Vicenda Poggetto, De Zordo e Sgherri: «Rinnovo degli impegni e una soluzione per il recupero ambientale del Poggetto»
L'Amministrazione comunale rinnoverà gli impegni presi in precedenza per il recupero ambientale del Poggetto e per garantire la tutela dell'assetto idrogeologico della collina di Montughi? E' quanto chiedono di sapere la capogruppo di "Unaltracittà/unaltromondo" Ornella De Zordo e la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri. In particolare le due consigliere vogliono conoscere se la giunta «rispetterà i limiti imposti dal piano regolatore, effettuando il costante monitoraggio delle falde idriche e dei movimenti del terreno, prevedendo destinazioni d'uso compatibili con le dimensioni e la portata delle rete stradale circostante, riducendo i volumi del costruito con l'eliminazione delle parti che è tecnicamente fattibile demolire compatibilmente con le esigenze di stabilit໫La lunga vicenda dell'insediamento immobiliare al Poggetto hanno ricordato De Zordo e Sgherri in una interrogazione si trascina ormai dal 1993 con il blocco del cantiere e con un contenzioso giudiziario che ha visto la richiesta di danni al Comune per settanta miliardi di vecchie lire da parte della società costruttrice "Prestige", poi fallita nel 2002. L'insediamento sottolineano le due consigliere ha prodotto uno scempio con un enorme sbancamento del terreno che ha sconvolto l'equilibrio e l'assetto idrogeologico della collina di Montughi e provocato danni anche irrimediabili nel sottosuolo e in superficie».«La vicenda proseguono Sgherri e De Zordo nell'interrogazione ha visto parte attiva la popolazione del Poggetto, costituitasi in apposito comitato già nel 1993, le associazioni ambientaliste, forze politiche e istituzioni a livello regionale e nazionale, che a più riprese hanno dimostrato il loro parere negativo verso la costruzione del complesso. La linea della giunta e del consiglio comunale, nella seduta del 13 settembre 1999, è ferma sul rispetto del piano regolatore e del recupero ambientale della zona, tutelando l'assetto idrogeologico della collina di Montughi, e soprattutto ridimensionando i volumi fuori terra anche quelli già costruiti con l'eliminazione dei volumi superiori al Piano regolatore».De Zordo e Sgherri vogliono anche conoscere «l'ipotesi di soluzione, su cui pare stia lavorando l'assessorato all'urbanistica, che permetterebbe il recupero ambientale della collina del Poggetto e chiuderebbe anche la richiesta di danni». (fn)