Attentato a Nassiriya, Agostini (Ds): "Rilanciare il ruolo delle comunità locali per la costruzione della pace"
"Le comunità locali possono essere un importante strumento di pressione sui governi per la costruzione della pace e della civile convivenza. Adesso, all'indomani del terribile attentato di Nassiriya che è costato la vita a tre nostri connazionali e all'assassinio di Meysoun al-Hashemi, sorella dell'appena designato vicepresidente iracheno Tareq al-Hashemi, dobbiamo rilanciare il ruolo dell'associazione Mayors for Peace cui il sindaco Leonardo Domenici è il vicepresidente". E' quanto dichiara Susanna Agostini, consigliera comunale diessina, impegnata nelle attività dell'associazione."Ancora altri italiani sono morti in Iraq continua Agostini . E se dall'inizio della missione del nostro contingente l'episodio più doloroso, per numero di caduti, è stato quello a Nassiriya, il 12 novembre 2003, con 19 morti tra carabinieri, soldati e civili, l'elenco è arrivato questa mattina a contare 32 italiani che hanno perso la vita. E nel tragico conteggio c'è anche l'ufficiale del Sismi Nicola Calipari. L'Unione ha dato l'indicazione del ritiro del nostro contingente entro l'anno. Romano Prodi, in questi giorni, ha confermato che il ritiro avverrà nei tempi previsti"."Ma un'altra notizia arriva dall'Iraq aggiunge la consigliera diessina . In un agguato a Baghdad è stata uccisa Meysoun al-Hashemi, sorella dell'appena designato vicepresidente iracheno Tareq al-Hashemi. Della minoranza sunnita, a capo del Partito islamico iracheno, elemento chiave di quel Fronte di concordia nazionale che solo può avviare il Paese verso un processo di pace interna. Soltanto due settimane fa era stato un suo fratello ad essere ucciso in un attentato".Agostini ricorda che sono passati pochi giorni dalle scelte dei nuovi vertici istituzionali che dovranno guidare l'Iraq verso futuri equilibri. "Si tratta di un periodo di transizione durante il quale anche gli americani dovrebbero cominciare, finalmente, a ritirarsi. E gli iracheni muoveranno i passi necessari per la propria autonomia politica. Una strada sottolinea la consigliera diessina lunga e difficile, ma dalla quale non è possibile tornare indietro. Una strada che passa attraverso un processo di legittimazione delle tre realtà che convivono da sempre nel paese: i sunniti, gli sciiti e i curdi". Infatti il 22 aprile il curdo Jalal Talabani è stato riconfermato dal parlamento a capo dello stato, per un secondo mandato. In precedenza, l'assemblea parlamentare aveva eletto a proprio presidente un sunnita. Così come a vicepresidenti sono stati eletti uno sciita e un curdo. "Talabani spiega ancora Agostini ha designato formalmente come nuovo primo ministro l'esponente sciita Jawad al-Maliki. Il primo del dopo Saddam ad avere pieno mandato. Colpendo il vicepresidente, continua l'opera di distruzione del tessuto interreligioso e interetnico iracheno. Il tentativo di far precipitare l'Iraq in una guerra civile che distruggerebbe il Paese" conclude la consigliera diessina. (mf)