Il Meyer capofila dell'associazione nata per diffondere la Carta dei diritti dei bambini in ospedale
Diffondere e valorizzare la "Carta dei Diritti del bambino in ospedale" affinché diventi patrimonio comune e condiviso da tutto il servizio sanitario nazionale. E' questo l'obiettivo dell'AOPI onlus, la nuova associazione costituita dai nove ospedali pediatrici italiani: oltre al Meyer di Firenze, il Bambin Gesù di Roma, il Burlo Garofolo di Trieste, il Gaslini di Genova, ospedali riuniti di Ancona, il Sant'Anna di Torino, gli spedali civici di Brescia, l'azienda ospedaliera di Padova, il Santobono Pausilipon di Napoli.Oggi la neonata associazione è stata presentata a Palazzo Vecchio alla presenza del direttore della Società della Salute Fabio Focardi in rappresentanza dell'assessore alle politiche sociosanitarie e dei rappresentanti degli ospedali pediatrici tra cui Paolo Morello, direttore generale del Mayer, che per i primi tre anni presiederà l'associazione.La Carta dei Diritti del bambino in ospedale, non è un semplice elenco di enunciati teorici; si tratta di diritti che, laddove vengono applicati, consentono al servizio sanitario nazionale di rispondere in modo preciso e attento alle esigenze dei minori e delle loro famiglie. Nei quattordici principi che la costituiscono, la Carta dei Diritti dei bambini in Ospedale prevede infatti l'individuazione e la creazione di strutture e servizi adatti ai neonati, ai bambini e agli adolescenti come il rooming in (la presenza del neonato in camera con la mamma); la permanenza dei genitori accanto ai bambini; il ricovero in spazi dedicati all'età pediatrica; l'esistenza di spazi gioco; la possibilità di frequentare la scuola in ospedale; la formazione specifica del persone oltre alla presenza di figure di supporto. Principi che non sempre vedono una concreta applicazione. Infatti, nonostante il Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 indichi l'area pediatrica come "l'ambiente in cui il Servizio Sanitario Nazionale si prende cura della salute dell'infanzia con caratteristiche peculiari per il neonato, il bambino e l'adolescente" in molte situazioni ospedaliere, soprattutto nei casi chirurgici, il minore trova ricovero in mezzo agli adulti. "In Italia il 30% dei bambini, in età compresa tra gli 0 ed i 14 anni, viene ricoverato nei reparti degli adulti conferma Morello e le percentuali sono ben più alte per gli adolescenti tra i 15 ed i 17 anni: qui si arriva all'87,8%. E' necessario quindi far comprendere l'urgenza di riservare ai bambini e agli adolescenti spazi di ricovero adatti alla loro età". Da questo quindi nasce l'esigenza di diffondere e valorizzare la Carta, già applicata negli ospedali che aderiscono all'associazione, affinché diventi patrimonio comune e condiviso da tutto il servizio sanitario nazionale. (mf)