Campagna "Amo Firenze", Bianchi (FI): «Strumento vessatorio nei confronti dei cittadini che utilizzano la bicicletta»

«La campagna "Amo Firenze" lanciata dall'assessore Grazioni Cioni per garantire il decoro della città si è trasformata in uno strumento vessatorio e restrittivo nei confronti dei cittadini che utilizzano la bicicletta». E' quanto sostiene il consigliere di Forza Italia Jacopo Bianchi.«L'iniziativa – ha aggiunto l'esponente del centrodestra – coinvolge gli anziani, le cosiddette "sentinelle", che dovrebbero segnalare i rottami di biciclette per farli portare via e non certo affiancare la polizia municipale per fare le multe e far rimuovere mezzi perfettamente funzionanti. Le "sentinelle" dovrebbero pattugliare il territorio e segnalare le necessità, ad esempio le rastrelliere stracolme che dimostrano una forte richiesta non soddisfatta. Non devono trasformarsi in "spioni" dell'amministrazione che avvisano i vigili urbani per far rimuovere le biciclette».Secondo Bianchi e Antonio Lenoci, presidente del comitato "LaPortaccanto «un'adeguata programmazione avrebbe consentito di risolvere il problema della carenza degli spazi sosta, del resto il programma del sindaco prevedeva la mobilità alternativa con la promozione dell'uso delle due ruote».«In campagna elettorale – hanno ricordato – Domenici si è presentato ai cittadini in sella ad una bici, chiedendo il voto a chi in bici ci va ogni giorno. Ad oggi senza però non ha attuato alcuna programmazione in grado di consentire un uso sereno di questo mezzo. Piuttosto si sta diffondendo malessere e acredine tra i cittadini. E' fuor di dubbio che non si possono definire indisciplinati coloro che trovandosi nell'impossibilità di assicurare la propria bicicletta alle rastrelliere, sono costretti a lasciarlo dove capita. Del resto sono le stesse forze dell'ordine a consigliare di legare le biciclette a sostegni sicuri per evitare i furti».«Ci domandiamo – hanno concluso Bianchi e Lenoci – in base a quali criteri vengano definiti i costi relativi al recupero del mezzo rimosso. Il costo del carroattrezzi, 100 euro, sarebbe giustificato se fosse dovuto al trasporto di un solo mezzo come nel caso di un'autovettura. Quando si tratta di rimuovere trenta biciclette tutte insieme, perché il prezzo rimane invariato anziché diminuire in quanto suddiviso fra i veicoli rimossi?».Su tale questione il consigliere di Forza Italia ha presentato una interrogazione per sapere «quante sono le biciclette che vengono rimosse in un anno»; «quante di queste vengono ritirate dal legittimo proprietario dietro pagamento della multa e del costo del carroattrezzi»; «quante vengono rivendute dall'amministrazione dopo che sono state acquisite al patrimonio comunale e quale prezzo vengono rivendute». (fn)