Fabbrica Europa, via alla XIII edizione alla Stazione Leopolda. Di scena danza, teatro, musica e new media all'insegna del contemporaneo
"Un programma di assoluta qualità, il laboratorio del possibile che ha fatto l'impossibile". Lo ha detto stamani l'assessore alla cultura di Palazzo Vecchio Simone Siliani durante la presentazione della XIII edizione di Fabbrica Europa Laboratorio del possibile (dal 5 al 21 maggio alla Stazione Leopolda) che si è tenuta stamani nella sede dell'assessorato alalc cultura e a cui hanno preso parte i direttori artistici (Maurizia Settembri, Roberto BAcci, Lorenzo Pallini, Bruno Casini) e i vari organizzatori.Ancora una volta Fabbrica Europa si presenta come un grande laboratorio del contemporaneo in cui scienza, arte, nuove tecnologie, immagine e corpo sono celebrati con eventi dedicati. "Fabbrica Europa ha aggiunto Siliani- continua ad essere il centro della contemporaneità della nostra Regione". L'assessore ha poi sottolineato come l'evento di apertura sia proprio la Conferenza metropoitana della cultura organizzata dall'associazione Dilaoghi a cui partecipano tredici soci (i comuni di Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Firenze, Lastra a Signa, Sesto Fiorentino e Scandicci e le cinque circoscrizioni fiorentine) che ha come obiettivo generale quello di far crescere il consenso intorno alle politiche culturali pubbliche nel territorio e la consapevolezza dell'importanza dell'integrazione di queste nella strategia di sviluppo dell'ìarea metropolitana.Il Laboratorio del possibile a cui è dedicata la XIII edizione ha una doppia anima - innovazione e nuove tecnologie ma anche riflessione viva su percorsi sensoriali e intellettuali esplorata da performer, video maker, musicisti, danzatori, new media artist, oltre che da studiosi e spettatori, attraverso numerosi workshop, seminari e incontri.Nella circolazione dei linguaggi della contemporaneità le arti mettono in gioco il proprio farsi, elaborando scienza e coscienza. Lo sguardo d'artista, individuale o espressione di identità collettive, non si sottrae alle sfide e alle potenzialità delle tecnologie, usandole con spregiudicatezza e creatività, interrogandosi sui meccanismi segreti' dei saperi, sulle loro modalità di sperimentazione e confronto con l'immaginario comune, con il trasmettersi, nella produzione e nella fruizione, delle emozioni e dei linguaggi connessi.Gli artisti investigano il nesso arte-scienza che apre, chiude, disturba, normalizza, predispone, disconnette, percorre, individua, il circuito scenico. Sono infatti, l'arte viva e la scienza autentica, sistemi e linguaggi che coniugano laicità e spiritualità, anima e ingegno, espressione e rappresentazione, pratica sperimentale e ricerca pura. L'obiettivo è superare il confine tra due mondi apparentemente lontani, il corpo in scena e le tecnologie più sofisticate, attuando un'esplorazione delle nuove possibilità e una vivace sinergia. Il risultato è una ridefinizione dei linguaggi artistici che fa strada a un nuovo tipo di immaginazione e di percezione dello spettacolo. L'utilizzo della tecnologia non solo come ingegnosa scenografia, ma come tema fondante, strategia riflessiva sulle nuove potenzialità tecnologiche delle arti sceniche.In questo senso va inteso il lavoro di Karine Saporta che presenta la sua ultima creazione "Dans le regard de la nuit
Bel Ayoun Bel Leil
"dei toscani Kinkaleri e latri.Il teatro Egumteatro presenta in prima assoluta "Non dimenticar le mie parole" per il centenario della nascita di Samuel Beckett. E poi la musica con l'Ensamble di musica araba dell'opera del Cairo in esclusiva europea per Fabbrica Europa, un concerto con al centro la figura, l'oprea e la voce della cantante egiziana Oum Kalsoum, vero mito del canto contemporaneo nonché riferimento identitario laico per eccellenza di generazioni di arabi in tutto il mondo. Nella sezione Arte, Scienze e Nuove Tecnologie si trovano performance ed installazioni e possibilità di sperimenatre virtualmenet sensazini ed emozioni. (lb)