Premi "Impresa" Solidale. I nomi dei vincitori che domani riceveranno i riconoscimenti
Saranno assegnati domani pomeriggio a tre cittadini extracomunitari che vivono e lavorano a Firenze i due premi di "Impresa" solidale.Due sono i riconoscimenti dell'assessorato alle politiche del lavoro ed uno da parte della Fondazione di Firenze per l'Artigianato Artistico.Il premio, alla sua prima edizione, è stato voluto dall'assessore Riccardo Nencini "per dare un riconoscimento a giovani extracomunitari che si sono distinti nel mondo del lavoro riuscendo ad integrarsi ed a realizzare i propri obbiettivi, emergendo dal precariato e dalle condizioni di disagio, integrandosi nella città. È un modo per sottolineare che è possibile vivere nella legalità ed affermarsi nella vita sociale nonostante tutte le difficoltà incontrate in una città che inizialmente era straniera, in una società che, magari, può essere sembrata lontana e diversa dai propri Paesi d'origine".I due giovani extracomunitari che domani saranno premiati dall'assessore Riccardo Nencini sono Elizabete Alija, proveniente dal Kosovo e Thierry Abdon Avi della Costa d'Avorio.La premiazione avverrà alle 15,30 allo Spazio Incontro della Polveriera allestito dalla Fondazione per l'Artigianato Artistico nel corso della 70° edizione della Mostra dell'Artigianato alla Fortezza da Basso. Il premio rappresenta il riconoscimento della città di Firenze in occasione della festa dei lavoratori del 1 maggio.In particolare, i due vincitori premiati con una serigrafia ed una pergamena, sono stati selezionati da un'apposita commissione tra una trentina di segnalazioni giunte all'assessorato dalle associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali, le comunità degli stranieri, le associazioni degli immigrati, le associazioni di volontariato presenti in città.Elizabete Alija, nata nel 1985 a Pristina, ex Jugoslavia vive a Firenze dall'età di 5 anni con la sua famiglia, composta dai genitori e da altri 4 fratelli. In tutto sette persone e lei è la figlia più grande. Si è dovuta caricare la famiglia sulle spalle in un momento di grave difficoltà. Il padre ha lavorato come facchino in una cooperativa fino al 2002. Dal 2003 alla moglie è stata diagnosticata una grave forma di tubercolosi ed il padre si è dovuto dedicare totalmente a lei e ad accudire i figli. Elizabete, dopo aver conseguito la licenza di scuola media inferiore all'istituto Machiavelli Papini ed aver frequentato il primo anno alla scuola professionale Sassetti Peruzzi, nel 2002 ha iniziato a lavorare in un bar del centro storico. Dal 2005 lavora come commessa nel forno ex Sartoni, in via dei Cerchi. È riuscita a trovare un lavoro part-time per il padre ed un lavoro anche per la sorella Merita. Elizabete Alija è stata segnalata dalla Parrocchia di Santa Maria al Pignone che si è interessata per fare avere alla famiglia, l'assegnazione di un alloggio di proprietà della Fondazione Fusi.Thierry Abdon Avi, nato nel 1967 a Boundiali, nella Costa d'Avorio, è sposato con un'italiana e ha un figlio. Nel 1985 ha conseguito il diploma di maturità superiore in Costa d'Avorio, nel 1998 il diploma di ragioneria all'I.T.C. Peano di Firenze e nel 2002 si è iscritto all'Università di Firenze, facoltà di economia e commercio. Dopo alcune esperienze lavorative sia in Costa d'Avorio che a Firenze, dal 1998 è titolare della copisteria Policopia, in via dell'Arcolaio. Molto impegnato socialmente e politicamente, nel 2003 è stato candidato per le elezioni del Consiglio degli Stranieri del Comune di Firenze.Infine, la Fondazione di Firenze per l'Artigianato Artistico ha voluto premiare, dietro segnalazione dell'assessore Riccardo Nencini, Maria Silvia Pinilla una giovane imprenditrice e artigiana di origine colombiana "che ha saputo così bene integrarsi nella realtà produttiva fiorentina e grazie alla sua inventiva è riuscita a creare una propria attività artigianale che sta riscuotendo ottimi risultati" ha sottolineato il presidente della Fondazione Eugenio Taccini.La giovane artigiana realizza oggetti di bigiotteria in tagua cioè avorio vegetale importato dalla Colombia e lavorato con tecniche artigianali apprese in Toscana. Il tagua è ottenuto dall'essiccazione della noce dell'albero del marfil vegetal dalla foresta Amazzonica Ecuadoriana.Domani il presidente della Fondazione consegnerà alla giovane imprenditrice una formella raffigurante il giglio di Firenze con torsello simbolo dell'imprenditoria fiorentina, realizzata dal Maestro Orafo Palo Penco. (uc)