Aeroporto, Razzanelli (Udc) e Bosi (FI): «La sua chiusura un "assaggio" della Firenze che verrà, un museo a cielo aperto»

«In 24 mesi abbiamo perso Moda Pelle, Pitti Casa e Prato Expo. E, come se non bastasse, da Milano hanno intenzione di ‘scipparci' anche manifestazioni come Pitti Bimbo e Pitti Uomo. Il motivo è che i milanesi ritengono che ormai Firenze non possa essere altro che un "museo a cielo aperto". Esattamente quello che pensano i nostri amministratori fiorentini, che vogliono chiudere la città come nel Medioevo». E' quanto sostiene il capogruppo dell'UDC Mario Razzanelli che questa mattina, in Palazzo Vecchio, è intervenuto sui problemi dell'aeroporto di Firenze insieme al consigliere di Forza Italia Enrico Bosi, l'ex rettore Paolo Blasi e Luigi Alterisio, ex direttore dell'assistenza al volo al Vespucci.«Emblematica – ha aggiunto Razzanelli – è la chiusura dell'aeroporto per tre mesi. Nessuno si è preoccupato né di prevenirla costruendo la seconda pista, che sarebbe potuta servire anche come pista di rullaggio, né di calcolare il danno che tale evento comporta per l'economia della città e del suo comprensorio. Ci sono a tal proposito responsabilità amministrative gravissime. L'assenza di infrastrutture adeguate è la causa di quel degrado economico al quale tutti stiamo assistendo».Secondo il capogruppo dell'UDC «Per avere un'idea di quanto la politica a Firenze sia fatta in modo improvvisato, basta sapere che durante l'audizione in Commissione dell'assessore comunale Albini e del presidente di AdF spa Legnaioli, è emerso che quando gli addetti ai lavori hanno programmato la chiusura del 'Vespucci' dal 2 febbraio non avevano sottomano il calendario delle fiere. Ecco spiegato perché solo dopo hanno scoperto che, guarda caso, Pitti Filati era fissata dal primo al 3 febbraio». «Chiedo a gran voce le dimissioni dell'assessore Riccardo Conti – ha proseguito l'esponente del centrodestra – dato che in sei anni ha solo dimostrato la sua incapacità a programmare, sviluppare e realizzare il sistema aeroportuale toscano.«L'unica ricetta da parte di AdF, la società che gestisce lo scalo, per risollevare le sorti del Vespucci – ha rilevato Bosi - è quella di creare una pista bidirezionale visto che alla pista parallela all'autostrada e all'allungamento di quella attuale ci sono i veti di Comune, Provincia e Regione. Sempre che l'Enac dia la concessione per l'utilizzo della pista in entrambe le direzioni, sia in decollo che in atterraggio. E' quindi necessario mettere mano allo studio di un nuovo masterplan, visto che il precedente, che risale ormai ai primi anni '90, è stato approvato soltanto nel novembre 2003, e appare oggi in gran parte superato anche in seguito all'utilizzo dei nuovi aeromobili. Il nuovo masterplan, fra l'altro, consentirebbe di approfondire il definitivo futuro di Peretola, che potrebbe essere anticipato dallo studio Iata commissionato dalla Camera di Commercio di Firenze che, nelle speranze di tutti, sia in grado di fornire proposte fattibili che Adf ha assicurato di voler realizzare».L'ipotesi della bidirezionalità della pista è stata definita da Alterisio «mistificante e mistificatoria» perché «come tutti sanno, al ‘Vespucci' si atterra verso Monte Morello e si decolla verso l'autostrada. A meno che qualcuno non voglia spostare il monte, è e sarà sempre così, perché tecnicamente non può essere fatto diversamente». «Oltretutto – ha aggiunto - bisogna sapere che se anche volessimo usare la bidirezionalità con la "circuitazione" a vista, cosa che già oggi viene fatta preparando appositamente i piloti, avremmo un incremento del traffico solo del 7-8%, perché questo utilizzo della pista può essere fatto solo di giorno e con visibilità superiore ai 5 chilometri. Bisogna poi considerare che la pista di rullaggio adesso è ancora più necessaria, perché i nuovi apparecchi, più grandi e più lenti, rullano con meno velocità, e quindi occupano per più tempo la pista. AdF dovrebbe poi ricordarsi che ogni anno si tengono due conferenze internazionali, prima di stabilire gli orari estivi e invernali. In quell'occasione, ogni aeroporto deve comunicare quanti slot ha a disposizione. E Firenze ha gli stessi di 7-10 anni fa. Il risultato è che AdF anche per questo motivo non può pensare di aumentare il numero dei viaggiatori».Sull'importanza, per la crescita del territorio tosano e in particolare della fascia che va da Lucca ad Arezzo, di avere uno scalo degno di questo secolo, si è infine soffermato Blasi: «Per l'economia fiorentina e di tutto il territorio adiacente – ha commentato l'ex rettore - è indispensabile avere un aeroporto adeguato e integrato con la viabilità su gomma e su ferro. La mia proposta è quella di prolungare la pista verso Monte Morello e di spostare da quella parte il piazzale e l'aerostazione. Così, gli aerei atterrerebbero dopo, causando molto meno fastidio agli abitanti di Peretola, e partirebbero prima, occupando così la pista praticamente per metà tempo. Oltretutto, la Regione e la Provincia hanno deciso di costruire proprio a Castello il futuro centro direzionale, e il Comune di Firenze ha da poco dato l'incarico per studiare il progetto del ‘tubone', per chiudere a nord l'anello di circonvallazione della città. A quel punto, a Castello avremmo un centro nodale del trasporto fiorentino e toscano, che potrebbe essere ancora di più potenziato se qualcuno avesse un sussulto di saggezza tale da costruire proprio lì anche la stazione Tav». (fn)