Tutela della salute dei detenuti, mozione approvata dal consiglio comunale
Contribuire e favorire la completa applicazione dell'apposita legge regionale, che prevede anche l'istituzione di un garante regionale, a garanzia e tutela dei diritti della persona e della salute fisica e psichica nelle carceri. Proseguire la sensibilizzazione delle categorie produttive per produrre concrete opportunità lavorative per le detenute ed i detenuti sia nel periodo di semilibertà che dopo avere scontato la pena. Sono alcune delle richieste contenute in una mozione della commissione per le politiche sociali e della salute che è stata approvata questa sera dal consiglio comunale. Il documento era collegato alla relazione che il garante dei diritti dei detenuti ha presentato all'assemblea di Palazzo Vecchio.La mozione approvata invita l'amministrazione anche a «verificare con la Provincia la possibilità di attivare progetti di formazione e inserimento lavorativo»; ad «aprire un tavolo, con il coinvolgimento dei Comuni limitrofi, affinché, con opportuni criteri di assegnazione, possano aumentare le opportunità di alloggio per le persone in semilibertà, i soggetti dimessi dalla struttura di pena e gli addetti alla polizia penitenziaria»; ad «aprire e mantenere un costante rapporto costruttivo e collaborativi con il personale di polizia penitenziaria per ascoltare anche le problematiche di categoria e favorire un modello operativo improntato a collaborazione appunto, partecipazione e rispetto con il fine ultimo del miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti ma anche degli stessi operatori che lavorano negli istituti carcerari». (fn)Questo il testo della mozione:MOZIONE"INTERVENTI A TUTELA DELLA SALUTE DELLA POPOLAZIONE RISTRETTA"IL CONSIGLIO COMUNALESi impegna affinché prosegua il supporto al miglioramento delle condizioni di vita carceraria, ruolo espresso dal Sindaco con assegnazione di formale delega sulle questioni legate alla presenza delle Case Circondariali nel territorio comunale. Così come esercitato anche recentemente, attraverso un opportuno intervento, quando si è concretizzato un Protocollo, condiviso con la Direzione dell'Istituto, di programmazione razionale per azioni e costi. Senza sostituirsi ad altre Autorità, per tutelare la salute e la qualità della vita nel carcere di Sollicciano,Preso atto di quanto il carcere sia diventato, sempre più nel tempo, cartina di tornasole del funzionamento giudiziario e parametro delle ferite della società. Così come si evince anche dalla presente relazione del Garante dei Diritti delle persone private della libertà;Preso atto che sono tre gli Istituti Penitenziari operanti nel territorio di nostra giurisdizione: Gozzini (con circa 50 detenuti) , Meucci (con circa 25 detenuti), e Sollicciano dove invece sono presenti circa 1000 detenuti a fronte di una possibile capienza consentita al massimo, intorno alle 450 unità;Conferma l'impegno assunto nel dicembre 2004 quando si è tenuto il Consiglio Comunale nella Casa Circondariale di Sollicciano e la propria disponibilità a rinnovare un patto tra comunità solidale. Un patto che prosegua con tutti i soggetti, quali: le istituzioni, la polizia penitenziaria, i detenuti stessi e tutte le associazioni che da tempo operano nelle strutture, e che insieme stanno dimostrando concretamente di voler dare soluzione alle gravi ed emergenti questioni;Conferma inoltre l'impegno, in rete con le altre città italiane, a proseguire quanto di nostra competenza a garanzia del rispetto dei diritti umani come il già avviato progetto di cura della persona che ha dato valido riscontro: (Giobbe, fondo detenuti ecc.);Consapevole di avere contribuito a svolgere anche una funzione di stimolo politico verso le altre autorità preposte alla tutela della salute fisica e psichica della popolazione carceraria. Grazie anche all'attività svolta dal Gruppo integrato di lavoro della Società della Salute di Firenze, attivando una modalità operativa congiunta e con la confluenza e contaminazione costruttiva di più professionalità, istituzioni e competenze;Ravvisa nel persistere del SOVRAFFOLLAMENTO uno dei principali elementi che determinano l'aggravamento delle già denunciate problematiche di Salute presenti nella popolazione ristretta . Lo stesso Sovraffollamento che, dato i più recenti provvedimenti legislativi (Ex Cirielli e Provvedimento per le Olimpiadi e Droghe) si presume possa solo diventare ingravescente in maniera esponenziale ed inevitabile;Preso atto che la Regione Toscana ha recentemente varato la LRT n.64 del 2005 a tutela del diritto alla salute dei detenuti e che, sempre su indicazione della stessa Regione Toscana, sia l'ASL 10 che il Comune di Firenze, attraverso la sperimentazione della Società della Salute, hanno stabilito protocolli operanti multidisciplinari. Protocolli che intervenendo all'interno delle strutture sociosanitarie territoriali ed ospedaliere evidenziano ed agiscono sulle condizioni di vita della popolazione che vive sul territorio del Comune di Firenze comprendendo anche la popolazione carceraria che fa parte imprescindibile e di diritto del bacino d'utenza in favore del quale va programmato ed agito il Piano Integrato di Salute;Preso atto in particolare, con favore ed aspettativa pratica, della promulgazione della stessa Legge regionale n. 64/05 per il Diritto di Salute dei detenuti che può consentire efficaci provvedimenti a tutela della salute stessa nel carcere, a fronte dell'attuale grave condizione sanitaria rilevata e verificata da più istanze. Si ritiene che solo migliorando la gestione funzionale e realmente terapeutica dei farmaci, forniti dal Sistema Sanitario Regionale; si rende più accessibile la copertura specialistica necessaria, con particolare attenzione a quella odontoiatrica per tutti i detenuti, ed a quella consultoriale per le donne detenute e i bambini ospiti loro malgrado. Tutto ciò allo scopo di rafforzare e sistematizzare controlli sanitari a richiesta ed in definitiva promuovendo una complessiva ed individualizzata Presa in Carico Integrata; affrontando anche problematiche particolari e delicate come la Casa di cura e custodia per le donne;Dichiara la propria volontà politica a proseguire nella sensibilizzazione di istituzioni, partiti e opinione pubblica ed ad agire affinché si proceda verso una inversione di rotta ed un ripensamento del carcere e della pena, soprattutto per quella tipologia di detenuti con una bassa soglia di pericolosità e con oggettive situazioni di grave disagio sociale, tale da imporre una inedita attenzione alle diverse condizioni personali che, conducano alla causa di detenzione,ogni individuo;Dichiara inoltre la propria volontà e partecipazione affinché tutte le attuali iniziative istituzionali, pubbliche e del volontariato in tema di carcere trovino un unico tavolo di sintesi che coinvolga ovviamente anche l'Amministrazione penitenziaria. Questo tavolo potrebbe essere di livello regionale, interassessorile ed interistituzionale in modo che gli attuali tavoli (S d S, Provincia ecc.), pur nel rispetto delle specifiche competenze, trovino un momento di confluenza e razionalizzazione di percorsi e risorse altrimenti a rischio di frammentazione permanente con conseguenti scarsi risultati pratici a fronte di un dichiarato impegno;Preso atto dell'iniziativa della Presidenza del Consiglio Comunale di Firenze che ha invitato tutti gli omologhi dei Comuni regionali che hanno Istituti penitenziari sul loro territorio a dotarsi della figura del Garante ed a farsi carico della problematica carcerario in tutti i suoi aspetti sociali e sanitari;Con l'auspicio che , come previsto, nella stessa L.R.T n. 64/05, la Regione istituisca al più presto la figura del Garante Regionale cui dovranno poi far riferimento, in un sistema sinergico ed a rete, tutti i Garanti dei vari Comuni laddove nominati;Ricordato che il personale di polizia penitenziaria si trova ad affrontare il tema della innovazione nell'ambito di una diversa organizzazione del lavoro, anche ipotizzando il riferimento a modelli organizzativi di amministrazioni locali, che pongono l'accento sulla necessità di aumentare il numero delle unità organiche. Così come un altro tema affrontato, da questi lavoratori, per la maggior parte provenienti dal sud e dalle isole, è la difficoltà di vivere appieno il proprio diritto di cittadinanza data l'impossibilità di convivere con i propri familiari a causa degli incongrui affitti offerti a Firenze;Ricordati gli interventi delle associazioni del volontariato che da anni operano all'interno della struttura, supplendo spesso, a bisogni di sostegno umano e psicologico a soggetti particolarmente fragili e soli e proseguendo in rete con il territorio, allo scopo di accompagnare i reinserimenti sociali e lavorativi delle persone che, a pena conclusa, si trovano a vivere in una città, per la maggioranza dei casi, a loro estraneaSI IMPEGNA Apromuovere e contribuire ad un percorso razionale di sintesi di tutte le azioni, percorsi e risorse investite dai vari Enti, Istituzioni, Amministrazioni, Volontariato ecc. in modo da evitare la frammentazione endemica attuale che rende ulteriormente complicata una situazione carceraria già di per sé drammatica;contribuire e favorire, per quanto di competenza, la completa applicazione della Legge Regionale n. 64/05 compreso l'istituzione del Garante Regionale a garanzia e tutela dei diritti della persona e della salute fisica e psichica nei luoghi di pena;proseguire la sensibilizzazione, delle categorie produttive, così come già avviato con CNA e Associazione Industriali, con le centrali Cooperative e là dove è possibile con impegno diretto del Comune stesso, a stabilire percorsi che possano produrre concrete opportunità lavorative per detenute e detenuti sia nel periodo di semilibertà che dopo avere scontato la pena;verificare con la Provincia di Firenze la possibilità di attivare progetti di formazione e inserimento lavorativo;aprire un tavolo, con il coinvolgimento dei comuni limitrofi, affinché, con opportuni criteri di assegnazione, possano aumentare le opportunità di alloggio per le persone in semilibertà, i soggetti dimessi dalla struttura di pena e gli addetti alla polizia penitenziaria;monitorare l'andamento del completamento e funzionamento del Giardino degli incontri allo scopo di concretizzare una maggiore interrelazione tra persone che fanno parte dello stesso territorio e che sono parte di una stessa comunità;aprire e mantenere un costante rapporto costruttivo e collaborativi con il personale di Polizia penitenziaria al fine di ascoltare anche le problematiche di categoria e favorire un modello operativo improntato a collaborazione appunto, partecipazione e rispetto con il fine ultimo del miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti ma anche degli stessi operatori che lavorano negli Istituti carcerari;prevedere un percorso formativo sui livelli relazionali e comunicativi che coinvolgono sia detenuti che personale di custodia in modo da favorire il miglioramento del clima ambientale in una relazione complessa per la convivenza forzata.Invita infine il Sindaco anche in veste di Presidente dell'ANCIa farsi promotore verso il Governo per:una differenziazione del circuito penale come primo e significativo cambiamento da apportare per costruire un intervento qualitativamente e quantitativamente diverso;sollecitare la discussione in Aula Parlamentare della Legge sul Garante dei detenuti;il riconoscimento del diritto del Sindaco ad accedere negli Istituti di pena situati nel territorio di competenza al pari dei parlamentari;valutare l'opportunità di un aggiornamento formativo del personale polizia penitenziaria,come richiesta dalla categoria, tale da modernizzare l'impianto organizzativo dell'Istituzione carceraria;P. la CommissioneLA PRESIDENTESusanna Agostini