Checcucci (AN) e Giocoli (FI): «Sfidiamo l'assessore del Lungo ad un incontro pubblico sui provvedimenti contro i veicoli "ingombranti"»

«L'assessore all'ambiente Del Lungo ci dica in consiglio comunale, o in qualunque altra sede che riterrà opportuna, quali sono i dati scientifici ed i numeri a supporto del provvedimento di blocco dei fuoristrada o dei cosiddetti "veicoli ingombranti". In caso contrario verrà dimostrato che si tratta una scelta ideologica per penalizzare alcune categorie e che non servirà a tutelare l'ambiente». E' l'invito rivolto dalla consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci e dalla consigliera di Forza Italia Bianca Maria Giocoli dopo la risposta dell'amministrazione ad una interrogazione presentata dall'esponente di Forza Italia.«In tale risposta – hanno spiegato le due esponenti del centrodestra – si dice che le attuali restrizioni al traffico che riguardano autovetture, ciclomotori e veicoli commerciali leggeri non Euro, saranno riproposti, a partire dal 1 gennaio e per tutto l'arco dell'anno, per tre giorni la settimana, invece di due, e per le medesime tipologie di veicoli. L'assessore ha anche annunciato che sono allo studio, e in fase di concertazione con i Comuni dell'area omogenea e con il coordinamento della Provincia di Firenze, ulteriori provvedimenti aggiuntivi. Questi ultimi dovrebbero riguardare il divieto per le autovetture Euro 1 e si aggiungerebbero a quelli previsti dall'accordo di programma, per la sola giornata del mercoledì e per il periodo 1 gennaio- 30 aprile 2005, da proseguire eventualmente dal mese di ottobre o integrare con ulteriori provvedimenti, in relazione all'andamento dell'inquinamento atmosferico ed alla verifica dell'efficacia dei provvedimenti adottati».In una seconda interrogazione, presentata da Gaia Checcucci e dal vicecapogruppo di AN Jacopo Cellai si affrontava invece la questione sotto il profilo della legittimità dell'eventuale blocco dei Suv alla luce delle norme del codice della strada.«Questa interrogazione non ha ancora avuto una risposta – hanno detto Checcucci e Giocoli – qui si è riproposta la valutazione tecnica sull'opportunità di bloccare i fuoristrada che, comunque, rappresentano percentuali irrisorie nel numero totale dei veicoli che circolano a Firenze, lo 0,5%. Si è puntata l'attenzione, con i dati dell'Anpa, su quali sono i veri responsabili di grandi emissioni di inquinanti, come Ataf spa. Il comprensibile imbarazzo dell'amministrazione nell'apprendere questi dati, o meglio, di vederseli tirare fuori e di doverli controbattere, causa essenzialmente la comprensibile lentezza nel rispondere all'interrogazione, mentre la necessità di salvare la faccia da future brutte figure, ha comportato la rinuncia preventiva del blocco dei Suv».«A Firenze - hanno ricordato - sono presenti veicoli che per emissioni inquinanti di gran lunga ben più pericolosi di quelli messi sotto accusa dal Comune. Ad esempio 170 veicoli Ataf a diesel che non hanno l'omologazione Euro 1: di questi 60 hanno più di 20 anni di anzianità e percorrono complessivamente circa tre milioni di chilometri l'anno; circa 75 hanno più di 10 anni; circa 105 hanno tra 9 e 5 anni. E' ipotizzabile che i mezzi a diesel dell'Ataf, che sono 350, dovrebbero percorrere a Firenze tra i 15 ed i 20 milioni di chilometri l'anno consumando circa 8 milioni e mezzo di litri di gasolio. I Suv e i fuoristrada, invece, percorrono mediamente 15 mila chilometri l'anno, solo il 40% dei quali in ambito cittadino. Il loro consumo medio in città è di 8,5 chilometri a litro e la percorrenza annua nell'ambito cittadino è di 6mila chilometri per singolo veicolo. Il numero medio di auto che transitano a Firenze quotidianamente è di circa 330 mila: la percorrenza complessiva annua sul territorio cittadino di circa 8/9 milioni di chilometri pari ad un consumo medio di gasolio e benzina di circa 1 milione di litri. Sul totale delle nuove immatricolazioni, Suv e fuoristrada hanno invece un'incidenza di circa il 5% e rappresentano meno dello 0,5% dell'intero parco circolante».«Dovranno comunque essere fornite risposte sullo stato di inquinamento causato dai mezzi dell'Ataf – hanno concluso – sulle autocertificazioni della manutenzione dei veicoli, ma soprattutto, dovrà essere spiegato il motivo per il quale le "fermate" dei mezzi di trasporto pubblico collettivo sono completamente difformi a quanto previsto dal codice della strada e a causa di questo, contribuiscono in maniera elevata al rallentamento del traffico e alla conseguente produzione di sostanze inquinanti. Da qui la "sfida" all'assessore: venga in consiglio o in qualunque altro luogo, anche un'assemblea pubblica, a illustrare i suoi dati». (fn)