De Zordo e Ginsborg: «La resistenza della Val di Susa dovrebbe spingerci a riflettere su cosa intendiamo per sviluppo»
«Ciò che è accaduto e sta accadendo in Val di Susa è una spia importante e dovrebbe spingerci a riflettere su cosa intendiamo veramente per sviluppo». E' quanto dichiarato da Ornella De Zordo e Paul Ginsborg dopo l'incontro "La lotta in Val di Susa e l'idea dimodernità" che si è svolto martedì scorso alla Casa del Popolo 25 aprile. All'iniziativa, ideata dal Laboratorio per la democrazia e Unaltracittà/Unaltromondo e coordinato da Ornella De Zordo e Paul Ginsborg, hanno partecipato come relatori i professori Marco Revelli e Claudio Cancelli del Comitato No-TAV Torino, che hanno illustrato con i motivi del no ad un'opera giudicata costosa ed inutile.«Siamo dell'idea - ha spiegato Ornella De Zordo e Pail Ginsborg - che si possa giungere ad una forma diversa di sviluppo, che tenga conto di persone e territorialità variabili, senza far prevalere la logica della quantità come unico elemento fondante del presunto progresso. La linea ferroviaria Torino-Lione è una scelta esclusivamente politica che non troverebbe ragione d'esistere neanche sotto un profilo quantitativo, se vogliamo vederla in questo modo, visto che i flussi dalla Francia all'Italia negli ultimi anni sono diminuiti anziché aumentati come sostengono le previsioni di chi sostiene la necessarietà dell'opera. Perché altre nazioni come Regno Unito e Svezia hanno scartato con decisione l'ipotesi di costruire linee ad alta velocità, mentre in Italia, dove in termini di impatto ambientale e costo complessivo abbiamo le condizioni più sfavorevoli, il progetto è stato accolto senza remore?». (fn)