Interrogazione di Rifondazione sull'emergenza abitativa

Questo il testo dell'interrogazione:Tipologia: interrogazione urgente, visto l'argomentoOggetto: emergenza abitativaProponenti: Anna Nocentini, Leonardo Pieri, Pape DiawPremesso che il recente decreto del Governo non ha compreso Firenze fra le città per le quali si applica il blocco degli sfratti,che in città la questione alloggiativa necessita con sempre maggiore evidenza di una pluralità di risposte che vadano incontro a bisogni diversi,considerato anche sulla scorta della recente indagine svolta dall'Amministrazione che oltre 35.000 fiorentini sono in cerca di abitazione e solo una metà di questi dispone delle risorse da destinare all'affitto o all'acquisto, magari fuori dal territorio comunale, e che una buona metà al contrario non è in condizioni di prevedere ne' un affitto ne' tantomeno l'acquisto;considerato che vi sono a Firenze migliaia di sfratti esecutivi e che "mensilmente il numero di sfratti eseguito in città, con Forza Pubblica, varia da 40 a 50" (Abitare a Firenze, atti del seminario 22.6.05) riproponendo per l'Amministrazione il compito di provvedere a situazioni di strema difficoltà onde garantire comunque un alloggio, che tale garanzia è costituita spesso da affittacamere (con costi elevati per l'Amministrazione, difficoltà di vita per i cittadini, temporaneità della soluzione) o addirittura da soluzioni presso strutture di accoglienza dove possono alloggiare solo donne con bambini, ottenendo così il drammatico risultato di dividere le famiglie;considerato che davanti alla quotidiana emergenza il tema delle requisizione degli alloggi non locati da molto tempo torna di rande attualità sia per la proposta di legge regionale presentata da Rifondazione Comunista che per le stesse, ripetute, affermazione del Presidente del quartiere 1 "Gli alloggi che rimangono vuoti per lungo tempo devono cominciare ad essere considerati requisibili" che prevede inoltre la necessità di "una sorta di volano che avrebbe il pregio di evitare la spesa ingente degli affittacamere e nel contempo tutelerebbe l'unità delle famiglie"evidenziata quindi una situazione di reale emergenza abitativa;considerato inoltre che risultano in città migliaia di appartamenti non affittati;che "dal 2000 al 2005 (dati ANCE) i valori dei prezzi degli immobili a Firenze hanno avuto il seguente andamento: zone centrali: + 115%, zone semicentrali +100%, zone periferiche +90%." (Unione Inquilini)che "la trasformazione urbana produce residenze che non risolvono il problema abitativo presente in città, che sono troppo legate alla logica della rendita venendo immesse sul mercato a prezzi tali da richiedere alle famiglie indebitamenti mai visti prima, tanto che talvolta richiedono sacrifici a più nuclei familiari, mentre lasciano inevasa una domanda sempre crescente da parte di chi non è più in grado di accedere a tali prezzi"(Abitare a Firenze)evidenziato quindi che la rendita immobiliare sia un dato consolidato dell'economia fiorentina, che se non invertito inibisce qualsiasi politica della casa tesa ad affrontare concretamente ed efficacemente il problema, così come qualsiasi politica tesa a fermare l'esodo di fiorentini dalla propria cittàAvendo preso visione dell'avviso di asta che si terrà il 5 aprile prossimo per la vendita di 5 appartamenti, di cui 4 risultano liberi, e un complesso immobiliare libero, di proprietà dell'Amministrazione;considerato che i proventi di eventuali alienazioni non vengono destinati a risolvere la questione alloggiativa ma entrano nella complessiva disponibilità dell'EnteConsiderato che la delibera relativa al piano triennale delle alienazioni risale al 2000, salvo successive modifiche, e ritenendo evidentemente fortemente peggiorate le condizioni in merito alla questione alloggiativi in cittàSi interroga l'assessore con delega alla casaPer sapere se non ritenga inderogabile sottoporre al Consiglio, per quanto residuato, una sostanzialemodifica del piano delle alienazioni ;e se, visto quanto espresso in premessa, non possa sospendere l'asta annunciata considerando la possibilità di destinare, anche temporaneamente gli appartamenti posti a gara ad incrementare il patrimonio abitativo dell'Ente per rispondere alle situazioni di sfratto che vengono risolte con affittacamere o altre soluzioni comunque onerose per l'Amministrazione, ed il complesso immobiliare quale volano ulteriore per l'emergenza abitativa, nell'ottica sopra descritta.Anna NocentiniLeonardo PieriPape Diaw