Firenzestate 2006/2, Domenici: "Una programmazione di qualità che parla alla città e a chi viene da fuori"

"Credo che questa edizione dell'Estate Fiorentina sia una proposta importante, che si pone su una linea di alta qualità e parla sia alla nostra città sia a chi viene da fuori. Possiamo presentarla con grande soddisfazione". Con queste parole il sindaco Leonardo Domenici ha aperto la conferenza stampa per illustrare il cartellone di Firenzestate 2006: oltre 200 eventi che in 54 spazi e in quattro mesi di programmazione riempiranno le sere dei fiorentini e dei turisti."Vorrei sottolineare tre tratti distintivi di questa rassegna – ha aggiunto il sindaco – Il primo è il riferimento al mondo dell'infanzia, con quello "sguardo dell'innocenza" a cui sono ispirati diversi eventi a partire dalla manifestazione di apertura del 21 maggio, con "Il mondo in marcia contro la fame"; voglio ricordare che la nostra amministrazione ha sempre avuto la politica per l'infanzia come uno dei punti cardine della sua attività. Il secondo punto distintivo riguarda il tema dei giovani, con un programma che ha molti spettacoli dedicati al mondo giovanile; infine il terzo punto riguarda la qualità degli eventi e il legame fra gli eventi e gli spazi, con una distribuzione che non riguarda solo il centro storico ma tutto il territorio della città. Una città dove i dati sul turismo, dopo la crisi degli anni scorsi, tornano ad essere soddisfacenti: e questo è legato certo a cicli economici, ma anche allo sforzo messo in campo con una qualificata offerta culturale e artistica qual è quella di Firenzestate". Domenici ha anche ricordato la sintonia con altri importanti eventi culturali e in particolare con il Genio Fiorentino, che passerà idealmente il testimone a Firenzestate con l'Atenaide alla Pergola. Insieme al sindaco hanno partecipato alla presentazione degli eventi anche l'assessore alla cultura Simone Siliani e il direttore artistico Mauro Pagani."Abbiamo puntato a non lasciare spazi vuoti – ha aggiunto Siliani-, puntando contemporaneamente alla qualità e all'equilibrio fra classicità e contemporaneità che abbiamo cercato di tenere nelle rassegne con un occhio di riguardo ai giovani".Soddisfatto anche il direttore artistico Ma urto Pagani: "Abbiamo messo in piedi 4 mesi di programmazione ad un buon livello. Pensiamo – ha aggiunto pagani- che le risorse spese devono lasciare traccia sul territorio e non essere incamerate dai vari impresari privati".Pagani ha anche sottolineato la particolarità della rassegna "il Suono dell'anima". "Non c'è in tutta l'Italia – ha aggiunto l'ex dei Pfm- per strumenti a solo come questa". (lb)