarci per proporre nuove iniziative"."Anche sui temi che ci vedono più distanti – ha dichiarato il consigliere Baruzzi – occorre un'innovativa pratica di confronto che favorisca il dialogo"."Non rappresentiamo un nuovo gruppo consiliare - ha aggiunto il consigliere Amunni - in quanto ognuno di noi mantiene con convinzione la propria appartenenza, ma riteniamo utile attivare un'esperienza di più ampia discussione e convergenza, che serva da stimolo anche all'interno di ciascun gruppo consiliare al quale apparteniamo. "La pace, l'immigrazione, le nuove cittadinanze e i nuovi diritti, lo sviluppo sostenibile, l'ambiente, la laicità dello stato, - ha affermato la consigliera Nocentini- questi i grandi temi su cui vogliamo lavorare insieme, secondo una prospettiva che tenga contemporaneamente in stretta considerazione la dimensione locale. Questi sono i primi argomenti su cui sperimentare la nostra capacità di aggregazione. Ad essi se ne aggiungeranno di nuovi, parallelamente alla nostra capacità di incidere sulla vita sociale e politica della città"."La nostra proposta è aperta non solo a tutti consiglieri comunali – ha spiegato il consigliere Malavolti- ma anche ai presidenti e i membri dei consigli di quartiere, che hanno già in parte anche accolto il nostro invito promovendo cosi questa esperienza a tutti i livelli di rappresentanza della città"."E' necessario avere momenti di unità e di visibilità- ha concluso la consigliera Sgherri- senza per questo farci bloccare da schieramenti. La nostra sfida esce dalle logiche partitiche di maggioranza o minoranza ma vuole lavorare secondo un'ottica comune e trasversale". (pc)